Luigi tentò diverse volte di aprire la porta, ma fallì miseramente. Eravamo chiusi fuori. Cavolo. Dopo avergli rinfacciato diverse volte che non avevo meno muscoli di lui, mi disse:
"Eh ok, hai vinto, hai vinto!" esclamò esasperato mentre si sedeva su una delle poltroncine lì fuori. "Hai intenzione di rimanere lì in piedi finché non ci aprono o mi concedi l'onore di sederti davanti a me?"
Lo guardai come a dire "cavolo vuoi da me" ma mi sedetti comunque, visto che tutti erano in camerata e probabilmente non sarebbero passati davanti alla porta per un po'.
"Allora, che mi dici?" mi domandò, tirando fuori da una tasca sigaretta e accendino.
"Nulla" risposi, provocandogli un sorrisino -e che sorrisino, ok Emma ricomponiti- "non sono mica a una seduta psicologica".
"Ma sei sempre così simpatica?"
"E tu?"
Sorrise e sorrisi, involontariamente, anch'io.
"Ok, hai vinto ancora. Non parliamo" esclamò con tono rassegnato.
Prese a fumare. Lo osservai. Effettivamente era un bel ragazzo e aveva pure una bella voce. Peccato solo che fossi troppo concentrata sul mio percorso all'interno della scuola e non avessi tempo per distrazioni amorose. In un nano secondo però realizzai che non ci sarebbe stato nulla di male se fossimo diventati amici, dopotutto lui non era interessato a me. E nemmeno io a lui."Perché sei arrivato dopo?" gli chiesi.
"Scusa ma, mi stai parlando? No, non ho capito... sei sicura di non aver picchiato troppo forte la testa prima?" disse sorridendo.
"Scemo" sorrisi a mia volta. Non era poi tanto male nemmeno caratterialmente, dai.
Emma, non divagare!
"Quindi?" gli richiesi.
"Dopo essermi esibito ho lasciato la chitarra dietro le quinte ed ero convinto di doverla riprendere. Allora quando voi siete venuti qui, io sono andata a prenderla. Era evidentemente destino che ci incontrassimo in tali circostanze. A proposito, ti fa male la testa?"
"Ehm... più o meno"
"Vuoi che ti dia un bacino sul bernoccolino?"
"Ma sei proprio un deficiente e, comunque, non ho nessun bernoccolo!" urlai, tirando fuori il telefono per verificare. In quel momento realizzai:
"Cacchio Luigi, ho il telefono! Posso chiamare Ash!"
"E poi sono io il deficiente" esclamò guardandomi basito.
Lo ignorai e cercai il contatto di Ash."Pronto Emmina, come va con il tuo cantante?" disse Ash.
"Ok, non ho parole. Dopo ti picchio però, ora, gentilmente, potresti venire ad aprirci la porta che fa freddo qua fuori?"
"E io che pensavo avresti avuto addirittura caldo... arrivo" concluse la chiamata."Che è successo?" mi chiese perplesso Luigi.
"Nulla, lascia stare. Sono io che scelgo male le amicizie."
In quel momento arrivò Ash ad aprire.
Lei e Luigi si presentarono e, successivamente, ci condusse verso le camerate.Essendo entrati quasi un'ora dopo gli altri, c'erano solo due posti liberi. Io sarei stata in camera con Ash e Serena, un'altra ballerina gentile e carina.
L'unico problema era chi sarebbe stato nella camera adiacente alla nostra. Come avevo previsto, conoscendo Ash, a fianco risiedevano Mattia, Christian, un ballerino, e Luigi. LUIGI. Ma con tutte le persone che c'erano, dico io, perché proprio lui?! Ma non è finita. Il problema ancora più problema era che avevamo il bagno e, automaticamente, le docce in comune.Rudy Zerbi aiutami tu!
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Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e Mattina
Fiksi PenggemarEmma avvera il sogno che aveva fin da piccola, quello di entrare nella scuola di Amici. E di entrarci con una sua grande amica, Ash, una bravissima ballerina. Emma ha però un obiettivo fisso, quello di migliorare nel canto e, chissà, magari vincere...