I giorni passarono davvero velocemente e senza neanche rendersene conto, erano già intorno alle ultime settimane di novembre: Le foglie cadute dagli alberi avevano perso quei bellissimi colori brillanti e accesi, assumendo invece una tonalità di marrone smorto. Jungkook ogni volta che passava davanti al suo frassino ormai spoglio, lo guardava con mal celata tristezza pensando che forse non erano poi così diversi.
Però con la differenza che quell' albero resterà così per poco tempo; la primavera presto sarebbe arrivata e con essa, tutte le forme di vita ritorneranno al loro splendore mentre lui, chissà per quanto tempo ancora sarebbe rimasto così.Certo, c'era già stato qualche miglioramento; ma non era abbastanza.
La vita non sorrideva più a Jungkook come negli anni precedenti alla tragedia.
Anzi, sembrava divertirsi proprio nel metterlo a dura prova e per ottenere qualsiasi cosa doveva faticare di più degli altri.
Ma il ragazzo, non si era reso conto che in realtà gli era già stata data una seconda possibilità: non avrebbe dovuto più affrontare i suoi demoni in solitudine dal momento che in qualche modo, seppur strano aveva due amici.《Andiamo Kookie?》Gli chiese Taehyung, notando che si fosse fermato a guardare più del previsto quel vecchio albero di frassino. Ignaro del fascino che quella pianta esercitasse su di lui, lo aveva preso frettolosamente per mano e portato via poiché il semaforo era diventato verde forse, anche troppo velocemente per i suoi tempi.
Da poco aveva smesso di farsi accompagnare dalla mamma a scuola, preferendo di gran lunga fare la strada a piedi in compagnia di quei due ragazzi che nonostante tutto, lo avevano accettato per quello che era: abitavano in zone distanti l'una dall'altra ma, non sembrava essere molto importante per loro doversi alzare prima del dovuto.
Anzi in questo modo, avrebbe sicuramente evitato la soffocante calca studentesca che affollava il cancello color ottanio dell'edificio scolastico.Faceva freddo e c'era molta umidità quella mattina: nonostante qualche timido raggio di sole stava facendo capolino fra la coltre bianca di nuvole.
Jungkook si era sempre chiesto come sarebbe stato toccarne una: ma probabilmente gli unici che potevano rispondere al suo quesito, non avrebbero potuto rispondergli in modo comprensibile.Si fermò di nuovo improvvisamente e Taehyung, si girò di scatto per capire se avesse bisogno di qualcosa; accorgendosi immediatamente che il suo amico stava tremando.
Gli si avvicinò, accennandogli un piccolo sorriso e avvolse la sua sciarpa color porpora intorno al collo sperando che così si sarebbe scaldato un pochino.《Ti sta bene questo colore...》Disse con soddisfazione ed in quel momento, la sua sciarpa non fu più l'unica cosa color porpora addosso a Jungkook: era la prima volta che lo vedeva reagire ad un suo complimento trovandolo tremendamente carino.
Taehyung ridacchiò leggermente e lo attirò a sé, stringendolo in un forte abbraccio che durò qualche minuto.
《Ora va meglio? 》Chiese di nuovo.《G-grazie...》Balbettó istintivamente l'altro con voce rauca, lasciando di stucco il suo amico.
《Hai parlato!! 》 Disse ridacchiando e piangendo contemporaneamente il ragazzo dalla chioma argentata.
《S-si...ma non dirlo a nessuno, non mi sento ancora pronto per parlare con altre persone.》Rispose Jungkook, senza smorzare l'entusiasmo dell'altro che in quel momento comprese quanto profondamente si fidasse di lui.
《Certo Kookie, quando te la senti. Però ecco...sono così felice! 》Esclamó fra le lacrime.
Taehyung ancora una volta aveva permesso che avvenisse un miracolo, come se Jungkook fino a quel momento fosse stato sotto l'effetto di un potente incantesimo di magia nera: insomma, cose che farebbero solo gli eroi protagonisti di una storia.
Però questa non era solo mera fantasia; ma la semplice realtà.
Era riuscito a fare in meno di un mese, quello che per un anno intero psicologi e studiosi si sarebbero soltanto sognati.《Grazie ancora, Taehyungie...》Sussurró in modo appena udibile mentre prolungava il contatto fisico fra loro: gli piaceva tanto essere abbracciato da lui. Si sentiva bene, come se percepisse che lì fra quelle braccia avrebbe trovato solo conforto e calore.
