Fuoky e Korall: Missione Terra

Ricevo un regalo inaspettato

Entrammo in casa che ancora il mio cuore batteva a mille. Che diamine mi era saltato in mente? Perché non sapevo tenere la bocca chiusa, dannazione? Grazie al cielo Korall sembrava aver creduto alla mia spiegazione, cosa che mi tranquillizzò un po'. Sembrava però lusingata dal complimento, il che era un sollievo.

Trovammo Fuoki e Thomas sdraiati entrambi sul divano. Stavano guardando la tivù. Fuoki si accorse per prima di noi. - Ehi, bentornati - ci salutò, rivolgendo un sorriso a Korall, che entrò tutta contenta, come una bambina dopo aver preso un gelato. Mi chiusi la porta alle spalle e mi guardai un secondo sullo specchio all'ingresso per assicurarmi di non essere ancora rosso come un pomodoro. - Vi siete divertiti?

Grazie al cielo, il mio colorito umano era normale. Sempre che Korall non riportasse a galla l'argomento, allora sarei stato pronto a sotterrarmi. Fu Korall a rispondere mentre li raggiungevo in soggiorno. Si era seduta accanto a Fuoki, stringendo il suo peluche. - Oh, sì - le rispose e cominciò a raccontare.

Mentre le ragazze parlavano, Thomas mi lanciò un'occhiata. Mi sedetti accanto a lui e sospirai. Era stata una bella giornata, ma lunga. - Lunga giornata? - mi domandò forse vedendomi esausto. Seduto finalmente davanti alla tivù, potevo vedere cosa stavano guardando. Era un film?

Mi strinsi nelle spalle. Adoravo passare il tempo con Korall ed era stata una giornata molto bella, ma ero davvero stanco. Da quando avevo cominciato a uscire con Bianca, il mio sonno era peggiorato. Non so perché, forse era lo stress, ma non riuscivo ad addormentarmi per bene e facevo spesso incubi sul labirinto.

La maggior parte di essi riguardava Korall. - Lunga ma bella - concordai rivolgendogli un piccolo sorriso. Non me lo sarei mai aspettato, ma io e lui stavamo cominciando a legare. All'inizio pensavo che fosse uno di quei criminali incalliti con cui non puoi mai abbassare la guardia, che alla prima occasione ti pugnalano alle spalle, ma avevo constatato con piacere che non era affatto così.

Certo, aveva un senso dell'umorismo discutibile ed era un po' cinico - dopotutto era un abitante dell'Inferno - ma era una compagnia divertente, sembrava curioso del mio rapporto con Korall e sapeva ascoltare. - Ora voglio solo mangiare del buon sushi e la torta e poi andare a letto, sono esausto.

Lui mi diede una pacca sulla spalla come se capisse. - Ragazze - richiamò la loro attenzione, alzandosi in piedi. Mi resi conto in quel momento che era già vestito. - Andiamo a mangiare? Sto morendo di fame e credo che il festeggiato sia d'accordo con me. - mi fece l'occhiolino, cosa che mi fece ridacchiare.

Fuoki alzò gli occhi al cielo, ma annuì. Si alzarono entrambe e fu allora che Thomas notò l'orso polare di peluche. Korall se lo teneva in braccio come un bambino. Aggrottò la fronte, confuso. - E quello da dove viene?

Korall sembrò quasi non capire a cosa si riferisse, ma poi si strinse nelle spalle, lanciandomi un'occhiata di gratitudine. - Michael lo ha vinto per me al lunapark - gli rispose con un adorabile sorriso. Che carina, oh mio dio! Dovetti sforzarmi per rimanere impassibile ma grazie al cielo riportò lo sguardo sul peluche. - Meglio che vada a metterlo sul letto, prima di sporcarlo.

Così la guardammo dirigersi in camera sua tutta contenta. Non potei fare a meno di pensare che ne fosse valsa la pena. Adoravo il suo sorriso e soprattutto vederla felice. Quando tornò, uscimmo. Korall mi prese a braccetto, stavolta, ma non disse nulla per tutto il tragitto, forse occupata a guardarsi intorno.

Quanto a me, cercai di non guardarla troppo. Dopo la battutina che aveva fatto Fuoki mentre tornavamo a casa dalla discoteca, aveva intuito che la mia non era solo protettività, ma gelosia. Dovevo stare attento a come comportarmi. Me l'ero cavata tutti quegli anni perché nessuno era stato a stretto contatto con noi per molto tempo, perciò nessuno aveva mai fatto caso al modo in cui la guardavo o a come mi stranivo quando le facevano la radiografia.