7

5 0 0
                                    

<Ok non ci capisco niente> esclama dopo tre ore di lettura mentre io sono andata avanti con le materie, e finendo anche i compiti per domani mattina, a scienze s'è bloccato e io mi sono stancata di spiegare le cose a vuoto, mentre lui non mi ascolta

<Sono cose facili dai, sto iniziando dagli argomenti di quarta, i riassunti non li comprendi, le spiegazioni non le ascolti, le mappe non le vedi, cosa vuoi che ti faccia i disegni?> fa un piccolo accenno a un sorriso ma dura meno di un secondo

<No niente disegni, so che è facile ma sono materie che non fanno per me>

<Da quanto non vai a scuola?> chiedo esasperata

<Due anni> "qui c'è da fare un bel lavoretto"

<Bene allora sarà più di ficcile di quanto pensassi, ascolta facciamo così, tu continui a leggere tutto, mentre io studio come posso aiutarti per le altre materie>

<Si come no>

<Pensi che mi diverta a stare qui? Muoviti che la mattinata è ancora lunga> torno a scrivere gli appunti dell'anno scorso, stavolta magari in modo più semplice.

<Leggi ad alta voce quello che hai davanti forza> lo obbligo passandogli il mio quaderno mentre fissa perplesso i fogli che gli ho fatto precedentemente

<Ma sono i tuoi appunti> "Ma va"

<Devi studiare e basta, se vuoi te lo regalo così almeno inizierai a studiare, e me lo renderai a fine anno> lo prende con una mano e inizia a sfogliarlo, dire interessato non è la parola giusta, ma almeno dopo lo schiaffo si è calmato, gli leggo un bel punto interrogativo sul viso

<Che succede?> chiedo perplessa continuando a scrivere altri appunti

<Si dimenticano sempre di dire che ho un bel difetto, sono dislessico, la tua scrittura per me è incomprensibile> alzo lo sguardo appena vedo una scintilla illuminare i miei appunti, allungo la mano rimanendo in silenzio e guardandolo con l'istinto omicida che mi sale se si azzarda solo a bruciarli

<Cosa vuoi?> mi chiede annoiato <hai capito che sono dislessico si?> la mia mano rimane dove sta aspettando che mi allunghi l'accendino prima che perda la pazienza

<E va bene> appoggia l'accendino sul palmo della mia mano, ho sentito una scossa appena le nostre mani si sono toccate, metto l'accendino nello zaino, alzo la sedia e la porto vicino a dove sta seduto lui mi siedo e prendo il quaderno, mettendolo in mezzo a noi due in modo che entrambi possiamo leggere

<Sai che non ti puoi avvicinare?>

<Sai che non rispetto mai le regole, ma tu hai bisogno di aiuto e io sono qui per questo, non posso rischiare per uno sfaticato inutile> mi siedo meglio appoggio il dito sotto la prima parola e lo invito a leggere con un colpo di tosse, lo vedo scomporsi ma non faccio domande

<Che aspetti a leggere giovanotto, non ho tutta la vita per aspettare che tu inizi>

<Sono ammanettato e quindi non ci vedo bene da qua> mi mostra la sua mano destra, "ora è tutto più chiaro Syd"

<Bene> mi avvicino ancora di più spostando il quaderno verso il suo sguardo

<Segui il mio dito e inizia a leggere, non importa se ci vorrà tanto, prima o poi migliorerai ne sono sicura, avrò pazienza nel rispettare i tuoi tempi> quel sorrisetto lo becco in tempo prima che sparisca nel nulla, sarà un piccolissimo segno di gratitudine.

Oggi è difficile trovare qualcuno che rispetta i tuoi tempi e su questo lo capisco.

Io c'ho messo anni per riprendermi dalla morte di mia sorella ma non tanto da accettare dopo anche la morte del mio migliore amico, alcune cose non passano in fretta, e per lui non sarà facile imparare in due giorni a leggere se ha passato una vita intera a non saper leggere, ma sento che se sono qui, ha bisogno di qualcuno che lo aiuta a superare questa
difficoltà.

Forse quello che non sono riuscita a superare io, riuscirò a far superare a lui.

Da Los Angeles A Mai PiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora