Scott si svegliò nel cuore della notte, aveva uno strano presentimento. Isaac non era nel suo letto. Stava ospitando quel povero biondino, dopo che Derek lo aveva cacciato dal suo loft Isaac si era presentato a casa sua tutto bagnato e gli aveva chiesto di ospitarlo.Scott aveva accettato, non aveva alcun problema a farlo. Il problema si poneva ora perchè Isaac non era nel suo letto e la casa era nel più completo buio e silenzio. Scott si mise seduto sul letto cercando di captare anche il minimo rumore. Percepì un flebile singhiozzo ma non era dentro casa bensì fuori, nel giardino di casa sua. Guardò fuori dalla finestra e sbuffò: pioveva ancora. Scese piano le scale per non svegliare sua mamma e si diresse verso l'uscita posteriore che collegava al giardino e lì lo vide. Piangeva ed era accucciato in un angolo dello steccato e aveva qualcosa in mano. Scott uscì e si diresse verso il ricciolino, quello sentendolo alzò lo sguardo e lo fissò spaventato e con gli occhi sgranati, solo in quel momento Scott identificò l'oggetto che stringeva tra le mani: un coltello.
"Isaac, cosa ci fai con un coltello in mano?" chiese cauto il moro per paura di spaventarlo cercando di avvicinarsi.
"Voglio morire...mio padre....il sogno...io devo morire, lo ha detto lui...lui ha sempre ragione....devo morire...morire" sussurra allontanandosi dal moro che si era avvicinato di qualche centimetro.
"E perchè?" chiede Scott tranquillo nascondendo quel crampo allo stomaco che si era creato sentendo la risposta del suo beta.
"Io...io non servo a niente, mio padre faceva bene a chiudermi nel freezer, io sono sbagliato. Nessuno mi vuole, mio padre, Derek e so che prima o poi anche tu mi lascerai perchè non sei stato tu a scegliermi ma io ho scelto te....vedi? Ho un coltello in mano ma non ho neanche le palle di uccidermi Scott......NON SONO IN GRADO DI UCCIDERMI!" urlò alzandosi di scatto facendo arretrare l'altro.
"Isaac ti prego dammi quel coltello, tu mi servi e non è vero che io non ti voglio, tu sei il mio beta per Dio, ho bisogno di te!" esclamò il moro di rimando.
"NON MENTIRMI, IO SONO SBAGLIATO! NESSUNO MI VUOLE!" urlò il ricciolino"DEVO MORIRE!" continuò puntandosi il coltello addosso, all'altezza del cuore facendo una lieve pressione. Scott scattò in avanti cercando di afferrare l'arma, comincia una lotta tra i due: Scott cercava di toglierli l'arma dalle mani mentre Isaac cercava di terminare la sua opera. Un urlo, un semplice urlo si dirama per tutto il giardino. La lotta si ferma, Scott si stacca con l'arma in mano e la osserva imprigionata nel suo arto orgoglioso di aver salvato una vita, o almeno così credeva. Lancia l'arma lontano e si volta verso Isaac con un sorriso a 32 denti ma appena incontrò lo sguardo del biondo la curva sul viso sparì. Isaac aveva una mano appoggiata sullo stomaco e aveva il volto sfigurato dal dolore, Scott si avvicinò meglio al ragazzo e solo in quel momento capì, l'urlo che aveva sentito prima era quello di Isaac che aveva ricevuto un'accoltellata durante la colluttazione di poco prima. La ferita non era profonda ma il sangue ne usciva a fiotti. Scott prese Isaac letterelmente in braccio e lo portò all'interno dell'abitazione e successivamente in camera sua senza fare troppo rumore. Appoggiò il corpo del beta sul letto e medicò alla bel e meglio, (N.A. non so se si scrive così, mi scuso se è scritto sbagliato) lo coprì meglio che poteva e si stese di fianco a lui abbracciandolo e poggiando la sua fronte contro quella dell'altro. Non era preoccupato per la ferita, quella sarebbe guarita in poco tempo, quello che lo preoccupava era lo stato sentimentale del riccio. Quest'ultimo non aveva smesso di piangere e fissava con gli occhi languidi quelli profondi di Scott.
"Mi vuoi dire che è successo?" chiese calmo il moro.
"Ho fatto un incubo..." rispose in un sussurro Isaac.
"Me lo vuoi raccontare?" continuò il moro accarezzandogli la pancia all'altezza della ferita.
"C'era mio padre, Derek e te....mio padre mi stava picchiando e urlando addosso che ero sbagliato poi si è aggiunto Derek dicendo che ero di troppo in questo mondo e che dovevo uccidermi per il bene di esso e infine sei venuto tu che mi hai urlato addosso che non mi volevi e che ero solo un povero illuso e...e io..." Isaac non terminò la frase che scoppiò in un pianto disperato, i singhiozzi presero possesso del suo petto scuotendolo preopotentemente.
"Shhh, basta piangere....io non ti lascerò mai piccolino mio, lo giuro."
"Giuri giuri?"
Scott sorrise appena.
"Giuro giuro." rispose.
"Scott.."
"Dimmi Isaac."
"Ti amo..." sussurrò, Scott sorrise e se lo strinse addosso.
"Anche io idiota, ti amo anche io." rispose semplicemente.
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"Scott McCall! Perchè diamine il tuo letto è fradicio!" urla Melissa, sua madre dopo essere entrata nella camera.
I due ragazzi scattarono a sedere spaventati e si guardarono complici.
"Niente mamma, niente" rispose semplicemente il moro prima di scoppiare a ridere seguito dal biondo.
"Un giorno voi due mi farete impazzire." commentò Melissa prima di unire la sua risata a quella degli altri due.
FINE.
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Nightmares
Romanceok, io sto diventando un caso patologico....sono fissata con una nuova coppia Scisaac. In questa storia Isaac ha problemi con i fantasmi del suo passato e solo Scott potrà aiutarlo.