Per la festa indossai una semplice camicia e un pantalone beige. Una mezz'oretta fa sentii Jude al telefono, era in crisi per non saper cosa mettere. Aveva sparso tutti i vestiti in giro per la camera.
"cosa mi metto?"
"ma cosa ne posso sapere io! Mettiti un vestito"
"no vabbè Adam sei un genio, non ci avevo pensato a mettermi un vestito" disse sarcastica "il problema è quale?"
"ma prendine uno a caso" sbuffai,
"sei proprio d'aiuto".
"ti ricordo che tra non molto passerò a prenderti"
"passa prima da Thomas ti prego, così guadagno tempo"
"d'accordo".
Mi misi in macchina e andai a prendere Tom. Uscì da casa immediatamente, in quel momento mi venne in mente il ricordo di Joanna che mi faceva aspettare minimo mezz'ora fuori casa. Era inutile, qualsiasi cosa mi ricordava lei.
Anche Jude non mi fece aspettare molto.
"ciao bellissimi" urlò appena entrata.
"sei di buon umore vedo" notò Thomas.
"yes, tanto" rispose "ho trovato anche un bellissimo vestito".
"mmh" proferì io.
"come mmh? Non ti piace?"
"c'è di meglio" risposi, sotto sotto stavo morendo dalle risate vedendo il suo viso rattristarsi.
"sto scherzando idiota" risi.
"no sei proprio cattivo" mise il broncio incrociando le braccia. Anche Thomas stava morendo dal ridere.
Casa di Jason era piena di gente, musica a palla e da bere ovunque. Ci buttammo nella folla e a muoverci a tempo di musica.
Dopo di che io andai a cercare qualcosa da bere ma Jude mi aveva preceduto, teneva in mano tre bicchieri. La aiutai prendendone uno e raggiungemmo Tom. Finito uno, ne presi un altro e sentì il bisogno di andare in bagno. Lo cercai per tutta la casa, salì le scale e in fondo al corridoio notai una figura familiare. Jessica era in piedi davanti alla porta che parlava con una sua amica. Non volevo mi vedesse quindi tornai indietro aspettando pazientemente. Ogni tanto spiavo per vedere se fosse andata via da lì ma pareva immobilizzata. Quando finalmente sembrava avessi via libera sentì la sua voce stridulante che mi chiamava.
"Adam!" rimbalzai.
"oh Jessica, che piacere rincontrarti" dissi impappinato.
"come va?"
"bene dai tu?"
"niente male devo dire". Jessica era un tipo apposto, era molto simpatica ma tra noi due non è mai scattato niente, soprattutto per me. Non è che non volessi chiacchierare con lei ma non ne avevo proprio voglia data tutta la situazione.
Parlammo due minuti scarsi poi riuscii a dileguarmi dirigendomi finalmente verso il bagno. Mi sciacquai il viso con acqua fredda. Uscito da lì, le persone continuavano ad aumentare, non vedevo Jude e Thomas da nessuna parte e il solo fatto di muovermi nella folla per cercarli mi innervosiva. Sbuffai e mi sedetti in un angolo ad aspettare. Una parte di me voleva alzarsi e divertirsi come un tempo, d'altro canto non ero molto in vena e invidiavo la gente che mi circondava. Un secondo dopo risi nel vedere Tom che era incollato ad una ragazza e cercava di portarla su per le scale senza staccarsi. Ero contento che si svagasse un po'.
C'era così tanta gente che mi mancava l'aria perciò uscii nel cortile. Mi appoggiai al muretto, mi godevo l'aria fresca che mi toccava il viso. Fuori la musica si sentiva appena e la situazione era più tranquilla. Pensavo di essere pronto ad andare ad una festa, di divertirmi e conoscere anche qualcun'altra. In realtà no, non che fossi triste o che mi mancasse, almeno non troppo, non ero semplicemente in vena.
Dopo una decina di minuti, dei suoni attirarono la mia attenzione. Era una voce femminile, sembrava si stesse lamentando. Cercai di seguire la voce, che secondo dopo secondo, diventava sempre più lucida. Mi allarmai così aumentai il passo fino a trovarla. Dall'altro lato della casa c'era Jason che teneva Jude immobilizzata al muro.
"lasciala stare" dissi con voce ferma. Lui sogghignò stringendo ancor di più la presa e facendola lamentare ancor di più.
"ti ho detto di lasciarla adesso". Mi stavo innervosendo così tanto che il pugno iniziò a tremarmi. Non sapevo cosa mi stesse trattenendo dal non prenderlo seriamente a pugni. Nel frattempo, attirammo l'attenzione e in un secondo fummo attorniati.
"credi di spaventarmi?" ovviamente era ubriaco, tanto da barcollare. Mise una mano sul suo collo, a quel punto mi lanciai su Jason ma qualcuno mi precedette. Thomas si avventò su di lui, lo prese per capelli e lo sbatté al muro.
"cosa c'è? Non hai sentito che ti ha detto?". Gli sferrò un destro che lo fece cadere per terra. Jude corse tra le mie braccia impaurita.Poi mi avvicinai a lui che era ancora steso intontito e lo afferrai per la maglietta.
"avvicinati un'altra volta a lei e la prossima volta ti facciamo saltare un dente".
"andiamo via Tom".
Ci avviammo alla macchina, quella serata era durata anche troppo. Jude aveva ancora il viso sconvolto.
"doveva essere una bella festa per la fine dell'estate e invece".
"Jude non pensarci più" Tom che era seduto davanti, piegò il braccio verso il sedile di dietro accarezzandole una gamba.
"a proposito, da dove sei spuntato tu?" chiesi,
"ero in camera da letto con una certa Anne, fuori dalla porta sentivo delle voci che dicevano che Jason, ubriaco fradicio stava infastidendo una ragazza. Non ero convinto fosse lei, ma per sicurezza mollai quella e scesi immediatamente" raccontò "quel bastardo" tirò un pugno sul cruscotto.
"mi dispiace ragazzi" disse con voce flebile.
"finiscila non è stata colpa tua"
"e invece sì. Stavo parlando con una ragazza del mio corso, lui si intromise chiedendo se poteva rubarmi per un attimo. Io andai con lui pensando volesse solo parlare."
"la prossima volta gli spacco la faccia sul serio" replicai io.
Ero talmente arrabbiato, era come se avessero toccato mia sorella. Solo al pensiero i peli si drizzarono e dovetti scuotere la testa per mandarlo via.
Le strade erano buie, erano illuminate solo dalla flebile luce di qualche lampione messi distanti l'uno dall'altro. Nessuno dei tre era stanco, pensavamo di andare a prendere qualcosa da mangiare dall'altra parte del paese, avevamo una voglia assurda di crêpes. Ad un certo punto però, vidi in lontananza qualcosa per strada, cercai di scansarlo pensando fosse un animale selvatico. Girai un po' il volante ma una forte luce negli occhi mi fece sbandare completamente fino a non ricordare più nulla...
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La parte bella dell'Amore
RomanceA distanza di tempo, Adam Harrison, ricorda gli anni in cui la sua vita cambiò totalmente. Un ragazzo normale legato al suo paese nativo, un giorno incontra la persona che sarà poi, il suo più grande amore, travolgente e travagliato, ma talmente fo...