Quando uscii fuori da quel casino un leggero venticello mi vece rabbrividire, ero sudata e sentivo il fresco appiccicarsi sulla mia pelle chiara.
Mi voltai a destra e a sinistra per cercare il biondo, ma non riuscivo a vederlo. Imprecai mentalmente e sbuffai sonoramente voltandomi più volte in cerca di Niall.
"Ma va a quel paese" dissi in un piccolo sussurro fra me e me.
Perché ero uscita a cercarlo? Perché continuavo ad interessarmi a lui e ai suoi sbalzi d'umore?
La testa mi girava e la mia mente era leggera, decisi di non rientrare, non mi andava di infilarmi nuovamente in quell'ammasso di gente.
Camminai lentamente sul marciapiede, i piedi mi facevano male a causa dei tacchi ma in quel momento erano il mio ultimo pensiero, i capelli svolazzavano arrecandomi un piacevole fresco alla base del collo sudato.
D'un tratto sentii tirarmi da un braccio, "Lasciami" urlai
era buio e capii solo che mi trovavo in un vicolo.
"Chi cazzo sei?" Dissi urlando ma l'uomo mi mise una mano in bocca e lo sentii ridere
"Sta calma ragazzina!" Disse al mio orecchio
"Mmmm" mugugnai
"Tu sei la buttanella che mesi fa mi stava fregando un sacco di soldi! Lexi, non sei una che si dimentica facilmente"
Cercai di oppormi ma le sue braccia erano forti e non riuscivo a muovermi
"Sai cosa voglio da te ora?" Disse alzando il mio vestitino
"Mmmmmm" mugugnai ancora cercando di oppormi, le sue mani erano viscide e iniziai a piangere.
"Sarò veloce" disse abbassando una spallina del mio vestito
"Lasciala stare o ti sparo in testa" sentii una voce e alle spalle dell'uomo vidi Niall con una pistola in mano.
L'uomo tolse le mani da me e si girò verso il biondo, osservai la scena ad occhi spalancati, incapace di proferire parola o anche semplicemente di muovermi.
"E tu chi sei?" Disse l'uomo
"Non te ne frega nulla! Vattene o giuro su dio che ti pianto una pallottola in testa" disse Niall a denti stretti
Sentii una sonora risata e l'uomo si voltò nuovamente verso me
"Tanto ti tengo d'occhio, Lexi!" Disse
Si allontanò e io caddi a terra, misi la testa fra le mani e piansi, non ero il tipo da lacrime ma quella situazione mi aveva terrorizzata.
"Piccola" Niall si avvicinò a me e si abbassò alla mia altezza, mi prese la testa e mi strinse al suo petto, non mi opposi e mi lasciai stringere, il suo profumo mi piaceva e il suo calore mi fece tirare un sospiro di sollievo.
Dopo qualche minuto si staccò e internamente mi dispiacque che non mi stesse più abbracciando.
"Come stai?" Chiese dolcemente, e non l'avevo mai visto così dolce prima.
"Meglio" dissi tirando su con il naso come una bambina piccola
"Andiamo" disse facendomi alzare, mi prese la mano e osservai le nostre dita intrecciate, sembravano perfette insieme.
Uscimmo dal vicolo e alla luce dei lampioni riuscii a vedere i suoi occhi azzurrissimi, erano puntanti sui miei, sui miei occhi che erano di un comunissimo castano.
"Che facevi qui?" Disse serio, mi sembrava che avesse cambiato il suo umore durante il tragitto, perché prima era stato davvero buono con me.
"Ti cercavo" dissi abbassando lo sguardo
"Perché?"
Alzai le spalle, non avevo una risposta, o almeno non avevo intenzione di dargliene una.
"Rispondi!" Disse serio
"Quando ti ho visto alla festa, prima che te ne andassi via, sembravi arrabbiato e sono venuta a cercarti"
"Non ero arrabbiato" disse allontanandosi da me e voltandosi
"Pensavo ti fossi arrabbiato perché avevo baciato Harry" ammisi
"Cosa?" Disse voltandosi verso me e ridendo con fare superiore
"Lexi, andiamo! Non dire cazzate" avevo un tono derisorio.
Abbassai nuovamente lo sguardo, e tentai di trovare le parole giuste, delle parole che non avrebbero espresso i miei reali sentimenti in quel momento, non so perché ma avevo sperato che fosse geloso di Harry.
"Si, hai ragione. Sono ubriaca e dico un sacco di cazzate. Grazie mille per poco fa" dissi iniziando a camminare verso la festa
"Aspetta" sentii prendermi dal polso e mi girò verso lui
"Che voleva da te?" Chiese
"È solo uno che ho cercato di truffare mesi fa"
"Ti accompagno a casa"
"Ci penso da sola"
"No" mi guardò con occhi seri e capii che non accettava repliche, dovevo fare quello che voleva lui.
"Niall, perché non mi lasci in pace?" Sbottai camminando
"Perché al momento non sai badare a te stessa e ti ricordo che ti ho appena salvato il culo!" Disse serio
Non parlammo per il resto del tragitto e non appena arrivammo davanti la grande casa in cui si svolgeva la festa andai per entrare nuovamente
"Dove vai?"
"Cazzi miei!" Dissi nervosa
"Prendi le tue cose ed esci fuori, ti accompagno a casa!" Il suo sguardo era serio
"Non comandarmi!"
"Lexi!"
"Fottiti"
"Ok, ora mi hai rotto!"
Mi prese di forza e mi portò sulla sua auto, cercai di oppormi ma fu tutto inutile. Mi fece sedere sul sedile dell'auto e attaccò la cintura di sicurezza, volevo ribellarmi ancora ma non avevo più le forze.
