Fu una spira di vento che proveniva dai Limiti a svegliare Seline. La fanciulla aprì le palpebre come fosse in preda a una sorta di premonizione. Si fece forza pensando che, qualsiasi cosa fosse accaduta, lei sarebbe rimasta al sicuro nella propria camera da letto.
L'ala esposta a ovest della Residenza ai Ghiacci Limiti le apparteneva da due decenni e l'ambiente sembrava essersi adattato alla sua personalità. Le ricercate bambole giunte da paesi lontani e sempre perfettamente in ordine con gli abitini lindi, la vegliavano da sopra le mensole e una moltitudine di antichi libri era poggiata alla carta da parati rosa in maniera simmetrica. I panneggi del letto a baldacchino, stirati con cura, e le preziose tende alle finestre conferivano sfarzo alla stanza.
La Residenza sorgeva su un costone di roccia coperta da ghiaccio perenne a strapiombo sul mare che "papà" aveva definito un "posto sicuro". Oltre la baia, gli iceberg in continuo mutamento riflettevano il cielo plumbeo durante il giorno e la volta celeste di notte.
Chi osava narrare dei Ghiacci Limiti li descriveva come una distesa di desolazione e gelo: non un albero, né vegetazione per giorni e giorni di cammino.
Seline, suo padre e altre poche persone occupavano la Residenza, mentre un migliaio di donne li servivano come schiave sui pescherecci.
Il re dei Limiti si definiva l'unico "sovrano mercante" poiché, come suo padre prima di lui, intraprendeva lunghi viaggi per vendere il pregiato pesce dei Ghiacci nei mercati della Terraferma.
La Residenza si innalzava su più piani ed era costruita in marmo bianco e pietra del nord. Nelle stanze rivestite di legno della Valle, si affaccendava la servitù che aveva l'unico scopo di rendere l'esistenza di Seline meno solitaria.
La giovane principessa aveva spesso problemi a fissare l'orizzonte e, addirittura, per qualche settimana durante l'anno, diventava cieca a causa del riverbero del sole sulla distesa di ghiaccio. Il suo unico conforto, in quei momenti, era il rumore della risacca di mare che si infrangeva sulla costa.
Poco prima che calasse la notte che le cambiò per sempre la vita, Seline aveva atteso a lungo di poter ricevere papà appena tornato dall'Ovest, desiderosa di udirne i racconti.
Addormentatasi senza poterlo vedere, sognò i verdi boschi intessuti negli arazzi appesi alle pareti, con la speranza, un giorno, di immergersi nelle tiepide acque del fiume Aril.
Si destò con l'angoscia nel cuore: il confortante equilibrio della sua tranquilla esistenza si interruppe quando qualcosa andò in frantumi al piano di sotto.
Si spaventò a morte.
Accesa la lampada a olio e scostata la pelliccia dal letto, fu pervasa da un tremito, mentre prendeva coscienza che qualcuno doveva essersi introdotto nella Residenza.
Fece qualche passo verso la porta, ma tornò subito indietro.
Turbata all'inverosimile, si rifugiò tra le lenzuola pregando che papà accorresse; sapeva che la calda voce di lui l'avrebbe rassicurata.
Egli le aveva parlato poco dei vichinghi, ma Seline sapeva che costituivano una seria minaccia per loro.
Udì dei passi nel corridoio, del tramestio, delle voci. Poi riconobbe le grida che seguirono: i servitori scappavano e perivano per mano degli intrusi.
Papà non arrivava. Perché?
Faticava sempre a lasciarla sola quando era a casa e di sicuro l'avrebbe difesa a ogni costo!
Eccolo, dunque, che correva agli alloggi della figlia e che tentava di aprire la porta senza riuscirci. Seline, infatti, la sera precedente aveva chiuso a chiave non vedendolo arrivare.
Si pentì della propria sfrontatezza.
I battenti serrati incombevano su di lei, appiattita nel letto e terrorizzata dall'eventualità che il padre non riuscisse a entrare per soccorrerla.
Per qualche istante si concentrò su di lui senza saperne il motivo.
Quante volte lo aveva rifiutato! Quanto a lungo lo aveva supplicato di lasciarla dormire da sola. Eppure, ora che aveva tanto bisogno di aiuto, dimenticò ogni bisticcio.
Si decise a reagire. Poggiò i piedi nudi sul pavimento di marmo e, indossata la vestaglia di lana, armeggiò con la chiave. Impugnò le doppie maniglie e aprì.
Una figura imponente occupò l'intero ingresso.
Non era papà.
SPAZIO AUTRICE
Questo è il primo capitolo IN ESCLUSIVA del romanzo "La fanciulla e il re", in uscita il 13 febbraio su Amazon.
Per il PREORDINE potete cercare "La fanciulla e il re" di Deborah Begali su Amazon. Il libro sarà disponibile in ebook e in
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La fanciulla e il re
Fantasy👑 Morrigan, dopo aver tradito la fiducia di Cristen, si prepara ad affiancare la Nebbia nei suoi piani di conquista. Ma, chiamata a decidere la sorte del re dei vichinghi, dimostra di provare un sentimento più forte di quello che pensava. ⚔️ Nel fr...