"è incredibile" Thomas rimase a bocca aperta, lo stesso Jude.
Decidemmo di incontrarci per stare un po' insieme, raccontai cosa era successo il giorno prima. La rabbia stava passando, ero solo profondamente deluso.
"ci sarà una spiegazione, non... non può averlo fatto sul serio" continuò Jude. Riferì tutto ciò che mi disse Joanna e anche loro rimasero increduli.
"e ora?" mi chiese Tom. Aspettai un attimo prima di rispondere e poi alzai le spalle non sapendo cosa fare.
Mi mancava qualcosa, senza di lei mi sentivo incompleto. Stava andando così bene, per poi veder svanire tutto in un mare di bugie. Nonostante ciò, ero preoccupato. Era a casa da sola, non sapevo cosa stesse facendo o se avesse programmato il giorno di partenza dato che non aveva più motivo per rimanere.
A volte pensavo di andare a farle visita solo per chiedere come stesse, l'avevo promesso anche ai suoi di tenerla sott'occhio ma ero troppo orgoglioso, non riuscivo neanche a guardarla in faccia. Mi chiedevo come facesse a stare tranquillamente con me quando a casa aveva un altro che l'aspettava.
"se vuoi vado io da lei a vedere se è tutto apposto" mi propose Jude "oppure posso chiamare Taylor per chiederle qualcosa"
"non chiamarla, non mi interessa". Lei annuì.
"tu stai bene?" mi domandò Thomas.
"non lo so" qualche secondo dopo mi scese una lacrima che asciugai velocemente con il dorso della mano. Mi abbracciò forte. Si unì anche Jude.
Lei si staccò da me e notai che stava piangendo anche lei.
"Jude che piangi?"
"non lo so" singhiozzò "mi dispiace vederti cosi". Risi alle sue parole.
"finiscila" la prendo facendola sedere su di me e la abbracciai forte.
"niente di irreparabile" sorrisi.
"vi va di pranzare insieme?" propose Tom e noi due accettammo subito.
Passammo tutto il pomeriggio da Clucky. Non presi come di solito la piadina, ma un'insalata. Non avevo molta fame.
Jude e Thomas conversavano vivacemente, ogni tanto notavo che rimanevano in silenzio quando mi guardavano. Come se si sentissero in difetto date le mie condizioni. In grosso modo stavo bene, stare e parlare con loro mi faceva sentire meglio, per qualche istante non pensavo a Joanna quindi mi dispiaceva che cessassero di parlare a causa mia.
"credo ci sia una festa"
"Jason?" chiese Tom
"si. Dicono la faccia per la fine dell'estate."
"potremmo andare" aggiunsi. Si girarono di scatto a guardarmi, non rispondendo.
"ragazzi, non mi è morto nessuno. Sto bene e voglio divertirmi" accennai un sorriso.
"allora direi di andare" continuò Thomas.
"vi terrò informati".
"ma tu non uscivi con Jason?" chiesi,
"ehm, non più"
"fammi indovinare. Si è rivelato un coglione". Jude fece una linguaccia e noi capimmo subito la risposta. Io e Thomas iniziammo a ridere di gusto e lei si imbronciò.
"troverai di meglio" le dissi.
"parto tra due settimane comunque" dichiarò Jude.
"non posso crederci che tutto questo stia finendo" fece un lungo respiro Tom "mi mancherete"
"ci chiameremo tutti i giorni, ci troveremo il prima possibile nelle vacanze e ci racconteremo sempre tutto"
"sempre." Disse sul punto di piangere Jude "siamo cresciuti insieme e continueremo a farlo. Non potevano capitarmi amici migliori"
"ci siamo sempre stati l'uno per l'altro nonostante tutto. questa cosa non cambierà mai." Stringemmo le nostre mani fortemente sorridendoci. Quella non era la fine, ma l'inizio di un nuovo percorso di vita. La nostra amicizia era resistita a tutto nel passare degli anni, non sarebbe stata un po' di lontananza ed un college a dividerci.
Verso le sei, tornammo a casa. Mi stesi sul letto intento ad ascoltarmi un po' di musica. Presi anche il libro per leggere qualche pagina, ma mi stancai subito e lo rimisi a posto.
Sbirciai in camera di mia sorella per parlare un po', ma non c'era così tornai sul mio letto. Volevo trovare qualcosa da fare, ma allo stesso tempo ero stanco e non mi andava di fare nulla. A tratti non mi sopportavo solo.
"Adam!" sentì urlare mia madre dalle scale. A proposito, dopo il pranzo non andato a buon fine non mi chiese nulla. Si limitò ad un come stai. Mi è dispiaciuto davvero tanto, si era impegnata, era tutta la mattinata che cucinava ed era veramente entusiasta di conoscere Joanna. Anche Courtney ci era rimasta male e aveva capito che qualcosa non andava.
"Adam perché non rispondi?!" entrò tutta di fretta in camera mia.
"dammi il tempo! che è successo?" aveva l'affanno, sembrava avesse salito le rampe delle scale a due a due.
"sono arrivate le risposte" spalancai gli occhi e quasi non mi usciva il cuore dal petto. Lei continuava a girare tra le mani le varie buste.
"che aspetti? Vieni qui" le dissi facendo segni con la mano per venire a sedersi, era ancora ferma sulla porta.
Si sedette sul letto e poggiò tutte le buste di fronte a me."da dove vuoi iniziare?"
Le guardai per un istante, presi coraggio e ne afferrai una. Avevo paura, mancava pochissimo all'inizio del semestre ed ero a conoscenza delle mie scarse possibilità.
"Northeastern" la aprii delicatamente facendo attenzione a non rovinare il foglio. Come se potessi cambiare la risposta all'interno con le mie mani. Lessi ogni parola fino alla fine cercando di capire in fretta la risposta.
"non ammesso" profilai con la voce mezza rotta.
"tesoro non abbatterti. Ci sono altre quattro buste." Annuì alle parole di mia madre e proseguì con le altre.
"Harward" scartai con le mani tremanti.
"non ammesso" stropicciai il foglio e lo lanciai contro il muro.
"continua tu ti prego" pronunciai alzandomi in piedi, iniziai a fare avanti e indietro per la stanza.
Prese in mano la prossima busta.
"Emerson" iniziò a leggere dentro di sé finché non urlò.
"ammesso". Mi misi una mano alla bocca e sorrisi. Mia madre si alzò in piedi e mi abbracciò.
"sono fiera di te!" quasi piangeva. Era più emozionata di me.
"vieni. Finiamo di aprire le altre"
"Curry"
"non ammesso.""ok dai continua con l'ultima". Lei annuì e fece come dissi io.
"Boston University" spalancai gli occhi, iniziarono a tremarmi le mani. Avevo dimenticato di aver fatto domanda lì. Chiusi gli occhi e strinsi i pugni in attesa della risposta. Mia madre fece esplodere un enorme sorriso e capì la risposta.
"sei stato ammesso." Da una parte ero felice, dall'altra non sapevo assolutamente cosa fare.
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La parte bella dell'Amore
RomanceA distanza di tempo, Adam Harrison, ricorda gli anni in cui la sua vita cambiò totalmente. Un ragazzo normale legato al suo paese nativo, un giorno incontra la persona che sarà poi, il suo più grande amore, travolgente e travagliato, ma talmente fo...