| Serata di Gala, Birmingham.
Rose quella sera entrò mano nella mano con Thomas, dopo che quest'ultimo aveva controllato che tutti i Peaky Blinders fossero nei paraggi.
I muri erano in stile barocco, un tappeto rosso delineava il pavimento di quasi tutte le stanze.
Thomas quella sera era così elegante che Rose stava per tornare indietro dai troppi sguardi delle donne verso di lui.
«Ho paura.» Confessò agitandosi leggermente.
«Rose, mantieni la calma. Per qualsiasi cosa sarai protetta da me. Andrà tutto bene.» Le disse Thomas.
«Fermati qui, devo dirti l'ultima cosa.» Continuò portandola in un corridoio leggermente appartato prima di entrare nella grande sala centrale.
Rose non aprì bocca, si limitò ad annuire.
«Stamattina non era in programma che i Sabini facessero esplodere il Garrison, nè tanto meno che John uccidesse Darby Sabini. Dopo aver parlato con te in ufficio sono andato dall'uomo che questa sera avrebbe scortato Antonio e sua moglie, e offrendogli uno stipendio molto alto li ho fatti portare qui lo stesso per non far saltare il piano. Loro non sanno ancora che Darby sia morto.»
«Tommy, hai già parlato con mio fratello a parte quella sera quando scopristi chi fosse?.» Chiese Rose.
«Fidati di me e basta, vieni qui.» Rispose Thomas mentre a bassa voce le sussurrava all'orecchio.
«Vedi lei? Quella è Sophia Sabini, alias Charlotte.» Le fece notare la donna.
Mentre Rose camminava, cercava di sforzare il suo occhio destro nel guardare al meglio possibile le persone in quel tavolo, in quel preciso istante vide un ragazzo davanti a sè, un ragazzo che qualche anno prima non avrebbe mai pensato di poter vedere più.
Si appoggiò a Thomas, che la reggeva dalle braccia mentre la gente distratta passava.
Rose aveva davanti a sé suo fratello Antonio in carne ed ossa. Il ragazzo era rimasto pietrificato alla vista della sorella. La continuava a guardare con occhi sbarrati, a bocca aperta. Sembrava una statua.
Thomas sbloccò lo sguardo immobile di Rose verso il fratello.
«Ei, Rose, guardami. Va tutto okay, va tutto okay.»
La prese dalla testa, rassicurandola mentre lei iniziò a tremare, la abbracciò.
Era diventata leggera come una farfalla, un momento così importante non riusciva a renderla forte in quel momento, era lì per lei, la reggeva mentre la stringeva forte.
Mezz'ora dopo gli sguardi continuavano ad essere gli stessi, i due si fermavano davanti la gente che si complimenta per la loro bellezza, ma lei non ascoltava nessuno, sembrava avesse dei tappi alle orecchie.
Ad un certo punto Thomas vide il ragazzo sussurrare all'orecchio qualcosa a sua moglie, e subito dopo appena lo sguardo dei due uomini si incrociò, Antonio gli indicò col capo una porta.
Il ragazzo si alzò, e mentre lo continuava a guardare gli fece ripetutamente cenno con la mano di entrare, senza farsi vedere.
Thomas prese immediatamente Rose abbandonando i signori con la quale stavano parlando d'attualità, e nascondendola in mezzo alla gente la catapultò nel giro di pochi secondi dentro quella stanza, mentre lei confusa si faceva guidare. Chiuse la porta a chiave, mentre schiarì la voce.
«Rose, devo dirti una cosa: ti ho mentito. E sai che tra me e te non esistono segreti, ma l'ho fatto per non farti stare in ansia in questi giorni. Adesso è il momento di ascoltare. Antonio, prego.»
Thomas si mise una sigaretta alle labbra, e dopo averla accesa lasciò un bacio alla fronte di Rose.
«Scusa. Saresti stata male in questi giorni.» Le disse all'orecchio mentre la stringeva.Lei entrò nel panico al suono della sua voce e del suo nome, la situazione era messa peggio di come pensasse. Andò lentamente verso suo fratello Antonio, ancora incredula appoggiò le mani sulle sue spalle, abbracciandolo e stringendolo forte scoppiando in lacrime una volta per tutte.
