Chapter 14

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Si asciugò la bocca. Spalmò quelle che probabilmente erano già macchie di nero sulle sue labbra e sul mento. Gli sguardi dei suoi coetanei erano pesanti, quasi dolorosamente, e lei sentì che tutto ciò che poteva fare era schiarirsi la gola, raddrizzarsi il corsetto e uscire rapidamente dalla sala.

L'aria fresca fuori dalle porte dorate le mandò un brivido nel sangue.
Rabbrividì mentre si faceva strada verso la Grande Scalinata. Le sue guance erano in fiamme, il suo cuore batteva come un martello nel petto. Dei passi riecheggiavano dietro di lei.

Qualcuno le stava alle calcagna.

"Ginny, per favore..." si girò di scatto, senza fiato, solo per vedere Theodore Nott che la seguiva sui gradini dietro di lei.

"A che cazzo giochi, Granger?"

Non era esattamente ciò che si aspettava, perciò fu impreparata. "Nott?" Disse stupidamente, quasi stordita.

Si fermò sul gradino sotto di lei, non aveva nessun costume e puzzava di alcol. La sua faccia era rosea per questo, e anche per la rabbia. "Rispondimi" ribattè. Quindi non era abbastanza ubriaco per insultarla.

Raccolse un respiro. Parlò in modo primitivo, con maggiore concentrazione. "Non capisco la domanda" e fu grata che la sua voce risultò ferma. Voltandosi, riprese la sua marcia su per le scale, cercando di calmare il tremito delle punte delle sue dita, che era interamente opera di Malfoy.

Ma Nott la seguì, allungando il passo e camminando simultaneamente a lei. "Non fare la stupida Granger, non sei mai stata un'idiota".

"Neanche tu, quindi presumo che tu possa capire quando qualcuno dice la verità" scherzò, rifiutandosi di guardarlo. Cosa c'entrava lui con qualsiasi cosa, lei non lo sapeva. Chiaramente, conosceva il costume di Malfoy quella sera, ma lei non l'avrebbe messo tra i primi dieci nella classifica di quelli che avrebbero dovuto essere più sconvolti dalle loro azioni.

Avrebbe dovuto aspettare in fila.

"Qualunque cosa tu stia cercando di fare con Malfoy, è meglio che la smetta ora"

"Chi sei? Suo padre? Che ti importa?" Lei saltò due gradini per cercare di superarlo, ma lui la raggiunse velocemente. Si rese conto che avrebbe dovuto essere preoccupata del fatto che lui lo sapesse, anche se sembrava essere l'unico. Era un'altra bocca da tenere chiusa.

Una furia silenziosa crebbe nel suo stomaco contro Malfoy. La prossima volta che l'avrebbe visto, giurò che...

"Come ho detto prima, Granger, io sono la sua stampella. E non ti farò scopare con la sua testa più di quanto hai già fatto. Qualunque cosa tu stia facendo, cercare di farlo fidare di te o cosa, metti una fottuta fine a tutto ciò. Adesso"

Si fermò di colpo, così velocemente che Nott quasi inciampò. "Farlo fidare di me?" Lo inchiodò con quello che sperò fosse uno sguardo feroce.

"Si Granger. Questo è quello che penso tu stia facendo. O quello, oppure questo è un tuo patetico progetto di "riabilitazione dei mangiamorte". In ogni caso, so che ne uscirai come l'eroina, e lui finirà ad Azkaban o peggio"

Il discorso di Nott la sorprese. Le ci volle un momento per formare una qualsiasi risposta, e quando lo fece, arrivò tra balbettii e sbuffi.

"Io, tu... cosa diavolo stai dicendo? Azkaban? Un bacio proibito difficilmente metterà un uomo ad Azkaban"

Le folte sopracciglia di Nott si contrassero sugli occhi. Il suo sguardo si incupì. "Non era solo un bacio, Granger. Abbiamo stabilito che nessuno di noi due è idiota"

Tirò su col naso. Cercò di assumere un'espressione impassibile, anche se le sue parole la fecero pensare più di quanto volesse. "Sei ubriaco" disse. "Va a dormire. E se sei così sconvolto perchè non ne parli con la tua maledetta stampella? È lui a causare tutti i guai"

BREATH MINTS/BATTLE SCARS traduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora