Magari fosse stato solo a volte.
Mattia non riusciva mai ad esprimersi come voleva. E forse, se avesse iniziato ad imparare a tradurre meglio in parole i suoi pensieri, si sarebbe risparmiato tanti impicci.
Lui e Christian erano amici da sempre, cresciuti nello stesso quartiere e frequentato le stesse scuole. Erano attaccati l'uno al culo dell'altro con la colla.
Mattia l'aveva sempre visto come un fratello maggiore, una figura protettrice pronta a salvarlo quando a scuola lo prendevano in giro per lo stile di danza che aveva scelto. Era sempre lì a confortarlo, a dirgli di non badare alle opinioni altrui, senza sapere che l'unica opinione di cui davvero teneva conto il biondo era proprio quella dell'altro.
Le cose erano cambiate drasticamente quando il più piccolo varcò la soglia dei quindici anni e il moro ben pensò che quella fosse l'occasione migliore per presentargli la sua fidanzata. Di quel compleanno Mattia ricordava solo che fosse stato il più brutto della sua vita, ma ci mise anni per capire che il motivo non erano i suoi parenti che all'ennesimo bicchiere di vino avevano preso a cantare canzoni tipiche pugliesi, o il fatto che pochissime delle persone che aveva invitato fossero realmente andate a festeggiarlo. No, il motivo del suo disappunto era rappresentato da una stupida biondina dagli occhi chiari che se ne stava appiccicata al suo migliore amico senza lasciarlo solo un attimo.
Quella fu la prima delle tantissime volte in cui il biondo si ritrovò ad essere geloso dell'altro, ma a quei tempi mai si sarebbe sognato che quel sentimento così logorante nascesse dal fatto che aveva iniziato a guardare Christian con occhi diversi. Erano passati tre lunghissimi anni da quell'orribile vicenda, e con essi erano passate altre fidanzate del moro, le quali gli parevano centinaia quando in realtà potevano essere contate sulle dita di una mano.
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Ma tornando al presente, quella sera il più grande aveva avuto la brillante idea di portarlo fuori a ballare per approfittare dei suoi diciotto anni, appena compiuti qualche settimana prima.
E da sottone qual era aveva accettato pur non avendone tanta voglia. In quel momento era seduto sul letto del maggiore, aspettando che uscisse dal bagno nel quale si stava sistemando i capelli. E non biasimatelo, Mattia in fondo era un ragazzo debole, per questo quando l'altro varcò la porta quasi si sentì girare la testa.
Christian era una visione: i jeans neri gli fasciavano le gambe e i fianchi, mentre una camicia nera svolazzava leggera sul suo busto, sbottonata fino alla terza asola. Gli avambracci scoperti dalle maniche arrotolate mostravano il tatuaggio che Mattia in segreto aveva sempre considerato la ciliegina sulla torta, per completare una sensualità che l'altro neanche sapeva di avere.
E come se non fosse stato abbastanza, il moro aveva deciso di lasciare liberi i suoi ricciolini naturali, definiti solo da un sottile strato di gel.
Mille scenari gli passarono per la testa, nessuno dei quali prevedeva lasciare quella stanza da letto.
Ed era così che viveva ultimamente il biondo, diviso tra la voglia di farsi scopare fino alle lacrime e l'impellente bisogno di far lacrimare Christian, ma a suon di schiaffi, perché non si rendeva conto dell'effetto che gli faceva ogni volta che posava lo sguardo su di lui.Infatti quest'ultimo lo fissò sorridente prima di fare un giro su se stesso
« Allora? Come sto? »
Mattia, che lo guardava ancora con le labbra semi aperte, dovette prima deglutire per rispondere
« Ci sta, dai. »
Si diede mentalmente una pacca sulla spalla per le sue doti di attore, cosa che aveva imparato ad affinare col tempo grazie a tutte le volte in cui si era ritrovato col respiro pesante e le guance rosse per colpa dell'altro.
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Brividi [raccolta os] // matian zenzonelli
Fanfictionraccolta di one shots su christian e mattia tengo a precisare che con queste opere non intendo ledere la sensibilità di nessuno, mi limito a romanzare la realtà. christian e mattia sono amici fino a prova contraria.