《Di nulla...》Sussurró a sua volta, rivolgendogli un largo sorriso.
《Hey, ragazzi. Scusate il ritardo ma Rosie continuava ad intrufolarsi nello zaino.》Disse ridendo, mentre pensava a come la sua gatta odiasse il fatto che uscisse senza portarla con lui.
In quel momento gli altri due ragazzi, sciolsero velocemente l'abbraccio e si allontanarono quasi come se il corpo dell'altro fosse diventato tutto ad un tratto incandescente.《Tranquillo Hyung... siamo ancora in larghissimo anticipo.》Rispose Taehyung, ridacchiando nervosamente.
Dopodiché, ripresero il loro cammino verso la scuola; però prima di arrivarci definitivamente, fecero una piccola sosta alla pasticceria che faceva angolo per comprare la colazione. Il negozietto dall'esterno sembrava molto più piccolo di quello che fosse in realtà. I tre ragazzi entrarono, notando subito le ampie vetrate ricolme di dolci esposti.
Poco importava se non erano appena usciti dal forno, facevano comunque venire l'acquolina in bocca.
Non era neanche molto d'aiuto l'inconfondibile odore delle torte e delle brioches che permeava costantemente nell'aria: Jungkook sapeva che era una pessima idea uscire con due golosi come loro poiché una volta usciti, si sarebbero lamentati tutto il tempo su quanto avrebbero voluto mangiare qualsiasi cosa presente nella pasticceria.
In quanto a lui invece, non andava particolarmente pazzo per torte e affini; era decisamente più da cibo salato ma non disdegnava mangiarne qualcuno ogni tanto.《Buongiorno Ragazzi, in cosa posso servirvi?》Chiese all'improvviso la voce tremolante di una vecchina dalle guance rosse e il viso sorridente.
《Buongiorno! 》Rispose Taehyung ricambiando il sorriso.
《Vorrei due brioches al cioccolato e...》S'interruppe incrociando lo sguardo di Jungkook, il quale capendo cosa stesse succedendo gli indicò una tortina di riso glutinoso di color pastello: se c'era un dolce che gli era sempre piaciuto era proprio quello.
《La torta di riso, per favore.》Concluse subito dopo.
La signora annuì in risposta.
Poi, confezionó con cura ogni prodotto e porse una bustina rosa pastello con il logo dorato della sua pasticceria.
Dopo aver pagato, ringraziarono: chi con un sonoro "grazie" e chi con un cenno rispettoso del capo.《Di nulla giovanotti, spero di rivedervi presto!》Esclamó la vecchietta cordialmente.
I ragazzi bofonchiarono un saluto ed uscirono velocemente dal negozietto e come aveva previsto Jungkook, i suoi amici da bravi golosoni iniziarono a parlare di quanto sembrassero buone tutte quelle torte.
Scosse la testa e continuó ad ascoltare in silenzio le loro chiacchere.
Non se la sentiva ancora di partecipare attivamente.
Non era ancora pronto a far sentire la sua voce a qualcun'altro che non fosse LUI.Eppure, sapeva che anche Hoseok era un bravo ragazzo: ma a volte pensava che molto probabilmente era gentile con lui soltanto perché, voleva passare anche del tempo con Taehyung.
E chi era lui per impedirgli di mettersi in mezzo fra due amici?
❝Decisamente nessuno.❞ Si rispose con amarezza; non sapendo che la realtà era molto diversa da come la immaginava.
Angolo autrice:
Mi scuso se il capitolo fa schifo.
In questo periodo sono davvero molto impegnata.
Mi rendo conto di non esser più costante come lo ero agli inizi.
Spero di riuscire ad organizzarmi meglio con tutte le cose che ho da fare T.TBuonanotte o Buongiorno 💜
E al prossimo capitolo. ❤️❤️❤️
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Hear Your Voice |Taekook|
FanficJungkook é muto: come conseguenza della sindrome da stress post traumatico. Infatti é l'unico sopravvissuto ad una strage nella sua scuola vecchia e da lì ha smesso di parlare. La sua vita cambierà quando entrerà a far parte della stessa classe di T...