40° capitolo

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Ci svegliammo uno accanto all'altro, come ai vecchi tempi.

Non avevo mai dormito così bene da tre anni a questa parte. Mi voltai. Lorenzo c'era.

Sorrisi, e gli accarezzai una spalla.

"'giorno", mi disse, ancora assonnato.

"Buongiorno tesoro", gli risposi io, osservando il suo sguardo, così tanto simile a quello di un bambino mentre la sua testa era ancora appoggiata al cuscino.

 "Lori?", gli chiesi ad un certo punto.

"Dimmi"

"Ieri non te l'ho chiesto, ho deciso di fidarmi di te, ma perché hai baciato Kate l'altra sera?"

"Voglio essere schietto e sincero con te. Non lo so."

Annuii. Che cavolo di risposta era? Iniziarono a venirmi dubbi su dubbi. Quella sera ero rimasta incantata dalla sua proposta, ma sarebbe stato più logico rifiutare...

"Non ti tradirò mai più, te lo giuro sulla mia stessa vita. Io ti amo, e lo sai. Mi conosci"

"Lo so, eppure a volte mi sembra di non conoscerti più"

"Sono sempre lo stesso"

Gli sorrisi e lo accarezzai. Ci volevo credere. Lo amavo, e a sentire lui il sentimento era reciproco. se anche non fosse stato così amen, mi avrebbe certamente lasciata prima di sposarmi, e mi sarei tolta definitivamente ogni dubbio.

Eppure ero certa che mi amasse, glielo leggevo negli occhi. Lo conoscevo da una vita, meglio di chiunque altro.

Ad un certo punto mi prese le mani   e mi guardò negli occhi. "Ti immagini la faccia dei nostri genitori quando gli diremo che ci sposiamo? Credo siano ancora fermi a quando ci eravamo lasciati hahah"

Vederlo sorridere mi fece tornare definitivamente serena, e convinta di aver fatto la scelta giusta.

"Sì in effetti dovremmo dirglielo"

"Quando?"

"Quando vuoi"

"Questo weekend?"

"Ok"


Fu così che arrivò il weekend. Decidemmo di dirlo contemporaneamente ai miei genitori e a quelli di Lorenzo, in modo da non dover ripetere la storia troppe volte.

Quando i miei arrivarono a casa mia, li convinsi che li volevo accompagnare a fare un tour un po' particolare di Milano, così li accompagnai da Lorenzo, a city life.

Quando spalancai la porta, e si trovarono di fronte a famiglia Chiesa al completo, mi guardarono con fare inquisitorio.

Lorenzo infatti, nel frattempo, aveva radunato madre, padre e fratello, con la scusa di volergli fare una sorpresa.

"Abbiamo una notizia per voi", annunciò Lorenzo, prendendomi la mano.

"Siete tornati insieme?", azzardò mia madre.

"Non solo", rispondemmo noi in coro

"Sei incinta", disse la madre di Lorenzo.

"no mamma", le rispose il figlio. "Ci sposiamo"

Gli astanti ci fissarono con sguardo vacuo. Magari non avevano capito?

Li fissammo un istante. Avevano capito benissimo, stavano solo assimilando la notizia.

Quando "rinvennero", procedettero con complimenti, baci e abbracci di rito.


Quando quella sera tornai nel mio appartamento insieme ai miei genitori, mia madre mi prese in un angolo.

"Tesoro ma sei sicura di quello che fai?"

"Sì, più che sicura"

"Non vi siete parlati per tre anni e ora mi vieni a dire che vi sposate? Ci hai pensato bene?"

"Sì mamma, sono successe varie cose che non ti ho detto, e che sinceramente preferisco tenere per me. Io conosco Lorenzo, meglio di chiunque altro al mondo. Ha sbagliato, ma ora è sincero, ne sono certa"

"Spero tu abbia ragione"

"Fidati di me"

Mia madre annuì e mi abbracciò.

"La mia bambina si sposa", mi sussurrò all'orecchio.

"Prima o poi doveva succedere".


Prima di andare a dormire guardai il cellulare, e notai un messaggio di Federico.

"Beh, pare che diventeremo sul serio fratello e sorella"

"Già. Alla fine avevi ragione. Prima o poi mi avrebbe portata all'altare", gli risposi.

La sua risposta fu pressoché immediata.

"A proposito, tenetevi liberi tra due sabati"

"Perché?"

"E che sorpresa sarebbe se ti dicessi tutto ora?"


Sorrisi e spensi il telefono.

Ero certa di aver fatto la scelta giusta.


Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora