Murder House cap.1 -La nuova casa

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Los Angeles, 1978: due ragazzini gemelli, armati di mazze da baseball, entrano in una casa abbandonata, incuranti degli avvertimenti di una bambina affetta dalla sindrome di Down che se ne sta immobile dinnanzi la casa. Una volta entrati, dopo aver frantumato ogni cosa che capita loro a tiro, i due vengono barbaramente uccisi da una qualche misteriosa entità.

2011: la famiglia Harmon (lo psichiatra Ben, la moglie Vivien e la figlia adolescente Violet) giunge a Los Angeles da Boston e acquista la casa dopo una breve trattativa in cui vengono informati che i precedenti inquilini, una coppia omosessuale, erano morti in circostanze non chiare, in apparenza un "omicidio-suicidio".

Una volta ristrutturata, nella casa fa subito capolino Adelaide (la bambina down apparsa nell'antefatto di 33 anni prima) che vive lì vicino con la madre, l'inquietante Constance; come rivela la madre, Adelaide è da sempre legata e attratta dalla casa, nella quale entra continuamente. Ben inizia le sue sedute con i pazienti, in particolare con Tate, giovane psicotico che cerca di far colpo su Violet: la ragazza nel frattempo inizia ad andare a scuola e subito si scontra con delle ragazze.

Nella casa appaiono misteriose figure, tra cui Moira, un'anziana governante che aveva lavorato per i precedenti proprietari, e che riesce a farsi assumere da Vivien: la donna appare agli occhi di Ben come una giovane e provocante cameriera. A Ben appare inoltre Larry, un inquietante uomo dal volto per metà bruciato, ex proprietario della casa che aveva sterminato la sua famiglia, bruciando la moglie e le figlie mentre dormivano. Larry insiste perché lascino la casa, ma Ben non gli dà ascolto.

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