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Quando apre la porta mi ritrovo ciò che non mi sarei mai aspettata, un ragazzo di 18 anni alto più o meno sul metro e novanta buoni, da seduto si nota di meno, una chioma nera e due occhi grigi inespressivi.

<E lei sarebbe la mia tutor? Avevo detto niente più ragazze, cosa non era chiaro della mia richiesta> parla con voce roca e inespressiva, come se avesse lavorato malto sul suo tono di voce

<Certo è molto brava vedrai, con i maschi non saresti andato d'accordo, non che con le ragazze sia meglio, l'importante che fai quello che ti dice e tutto filerà liscio> avvisa l'uomo che mi ha accompagnato

<Ho la tua stessa voglia di insegnare a certa gente che tu non ne hai idea>

<Bene te ne puoi andare> sogghigna gelido senza espressività sul volto, il suo ghigno non arriva per niente a toccare ne gli occhi ne le orecchie

<Con molto piacere, tanto quello che non andrà lontano sei tu non io> sto per uscire dalla porta quando il signore mi prende per un braccio, lo fulmino con lo sguardo e molla subito la presa

<Le ho detto che mi può accompagnare ma non che mi può toccare>

<Rimanga la prego abbiamo bisogno di lei>

<Ok> rientro dentro e chiudo la porta in faccia al tizio, mi siedo sulla sedia davanti alla scrivania.

C'è puzzo di fumo ma anche un forte profumo maschile che di certo non è il mio, la finestra per fortuna è aperta.

Da Los Angeles A Mai PiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora