30. Gelo

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I minuti passano e aspetto con lo stomaco in subbuglio che la stanza si riapra. Nonostante abbia minacciato Glad per farmi dare una spiegazione, è rimasto racchiuso nel suo silenzio e nei suoi segreti. Solo di una cosa sono certa: con uno dei due principi non parlerò più e, per quanto possa sembrare strano, ciò mi rende inquieta. Avrei voluto avere la possibilità di dirgli almeno addio perché entrambi, in momenti diversi, mi hanno aiutato quando ne avevo bisogno.

Sento un silenzio sinistro mentre la siepe si apre e devo richiamare tutto il mio autocontrollo per non entrare. Il volto sconvolto di Ashton che guarda il corpo di Hollis disteso a terra mi mozza il respiro e fisso il petto del giovane per vedere se respira ancora; di sicuro il maggiore sa meglio di me come arginare la sua prova. Quando vedo la sua gabbia toracica sollevarsi, il peso che sento nello stomaco diventa più leggero.

Ashton solleva i suoi occhi verso di noi ed è nitido il cambiamento nelle sue iridi appena si soffermano su Glad. Scatta nella nostra direzione e capisco subito che il bersaglio è il ragazzo accanto a me, che rimane fermo ad aspettare il fratello stoico come sempre.

Il maggiore lo afferra per le spalle e finiscono a terra, sferrando pugni e calci prima che Glad riesca a svincolarsi e mettersi in piedi. Ashton lo segue e gli assesta una gomitata dritta su un fianco che lo fa gemere, mentre lui ricambia con un mancino dritto sul labbro.

Appena vedo del sangue sulla ferita di Ashton, mi sblocco dalla mia immobilità e mi metto in mezzo per farli smettere, ma sono così infuriati che nel groviglio vengo colpita con una ginocchiata sul ventre.

«Adesso basta, smettetela!» urlo, e la mia voce rimbomba forte e decisa, tanto da riuscire a richiamare la loro attenzione. «È inutile prendervi a pugni, parlatevi!»

Si guardano con occhi di fuoco, mentre si fronteggiano con il respiro affannoso.

Quando ormai penso che nessuno dirà nulla, Ashton rompe il silenzio. «Avrei tanto voluto che ci fossi tu là dentro con me. Avevo pensato attentamente a tutto lo scenario per fare in modo che ciò accadesse, ma tu, proprio adesso, hai deciso di agire diversamente. Il Glad che conosco io non avrebbe mai scelto il percorso di mezzo, senza finire dritto nell'arena.» Usa un tono così carico di collera da cui trasuda tutto il suo rancore.

Non ho mai pensato che andassero d'accordo, ma non credevo che tra loro scorresse tutto questo astio.

Glad mi lancia un'occhiata fugace che non so decifrare prima di voltarsi nuovamente verso il fratello, mostrandogli un sorriso tetro. «Hai sempre sbagliato a considerarmi il capro espiatorio della situazione. Se come sostieni vuoi proteggere i tuoi fratelli, allora smettila di fare il vigliacco e assumiti le tue responsabilità! Riflettici, così Hollis avrà una possibilità di sopravvivere, se avesse proseguito sarebbe potuto succedere ben di peggio.»

Ashton si avvicina a Glad tanto che le loro fronti quasi si sfiorano. «Questa non è la tua battaglia, fatti da parte.»

«Lo è da quando ho varcato il portone del palazzo anni fa. Che ti piaccia o no, arriverò fino alla fine.»

«Ma sono io che taglierò il traguardo, com'è giusto che sia.»

Glad stringe i pugni e io compio un passo avanti per posare la mano sulla sua spalla e trattenerlo. «Adesso basta, dobbiamo andare via da qui.»

Il maggiore dei principi osserva le mie dita sulla camicia del fratello prima di scrutarmi con disappunto. Lo guardo perplessa cercando di capire quale sia il suo problema, ma lui si volta verso l'arena rettangolare e con gli occhi seguo la sua traiettoria. Hollis è sparito.

«Giuro che se gli è accaduto qualcosa di male, ti perseguiterò fino al mio ultimo respiro.»

«Se così non fosse, sarai in debito con me.»

Iris - Il regno di FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora