Da Los Angeles A Mai Più

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<Ciao io sono James e tu dovresti essere Sydney Wyatt, il preside mi ha parlato bene di te, e a quanto pare devi essere veramente brava per essere scelta come tutor nel nostro carcere> si presenta un uomo sulla quarantina "Dio quanto parli madonna"

<Me la cavo> lo squadro da capo a piedi e noto subito che è una di quelle persone che per mostrarsi farebbe di tutto, ma è anche una persona autoritaria e sicura di se stessa.

Non mi piace per niente.

<Non ci aspettavamo un'altra ragazza ma ci accontentiamo dai> mi sorride una donna, sulla
trentina, con una divisa militare e i capelli legati in uno chignon perfetto, guardo oltre le sue spalle per vedere l'edificio e sembra di essere in una di quelle ville che fanno vedere nei film, enorme ma perfetto per essere un carcere minorile, potrebbe essere una struttura per ragazzi indisciplinati, ma non ragazzi che stanno per essere trasferiti in carceri per adulti
ognuno a seconda di ciò che ha fatto.

<Posso sempre andarmene nessun problema>

<No la prego rimanga qui, non faccia caso alle mie parole, però abbiamo bisogno di lei> mi guarda supplichevole, deve essere un vero caso umano questo ragazzo se qua manca poco che ti supplicano in ginocchio per rimanere

<Rimango solo per i miei crediti, ognuno ha le proprie priorità> ci avviamo verso l'interno dell'edificio e pure qua non fa differenza da fuori, se non per le sbarre intorno all'immenso giardino

<Signorina venga con me> mi richiama un uomo, attraversiamo un lungo corridoio fino ad arrivare davanti a una cella chiusa

<Allora, per qualunque evenienza non ci pensare due volte a chiamarci, per il resto potrà conoscerlo e parlarci normalmente, magari non faccia domande scomode che potrebbe infastidirlo>

<Va bene, ma almeno è paziente e ragionevole?> chiedo per disperazione

<Non tanto, ma credo che andrete d'accordo> "Non è rassicurante Syd" per niente

<Mi faccia entrare allora> dico ansiosa di vedere cosa avrò da fare.

Apre la porta augurandomi buona fortuna.