Chi sei?

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2 Agosto
"Sono ormai passate due settimane da quando è venuta qui la prima volta. è pronta a parlare?"
Annuisco tenendo il suo diario tra le mani.
"Sente di conoscerla?"
"Non lo so... no l'ho mai vista, eppure qualcosa dentro di me dice che quella cosa...  anzi quella persona..le-lei è importante"
"Mi parli di Lei."
"La vedo ovunque, eppure non la conoscevo, ma mi era familiare come una persona dimenticata."
"Cos'è successo?"

17 Luglio
I corsi di recupero stanno diventando sempre più noiosi e impegnativi, non riesco proprio a seguire le frasi della professoressa senza pensare a cosa potrei fare una volta uscita da questa prigione.
Jane, come al solito, ha stampato un ghigno sul viso, ma questa volta questo è rivolto verso di me "che c'è?"
Controllando più volte con lo sguardo che la prof non arrivasse, alza pian piano un foglio  mostrando un disegno della prof con le corna. La ignoro, non voglio attirare l'attenzione della Sig. Bibi, chiamata così dagli studenti come diminutivo di "donna dalle molte qualità", in parole povere "Stronza".
Ovviamente, Jane, non soddisfatta dell'attenzione, si rivolge a Callie che, diversamente da me, reagisce in modo fin troppo eccessivo all'opera d'arte dell'amica, attirando lo sguardo della Sig. Bibi verso di noi.
"Non ci posso credere" dico sottovoce sospirando e pregando che non riprenda anche me.
"Signorina Dylan!"
"lo sapevo."
"Sta seguendo la lezione?" dice con tono infuriato
Nel frattempo le altre due ridacchiano sotto i baffi nonostante la colpa sia loro. Mi vendicherò giuro.
"Cert-" neanche il tempo di finire la parola che una voce squillante si fa presente verso l'ingresso della classe:
"SCUSI IL RITARDO"
"Come al solito Sandie" sospira la profe "Come mai in ritardo questa volta?"
Grazie del salvataggio Sandie, penso tra me e me sorridendo.
"Ho dovuto rincorrere la mia palla: nell'uscire di casa le ho tirato un calcio ed è finita in strada"
La classe scoppia a ridere e la Sig. Bibi, stufa e per niente sorpresa di queste scuse, la manda al posto con un segno della mano, come per comandarglielo.
"Bene, riprendiamo la lezio–" DRIIN DRIN DRIIN
"FINALMENTE" grida in coro la classe, dimenticando che questa è solo la seconda ora.
Il resto delle lezioni passano tra bisbigli, lanci di bigliettini e programmi  per il fine settimana.
"Quindi?" Callie si rivolge verso di noi con un sorrisetto
"Quindi cosa? Non ti do nulla, sono povera" risponde Jane
"Chi vuole qualcosa da te? Intendevo l'uscita che stavamo programmando"
"Ah, che ne dite di farla oggi? Tanto domani non non abbiamo nulla di importante" propone Sandie
"A parte la verifica di matematica la prima ora" dice con tono ironico Dylan "chissà cosa t'inventerai domani! Eh, Sandie?"
Fischiettando Sandie scappa verso l'uscita, facendo finta di non averla sentita "A dopo!!" grida facendo un cenno con la mano per poi sparire.
Dopo la fuga di Sandie scherzammo un po' per poi lasciarci e tornare a casa nostra per prepararci all'uscita.

