Prologo

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"Ti va se Hero resta a dormire da noi?" La mia mamma è la persona più generosa del mondo. Penso che una come lei non la cambierei neanche con tutto l'oro del mondo.

"Certo." Rispondo regalandole un bel sorriso.

Ultimamente io e lui siamo diventati strani. Sarà che stiamo crescendo o che lui inizia a frequentare posti da grandi, ma lo sento diverso. Nei miei confronti sono sempre stata una sua amica, una sorella, e lui lo è sempre stato per me... ma in questo periodo si tira in dietro in molte situazioni.

L'altro giorno eravamo al mare, gli ho chiesto se volevamo fare il bagno insieme, "all'acqua alta" come piace a noi, ma lui ha semplicemente risposto: "non mi va."

Era il suo momento preferito, com'era possibile rifiutarlo?!

"Resto da te lo sai?" Chiede Hero arrivando quasi subito dopo che mia madre è uscita dalla mia stanza.

"Si, lo so." Non lo vedo sorridere, ma non è neanche triste. È neutro.
"Sei felice?" Gli sorrido mentre mi tolgo la "maglia del mare" per metterne una comoda per dormire.

"Che fai?!" Lentamente mi giro a guardarlo, ma lui ha una faccia sbalordita, come se avesse visto un fantasma.

"Mi cambio... e ti ho chiest-"

"Lo so cosa mi hai chiesto...Ti stai cambiando davanti a me Josephine." Lo dice con tanta vergogna che quasi non lo riconosco.

"L'ho sempre fatto... Hero ma che ti succede?" Mi giustifico finendo per abbassarmi la maglia che volevo cambiare.

"È questo il problema... siamo cresciuti, certe cose non possiamo più farle. Non puoi cambiarti davanti a me come se nulla fosse. Prima non avevi le tette devo ricordartelo?"

Quando parla è sempre così schietto, ma ora ha davvero superato tutto quello che mi ero immaginata.

"Che significa..?" Domando non capendo dove vuole arrivare.

La mamma mi ha detto che sto crescendo e che le mie... il mio seno sta crescendo. Io e lui siamo sempre stati trasparenti... ma da quando è passato alla scuola dei 'grandi' e ha conosciuto altri amici, non è più lo stesso.

Fa un gran sospiro sedendosi sul letto e prendendosi la testa tra le mani. "Josephine tutti crescono. Tu sei cresciuta e io sono cresciuto. Ho dei... desideri particolari adesso. Prima anche vedendoti nuda non provavo nessun tipo di reazione. Mentre ora si." Mi guarda capendo che non sto seguendo il suo discorso.
"Sai come si fanno i bambini no?" Chiede alzando un sopracciglio. "L'hai studiato a scienze? Quest'anno inizierai la secondaria... devi saperle queste cose."

"No... forse io... io ero assente, ma non ricordo che si parlasse del parto nel mio libro." Rifletto quasi spaventata dalla sua reazione.

"Non ho detto come si fanno nascere, ho detto come si fanno...si creano. Tutto quello che c'è prima del parto." Mi guarda senza staccare un momento gli occhi da me.

"Si... beh.. quando le persone si amano, mi ha detto la mamma, che succede tutto all'improvviso." Anch'io lo guardo questa volta, sicura che la mia spiegazione sia giusta.

"Sai che si intende per 'due persone che si amano'?" Chiede ancora una volta.

"Penso che un bacio... anche molto... acceso...può essere." Dico innocente senza neanche riflettere alla formulazione della frase rendendola insensata.

Lui però ride. Io lo guardo non capendo cosa ci sia di tanto simpatico in quello che ho detto.

"Sei davvero convinta di quello che hai detto? Cioè tu ci credi che con un bacio si possono fare dei bambini?" Sorride aggrottando la fronte.

"Si. Così mi ha dett-"

"No. Josephine hai 11 anni. Non puoi dirmi che ci credi davvero. So che magari con l'inizio della secondaria capirai che non è così... ma puoi ben capire che se io ora faccio questo-"

Senza capire quello che stesse dicendo viene verso di me, all'improvviso. Sento che si sta avvicinando troppo.

Istintivamente chiude gli occhi. Poi non so che succede, so solo che le sue labbra sono sulle mie.

È una bella sensazione, ma non so come comportarmi.

Sto davvero baciando "mio fratello".

"Tu dici che se ora ti ho baciato ci saranno dentro la tua pancia dei bambini?" Sussurra ancora troppo vicino.

"Spero di no.." rispondo senza pensarci.

"Non succederà." Mi fissa ancora con quegli occhi verdi. "Per far sì che accada bisogna che io sia dentro te."

"Cosa? Come fai ad essere dentro di me?" Mi allontano socchiudendo gli occhi in due fessure è un sorriso nasce spontaneo sul mio viso.

"È una cosa che capirai... magari quando crescerai."

"È tu sei cresciuto? Tu lo sai?" Chiedo sussurrando.

"Io lo so." Sorride fiero.

"Allora anche io quest'anno lo capirò. Sono curiosa." Sorrido anche io.

Non ho mai avuto il piacere di dirglielo.
Ora, sette anni dopo, ho capito come veramente si facessero i figli... o meglio come si fa l'amore.

Dopo qualche mese non ci siamo più sentiti.

I nostri genitori hanno litigato... e io lo incontro ogni giorno al cortile della scuola prima che suoni la campanella. Ma non mi saluta. Mi guarda senza farlo notare troppo, mentre ridacchia con i suoi amici.

Vorrei poterglielo dire. Ho capito cosa si intende con 'fare l'amore', sono cresciuta.

Angoletto

Ciao! Sono una nuova arrivata su Wattpad. Sto scrivendo questa fanfiction sugli Herophine. Quindi da come potete dedurre, anche io sono una loro fan!!
Questa storia mi è molto a cuore, io l'ho vissuta in prima persona, quindi ho deciso di portarla e farla diventare la mia storia.
Spero vi piaccia! Un bacio!
-c💙

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