Forse non ci torna più, La Sapienza è troppo lontana, impiega ore per andare e tornare, darà gli esami senza seguire le lezioni. Ormai distrutto dal caldo torrido, David è finalmente riuscito a tornare a casa dall'università, e rimpiange la sua moto, quella che Gustavo gli ha fatto sequestrare quando si è rifiutato di spacciare per lui. È costretto ad andare a piedi...
Un fischio lunghissimo tuona solenne nell'aria.
La sua marcia lungo il portico si arresta improvvisa all'ascolto del fischio che echeggia minaccioso. Le persone si fermano, si guardano intorno preoccupate, potrebbe trattarsi di un equivoco, o di una coincidenza. Ma dopo pochi attimi un altro fischio lungo e potente si scandisce tutt'intorno. Gli zingari si disperdono, corrono veloci come fulmini sparati in direzione del campo, e in pochi secondi spariscono alla vista. Le mamme con le carrozzine cominciano a portare via i figli, li fanno scendere dalla giostra, li vanno a prendere sopra agli scivoli gonfiabili. Le signore più anziane affrettano il passo e si dirigono di gran lena, sia pure acciaccate dall'età, verso i portoni. Italo si è affacciato tra le liane del Market e ha iniziato a guardarsi intorno.
«Che cazzo succede?» domanda a David.
«Non lo so, sono appena tornato da...»
David non fa in tempo a formulare una frase, che nell'aria viene sparato un colpo potente come una cannonata, e stavolta il tuono tocca l'intero Quadrilatero, e uno stormo di uccelli vola veloce sopra di loro.
«Via, via!» urla Italo, che si barrica dentro al suo Market.
Appena l'eco dello sparo si spegne, come per un effetto domino, una dopo l'altra, le saracinesche sotto ai portici nord e sud ruggiscono serrandosi in velocità. Il bar chiude, il meccanico chiude, la Farmacia chiude, la sartoria anche.
«Entra, David, sbrigati!» è suo fratello Alfredo a calare la serranda con un gesto rapidissimo.
È il codice, bisogna rispettarlo, qualcuno ha attivato il coprifuoco.
In un attimo la macchina da cucire di Tina interrompe la sua marcia, e intorno c'è il buio totale.
Non si vede a un passo, nel negozio, adesso. Donna Tina accende la luce.
«Ma che è successo? Chi ha attivato il coprifuoco?» dice agitata.
Alfredo è fuori di sé: «Gli zingari. So' sicuro che so' stati loro».
«A fare che?» domanda Tina.
Dalla scala interna sbuca Gianni e ha l'aria frastornata, e quei ciuffi rosso malpelo sono spettinati e pieni di polvere e lui puzza come una pattumiera.
Tina lo sgrida: «E te, che hai fatto? Da dove vieni, dalle fogne? T'ho detto che non devi usare i canali sotterranei per attraversare il cortile, quelli sono solo per le emergenze!».
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NON SIAMO FATTI PER LA PIOGGIA
RomanceCOMPLETA - VINCITORE WATTYS2022 ***GENERE: new adult, contemporaneo, action drama * CONCEPT: "Non siamo fatti per la pioggia" è un romanzo che tra drama, crime e action unisce i precari quanto criminali meccanismi delle drugs stories tipicamente ita...