«Vita mia.» Continuava a ripetere, accarezzandogli i capelli e sfiorandogli il viso dalla guancia sfigurata.
«Rosalia...» Le disse Antonio a bassa voce.
«Come fa a riconoscermi?.» Si voltò verso Thomas in cerca di risposte, mentre lui distogliendole lo sguardo fece cenno ad Antonio di parlare.
Il ragazzo si sedette nel divano, le sue mani coprirono la fronte, fece un gran respiro prima di parlare.
«Quando Luca mi ha sparato e mi sono svegliato dal coma non ricordavo niente. Pensavo di essere già morto. Mi svegliai e vidi Sophie Sabini lì con me, mi fece credere fossi sposato con lei dicendomi che abitassimo in America. Col passare dei mesi iniziai la notte a fare sogni strani, e durante il giorno mi capitavano dei flash su tutta la mia vita. Di nascosto la notte ascoltavo Sophie parlare con la sua famiglia al telefono e capii tutto, chi ero e a chi appartenevo, parlavano della mia storia e di come farmi ritrovare con voi perché non gli importava più di me, secondo loro non avrei mai potuto rivelare i nostri segreti di famiglia e i nostri piani d'affari. Così decisi di non dire niente a nessuno dei miei ricordi, semplicemente ho fatto il doppio gioco, fingendomi stupido e invalido. Qualche mese fa quando conobbi Thomas per la prima volta tramite suo cugino Michael lui mi riconobbe, e spiegandomi tutto collegai gli altri pezzi di puzzle mancanti. Mi ha raccontato persino i dettagli di come avete ucciso Changretta. Ho sempre fatto finta di non sapere ma in realtà stavo solo studiando un modo per ritrovarvi. Quando sono arrivato in Inghilterra Thomas mi ha fatto incontrare con papà e con Vita. Non avevano il coraggio di dirtelo, così decisi di farlo io guardandoti negli occhi piccola mia.» Disse Antonio tutto d'un fiato guardando negli occhi la sorella.
« Tuo fratello è un fottuto genio.» Disse Thomas mentre aspirava dalla sigaretta.
Rose scoppiò in una valle di lacrime abbracciando il fratello, tremava all'idea di averlo lì davanti.
Nessuno l'aveva mai vista così, una donna così astuta, furba e forte diventare fragile davanti al suo caro fratello.
«Se non fosse stato per Thomas non avresti forse mai saputo fossi ancora vivo.» Le disse.
Rose guardò Thomas, e vide che per la prima volta aveva gli occhi lucidi.
Si diresse verso lui, e all'orecchio gli disse:
«Grazie, infinite grazie.» mentre lo stringeva forte piangendo, le sue lacrime bagnarono il suo smoking blu.
«L'ho fatto per te.» Rispose lui cercando di trattenersi il nodo in gola.
Thomas prese dalla tasca il rosario in oro con il nome di Antonio inciso sopra, ed avvicinandosi a lui gli disse:
«Questa ti appartiene.»
Passò qualche minuto, il tempo di un lungo abbraccio e tante carezze tra i due fratelli.
«Sono così felice di vederti Rosalia, non mi sembra vero, sei bellissima.» Disse guardandola.
Rose non rispose, era ancora evidentemente scossa dalla situazione, semplicemente lo abbracciò per l'ennesima volta.
Accordandosi su quello da fare l'indomani, dopo un'ora esatta, ovvero il tempo stabilito il giorno prima, uscirono da quella stanza.
Antonio tornò improvvisamente da sua moglie con il sorriso stampato in faccia fingendo di amarla, mentre Rose rimase assieme a Thomas.
STAI LEGGENDO
Rose of fire. || Thomas Shelby,Rosalia Leone || Peaky Blinders
DragosteBirmingham, 1924. Il giorno della vigilia di Natale la famiglia Shelby riceve una nuova minaccia. Il suo nome è Luca Changretta. Ma il re di Birmingham era già consapevole dentro al suo subconscio, ed è per questo che aveva già pianificato molto pr...