A circa due settimane dal suo incidente, Serena è finalmente tornata a Roma. Il dottore le aveva imposto il riposo assoluto e così si ritrovava sul divano, un po' dolorante, a guardare la partita. Odiava dover rimanere a casa quando la Roma giocava all'Olimpico, ma non poteva assolutamente rischiare.
A Bergamo si era presa un bello spavento, ma questo non l'avrebbe certo fermata dal ritornare in curva non appena fosse guarita del tutto. Chiunque altro probabilmente avrebbe aspettato molto tempo prima di rimettere piede nello stadio, come chi cade dalla moto e non vuole salirci più, ma per lei era diverso. Quel mondo le apparteneva, era nella sua essenza e non poteva di certo farne a meno. Il suo cuore batteva insieme ai tamburi della Sud e la sua anima era legata a quel seggiolino blu in ventesima fila.
Ha acceso la televisione con aria svogliata e ha ascoltato il telecronista elencare le formazioni. Quando ha letto il nome di Nicolò, un timido sorriso è spuntato agli angoli della sua bocca. Da quando si era risvegliata con lui accanto, qualcosa tra di loro si era riacceso, anche de nessuno dei due aveva ancora avuto il coraggio di dichiararlo all'altro. Avevano ricominciato a parlare, ma l'atteggiamento di Nicolò rimaneva comunque freddo e distante. Non poteva biasimarlo, ma sperava con tutta se stessa che le cose si sistemassero il prima possibile.
Prima dell'inizio della partita, l'inquadratura si è spostata sulla Curva Sud lasciando Serena senza parole: un grosso striscione bianco recitava a caratteri cubitali di colore rosso le parole "FORZA SERENA". Non poteva crederci, era commossa.
Ancora una volta i tifosi giallorossi si erano dimostrati una grande famiglia, pronti a sostenere una di loro in un momento di difficoltà.Nicolò, per quella partita, aveva fatto di tutto per convincere il mister a schierarlo dal primo minuto. Mourinho non era convinto, ma lui si è allenato duramente per tutta la settimana e alla fine ha ceduto. Il numero ventidue aveva bisogno di giocare e sfogarsi dopo quella terribile settimana e il suo allenatore ha deciso di accontentarlo. È entrato in campo desideroso di dimostrare che poteva farcela. L'incontro con Serena lo aveva destabilizzato, ma il fatto che avessero continuato a scriversi per tutta la settimana lo aveva caricato e reso felice. Le cose si stavano piano piano aggiustando anche se nessuno dei due aveva ancora intenzione di sbilanciarsi completamente. "Ci sarai domani alla partita?" le aveva scritto la sera precedente. Quando lei gli aveva risposto di no ci è rimasto un po' male, ma la sua assenza non gli avrebbe impedito di portare a termine il suo piano. Durante l'inno ha lanciato uno sguardo verso la curva e leggendo lo striscione dedicato a lei ha sorriso, felice che la sua "famiglia" l'avesse finalmente perdonata dopo tutti gli insulti che le aveva rivolto quando si erano lasciati. È iniziata la partita: la Roma attaccava e schiacciava il Caglairi nella sua metà campo, ma la squadra rossoblu si difendeva bene e, una sfortunata ripartenza, ha portato in vantaggio i sardi. Dopo la rete dello zero a uno, la partita si è fatta più complicata per la Roma che ha finito il primo tempo in svantaggio.
Al settantesimo, una magia su punizione di Pellegrini, ha regalato alla squadra di casa il pareggio ma, arrivati al minuto ottantasette, la speranza di conquistare i tre punti era ormai scomparsa quasi del tutto.
Nicolò correva come un matto su ogni pallone e incoraggiava i suoi compagni a fare altrettanto. Voleva vincere a tutti i costi, ma soprattutto sperava di poter segnare per realizzare il piano che aveva ideato qualche giorno prima. L'occasione si è finalmente 9resentata attorno al secondo minuto di recupero, quando la Roma ha conquistato un calcio d'angolo. Sono saliti tutti a saltare, El-Sharawy ha scodellato il pallone nel muchio, Nicolò si è districato nel traffico dell'area di rigore e con un salto perfetto è riuscito a spingere la palla in rete, proprio all'ultimo respiro. Un boato di gioia ha fatto tremare l'Olimpico e l'intera squadra è corsa sotto la curva per festeggiare quella vittoria tanto combattuta. Nicolò, dopo essersi sottratto dall'abbraccio dei suoi compagni, si è diretto verso Marco, uno dei tecnici della Roma, e ha preso dalle sue mani una maglietta nuova. È ritornato sotto la Curva Sud e l'ha mostrata prima ai tifosi e poi alle telecamere, fiero di averla potuta esporre proprio lui. Prima della partita, infatti, si erano messi d'accordo che se avessero vinto, l'avrebbero innalzata, indipendentemente dall'autore del gol. Il fatto che fosse stato proprio lui a segnare la rete della vittoria, rendeva il tutto ancora più bello.Serena guardava incredula Nicolò che mostrava una maglietta della Roma con su scritto il suo nome. Non poteva credere che lui avesse pensato a lei in un momento tale di euforia e, proprio come quando le aveva dedicato quel gol facendole un cuore con le mani, si sentiva al settimo cielo. Nonostante non stessero più insieme, le aveva dimostrato ancora una volta quanto ancora tenesse a lei. "Per chi era quella maglia?" ha chiesto un giornalista al numero ventidue, durante un'intervista post partita. "È per la ragazza rimasta ferita durante gli scontri a Bergamo" ha risposto il ragazzo arrossendo leggermente. "Per farle capire che non è sola" ha aggiunto poi sorridendo verso la telecamera. Davanti a quel gesto il cuore di Serena è accelerato e il suo petto si è riempito di amore. Finita la partita, ha preso dalla dispensa un pacchetto di patatine e le ha sgranocchiate davanti ad una serie TV. Proprio sul più bello, il suono stridulo del campanello di casa l'ha fatta trasalire. Chi poteva essere a quell'ora? Forse Francesco era passato a trovarla dopo la partita per vedere come stesse? O forse...
Ha aperto la porta con il cuore in gola e quando si è trovata davanti Nicolò, si è dovuta sostenere al muro a causa dell'emozione. "Che ci fai qui?" gli ha chiesto tentando di ignorare le farfalle che le volavano nello stomaco. "Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere ricevere questa" ha risposto lui mostrandole la famosa maglietta con sopra il suo nome. "Io e gli altri l'abbiamo firmata, per dimostrarti il nostro sostegno" ha aggiunto passandogliela. Serena si è rigirata tra le mani quel prezioso oggetto e poi ha invitato il ragazzo ad entrare. Inaspettatamente lui ha accettato senza troppe storie e si è accomodato in salotto. "Ho portato anche i cornetti al cioccolato" ha confessato con un sorriso furbo che le ha fatto sciogliere il cuore. "Come ai vecchi tempi?" ha domandato lei con un filo di voce. "Come ai vecchi tempi" ha ripetuto Nicolò invitandola a raggiungerlo al tavolino per gustare insieme i dolci alla nutella.
STAI LEGGENDO
Voglio solo star con te❤💛- Nicolò Zaniolo
FanfictionSerena ha vent'anni e fin da quando è piccola è tifosissima della Roma, tanto da essere abbonata in Curva Sud. Nicolò Zaniolo, 22 anni, è il calciatore più promettente della squadra capitolina, appena uscito da una relazione difficile e in cerca di...