Come al solito sono la prima ad arrivare, ormai ci sono abituata ma con il caldo un minuto sembra durare un'eternità.
Callie, per fortuna, si presenta quasi come se si fosse teletrasportata dietro di me, mettendomi le mani sulla spalla.
Poco dopo si unisce anche Jane e, dopo quasi mezz'ora, arriva quell'idiota di Sandie.
Non ci mettiamo molto a decidere il posto in cui andare, dato che è completamente causale: saliamo sulla metro, senza una precisa meta, e appena vediamo un nome buffo sulla fermata o un posto che ci incuriosisce, scendiamo ed esploriamo il luogo.
"La prossima destinazione è Canio" dice con tono euforico Jane
"Non ci siamo ancora andate, giusto?" chiede Callie
"No" rispondiamo in coro.
Scendiamo seguendo Jane verso l'uscita della metro di Caino e, una volta visto il tramonto, Jane si gira verso di noi "Conoscete la leggenda che gira da tempo in questo posto? Un killer, senza identità, gira in questi sentieri rapendo le ragazze carine e taglia parti del loro corpo per poi conservare la loro testa e sotterrare il resto"
"che cosa romantica" dice ridacchiando Callie
"Non scherzate, potrebbe esistere davvero" aggiunge con voce tremante Sandie prende il mio braccio "e se rapisse una di noi?"
"tranquilla, non succederà" dico per tranquillizzarla, ma in questo momento anch'io ho paura "è solo una leggenda" cerco di giustificare il tutto per diminuire l'ansia.
Jane e Callie, curiose di esplorare il posto decidono di spingere tutto il gruppo a camminare verso il sentiero.
Nel percorrere quella stradina Callie, che a quanto pare non vede l'ora di peggiorare la situazione, si gira all'improvviso e grida "ATTENTE, Lui è qui!"
Terrorizzate, ci giriamo gridando, non trovando nulla "Che scherzo idiota! ti sembra il caso di gridare certe cose??" la sgrido
"Hehe, c'era troppo silenzio per essere un'uscita tra amiche"
Senza ricambiare parola la fulmino con lo sguardo e dopo pochi secondi sento una mano poggiata sulla mia spalla "Se ti fa sentire più sicura sto io dietro" dice Sandie con voce tremante "ho paura anche io, ma s-sono forte! Posso proteggervi!"
Le sorrido e le porgo il braccio per far sì che me la tenesse e si sentisse più tranquilla.
Tra battutine a tema horror e minacce varie raggiungiamo un vicolo cieco e decidiamo di tornare indietro, ma senza nessun risultato.
Ci siamo perse.

2 Agosto
Da qui la pagina mostra uno strappo, come per voler cancellare una vicenda o qualcosa che non deve assolutamente sapere nessuno.

"Volevamo uscire da quel sentiero, ma ad ogni svolta ci perdevamo sempre di più. Non ci eravamo accorte di quell'uomo."
"Continii ."
"Ci seguiva..... Ci ha seguito fin dall'inizio. Stava aspettando il momento giusto per prenderla." delle lacrime cominciano ad uscire dal mio volto.
"In un attimo ce lo ritrovammo di fronte una figura nera, spaventosa... avevamo paura. Jane chiese delle indicazioni per l'uscita, anche lei spaventata. Io continuavo a stringermi a quella ragazza, sempre più forte. L'uomo restò in silenzio, non rispose.Callie provò a ripetere la domanda, ma non arrivò nessuna risposta. Volevamo scappare e provammo a correre il più velocemente possibile, fino ad arrivare finalmente all'uscita. Nell'istante in cui mi sentii sollevata di aver finalmente trovato la strada, mi resi conto che non c'era più. Era scomparsa. E il suo nome con esso......"
"Basta così per oggi sandie" disse la mia psicologa per tranquillizzarmi.
Mi fa male la testa, finalmente la sessione di oggi è finita, ma non mi sentivo libera, anzi, è come se un peso nel mio petto si stesse facendo sempre più grande.
"l'ultima pagina" disse quella voce nella mia testa"l'ultima pagina"
Non vuole lasciarmi, eppure ho raccontato tutto quello che ricordo.
Ho deciso di ascoltare quella voce che tanto mi turbava , aprire l'ultima pagina e sperare che una volta vista la voce sarebbe sparita.
"Aiutami" "Aiutami" "Aiutami" continua a ripetere questa parola.
La mia guancia comincia ad inumidirsi e l'unica cosa che riesco a dire con la poca voce che mi rimane è "Dylan".

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