«Come ti chiami?»

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É una fredda mattina di ottobre.
Piú precisamente, il 23 ottombre.
Sono appena le 8, 05, quando inizia a squillarmi il telefono.
É la mia vicina, Benedetta.
'Uff, cosa vorrá a quest'ora?'
Penso tra me e me, sborbottando.
Passano circa due minuti e rispondo.
«Hey, cosa vuoi Bé?»
«Ti ho chiamata per ricordarti che oggi non vengo a scuola, quindi ti toccherà andarci da sola.»
«Ah, okay.»
Riattacco.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che quella chiamata mi ha tenuta occupata piú del dovuto, cosí prendo lo zaino e di corsa scendo le scale.
Ci impiego tre minuti per arrivare a scuola, davanti al cancello mi stanno aspettando Gioia e Andrea, coloro che definirei una sorta di 'migliori amici'.
Andrea mi fa un cenno con la mano ed io corro da loro.
Scoppia in una buffa risata.
«Giada, come mai oggi hai la faccia arancione?»
Ah, la sua pronuncia da perfetto terrone nel dire 'arancione' mi infastidisce al tal punto da girare le puma e andarmene.
Gioia mi segue.
Vago senza meta nel cortile di scuola.
Suona la campanella, entriamo.
Corriamo per le scale, fino ad arrivare sulla soglia della porta per lanciare gli zaini al proprio posto.
La classe non si riempie, ma quella sottospecie di professoressa inizia comunque a spiegare Leopardi.
Leopardi, il mio autore preferito, un perfetto depresso, proprio come me.
Nonostante la lezione mi interessi parecchio, mi lascio andare sul banco fino ad addormentarmi.
D'altro canto avevo un sonno pazzesco, e, wow, con tutto quel silenzio che c'era, un pisolino non mi avrebbe fatto male di certo.
Oh, che sbadata.
Non vi ho detto nulla su di me...
C'é poco da sapere, mi chiamo Giada, 14 anni, alta normale, magra, bruna e riccia.
Per il resto niente, ho una vita comune, tranne per il fatto che ho sempre le cuffiette nelle orecchie.
Ho un idolo, Gemitaiz.
É grazie a lui se mi sono riavvicinata con Gio, ed ho legato con Andrea, ma, immagino che non ve ne freghi.
Vengo svegliata dal suono della campanella, il resto delle 5 ore volano avvolte da una scia di apatia totale.
É mezzogiorno.
Torno a casa.
Mangio un qualcosa di cui non so il nome, però é buono, quindi sti cazzi.
Faccio i compiti e dopo due ore stressanti mi ritrovo sul mio amato letto a leggere creepypasta su ask.
Scorro la home, e noto una risposta piuttosto divertente di una ragazza.
Apro il suo profilo e leggo 'Fate schifo ar cazzo'
Quel nome mi attirava una cifra, nonché venisse nominato in varie canzoni di Gem.
Penso di trovare un chissá quale fandom sul rap, e invece no, é il profilo di un ragazzo, anche lui fan di Gem.
É abbastanza bello, ma non mi interessa piú di tanto.
Mi fiondo su una foto di un concerto che ha caricato poco tempo fa e gli metto un like.
Passano altre ore e si fanno ormai le sette di sera.
Si accende la schermata del telefono; una notifica da ask.
La apro e leggo 'Profonda stima per il tuo nome, di dove sei?'
É quel ragazzo a cui avevo messo un banalissimo 'like'.
Rispondo.
Non do molto peso alla situazione, ma solamente piú tardi, alle dieci di sera, mi troverò a parlare con lui su kik.
É simpatico.
Sembra uno di quelli che snobba di brutto.
Parliamo di varie cose, da Gemitaiz a robe tipo Tumblr.
Mi rendo conto di non sapere il suo nome.
«Ma...tu, com'è che ti chiami?»
«Federico, ma poco importa.
E te? Come ti chiami?»
«Giada c:»
«Hai non so, tipo whatsapp?»
«Devo darti il numero?»
«Secondo te?
Ovvio.»
Gli do il numero, ma subito dopo vado a dormire.
'Tanto non mi scriverá.'
Mi ripeto tra me e me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2015 ⏰

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