Questa è la storia di Julie Horner, figlia del team principal della Redbull e atleta di x cross, che essendosi allontanata per un periodo molto lungo dai paddock il destino ha voluto che ritornasse in quel mondo che da ragazzina ha tanto odiato quan...
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It’s race day!! Sempre bello starti accanto mio piccolo bolide 💙💙(come se lo guidassi io) @redbullRacing e @MaxVerstappen33 buona fortuna a tutto il team!!!🤞🤞
Posai il cellulare e come sempre presi posto al muretto, l’ansia prese il sopravvento come sempre le partenze mi mettono ansia. Il semaforo si spense e la gara parte con il mio cuore in gola, Max rimase primo con Lewis secondo ma attaccato al primo cercandolo di superare, Charles rimonta di qualche posizione sono contenta per lui. Dopo il giro 30 sui 52 previsti bandiera rossa e li mi si ferma il cuore, la Redbull di Max viene tamponata da Lewis e tocca ad una velocità pazzesca le barriere. Silenzio solo assordante Silenzio per due minuti interminabili, nei video lo si vede uscire da solo con le sue gambe ma barcolla, poso le cuffie e scappo verso il reparto medico del paddock. Mentre intorno a me scatta una guerra tra le due scuderie su chi ha ragione o torto io dopo uno sclero incredibile riesco a entrare in camera di Max, il quale stava riposando tra un’esame e l’altro “hey” solo questo riuscì a dire prima di avvicinarmi e tenergli mano e scoppiare a piangere dallo spavento “dai cerca di stare tranquilla ho solo mal di testa per la botta ma sto bene” rispose con tono calmo, cosa che non è da lui. Arrivò il dottore che mi fece uscire dalla stanza per continuare le visite, quando vedo in lontananza gente con la divisa Mercedes gridare contro il team di mio padre: li non ci vedo più è inizio a gridare contro puntando il dito “ siete dei criminali!!lo potevate uccidere!!fate tutto questo solo per vincere i mondiali siete vergognosi!!” continuai con tono arrogante “e questa mo chi è?” rispose Toto aumentando così la mia rabbia “chi sono io non ti deve importare!!” mi sentii prendere di peso come un sacco di patate, dopo essere stata chiusa in una stanza capii con chi ero “Dan perché mi hai portato qui?” dissi ancora agitata “ Max mi ha scritto cosa stava succedendo visto che ti sentiva dalla sua stanza da come urlavi e siccome non poteva muoversi a chiesto a me di intervenire” disse con tono calmo cercando di farmi calmare “odio tutta sta storia, io non so proprio come faccia mio padre io perderei la testa subito e tutto ciò succede per un mondiale…capisco che si vuole vincere si lavora tutto l’anno per ottenere risultati ma rischiare così proprio non va bene..siete anche umani non solo piloti” “dai su andiamo via da qui, chiamiamo Max al telefono e stiamo insieme a tenergli compagnia finché non parti” mi prese a braccetto per andare via di lì “a tuo padre in caso lo avviso io che sei già partita” disse aspettando risposta alla chiamata. Siamo stati almeno quattro ore a parlare tra noi, devo salutare i due perché il mio bus è arrivato e devo partire, li rivedrò a città del Messico.
“Scusami tanto per l’orario e che non sono passata a salutarti, come sai è successo un mezzo casino e sono dovuta partire. Prometto di farmi perdonare appena ci rivedremo…. E complimenti per la tua rimonta arrivare ottavo in zona punti è un buon traguardo da non sottovalutare! Buonanotte Carletto a presto😘”
Dopo aver scritto a Charles crollai a dormire dalla stanchezza di quella giornata orribile.