Salì sul suo posto e ingranò la marcia
"Ho la mia borsa li dentro!"
"Manda un messaggio ad Em" disse dandomi il suo telefono, andai per inviare il messaggio e poi mi soffermai su una conversazione che aveva avuto con una certa Amy.
"Che fai?" Disse riprendendosi il telefono bruscamente
"Chi è Amy?"
"Non sono problemi tuoi"
"Dimmelo" il mio tono era arrabbiato e non capivo il perché
"Una che mi scopo, ora smettila!" Disse stufo
"Mi fai schifo" dissi disgustata
"Io?" Rise nervosamente "e tu? Hai baciato Harry e poi hai quel tuo amichetto, Luke"
"È stato solo un bacio"
"Solo un bacio" disse serrando la mascella
"Ma che ti importa?" Sbottai
"E a te che importa chi è Amy?"
"Chiedevo e basta, non mi interessa" urlai
"Non urlare!" Disse nervoso
"Dio quanto ti odio!"
Nel frattempo vidi Niall parcheggiare l'auto e voltandomi notai che non eravamo a casa mia.
"Dove siamo?"
"A casa mia! Non hai le chiavi di casa tua, visto che le avrai nella borsa"
Aveva ragione, non ci avevo assolutamente pensato.
Scese dall'auto ma io restai ferma, mi osservò
"Non scendi?" Disse alzando le braccia stufo
Scesi svogliatamente dall'auto e osservai la grande casa
"Non ci vengo a casa tua"
"Lexi, mi stai facendo perdere la pazienza"
"Non è una novità che perdi la pazienza"
"Entra" mi obbligò, non mi opposi e feci come mi disse.
Non appena entrai notai il grande salone, era tutto sul bianco e una grande tv si trovava di fronte al divano.
Era tutto in ordine e mi stupii di vedere tutto così pulito.
"Accomodati, ti porto una mia tuta, almeno ti puoi cambiare" disse indirizzandosi verso le scale e salendo.
Mi sedetti e restai ferma a riflettere, Niall era uno stronzo eppure mi aveva aiutata e adesso mi stava anche ospitando.
Quando lo vidi tornare in cucina aveva in mano una paio di pantaloni di tuta grigi e una maglia nera.
"Tieni" dissi mettendoli sul divano
"Niall non c'è bisogno, aspetterò Em. Non preoccuparti"
"Em era chiusa in una camera con Zayn, pensi davvero che stasera torni a casa?" Disse alzando un sopracciglio
"Mi sa di no" dissi ridendo alla sua espressione
"Di la c'è il bagno" mi indicò una porta e mi indirizzai verso il luogo da lui indicato.
Mi chiusi in bagno e mi spogliai velocemente, indossai i vestiti che Niall mi aveva dato, mi stavano enormi ma avevano il suo profumo.
Non appena uscii lo vidi nella piccola veranda sul retro, fumava una sigaretta e il suo profilo mi parve perfetto. Oltrepassai il salone e osservai tutte le foto appese, erano tutte foto che raffiguravano Niall e la sua famiglia, o almeno supposi che fosse la sua famiglia dall'enorme somiglianza, poi mi strinsi nella sua maglia e lo raggiunsi fuori, mi osservò e rise sotto i baffi vedendomi con quei vestiti, decisi di cogliere quel suo momento allegro e allargai le braccia per farmi osservare
"Dici che sono troppi piccoli? Forse servivano una taglia più grande"
Feci un piccolo sorriso e temetti che iniziasse a prendermi in giro
"La cosa assurda è che sei bellissima anche con quei vestiti addosso" disse puntando i suoi occhi sui miei, non mi aveva mai fatto un complimento del genere e ne restai così sorpresa che sentii le guance diventare rosse, abbassai lo sguardo e mi avvicinai a lui.
"Grazie" dissi con un sorriso
"Ho visto un sacco di foto nel salone, è la tua famiglia?" Chiesi timidamente
"Si" disse secco, capii che non era un argomento di cui voleva parlarmi.
"Non sapevo fumassi" dissi
"Fumo quando sono nervoso"
"E perché sei nervoso?"
Non rispose e mi osservò, era così bello che faceva male.
"Harry ti piace?" Chiese di botto
"È carino" dissi guardando avanti
"Carino?"
"È gentile con me ed è un bel ragazzo"
Perché dovevo dargli delle giustificazioni?
"E io invece non lo sono, vero?" Disse sincero, mettendo una mano sul mio viso e accarezzando piano la mia pelle, chiusi gli occhi a quel contatto e portai la mia mano sulla sua. Passò il pollice fra le mie labbra e fu il tocco più bello che avessi mai ricevuto.
"Io non sono mai gentile con te" disse come se fosse arrabbiato con se stesso
"Non è vero, alcune volte sei gentile con me" dissi mettendo una mia mano sul viso "e anche dolce" sussurrai "come adesso"
Ci guardammo per un tempo che mi parve brevissimo, poi si avvicinò a me e baciò piano la mia guancia.
"La mia camera da letto è di sopra, io prendo il divano. Buonanotte Lexi"
Disse allontanandosi da me, avrei voluto rispondere, dirgli di stare ancora con me, di non interrompere quel contatto così bello, ma c'erano troppe cose di mezzo che mi impedirono di parlare.
"Buonanotte Niall" dissi semplicemente
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Scammers (Niall Horan)
FanfictionDue truffatori, due ribelli che si fanno la guerra e si odiano, ma a volte ciò che si odia lo si odia perché in realtà lo si ama troppo. "Si erano dichiarati guerra, mentre con gli occhi facevano l'amore"