Capitolo 1
Arrivai fino alla prima panchina e mi fermai. Mi sedetti e tirai fuori una sigaretta. Loro erano le mie più grandi amiche. In qualsiasi momento della giornata riuscivano a farmi stare bene, a rilassarmi.
Cominciai ad osservare i bambini che giocavano felici nel parco, mentre aspiravo lentamente quel tabacco cattivo che mi faceva sentire tanto bene.
Pensai a quando ero bambina, all'infanzia orribile che avevo passato con i continui litigi dei miei genitori.
Ormai avevo diciassette anni e vivevo con il mio ragazzo di diciotto, da quando un anno prima i miei erano morti in un incendio sul posto di lavoro.
A volte pensavo a loro, ma non mi mancavano, perchè avevo solo ricordi infelici di quei sedici anni passati insieme.
Buttai la sigaretta a terra, accesi l'i-pod e m'incamminai verso il bar dove lavoravo. Erano già le sette e mezza e dovevo sbrigarmi per non arrivare in ritardo al lavoro, o il capo mi avrebbe licenziata.
A passo svelto raggiunsi quel piccolo locale dall'insegna tutta rotta ed entrai. Buttai nello sgabuzzino la giacca e la borsa, per poi indossare il grembiule.
Afferrai una scopa e pulii il pavimento del locale, poi, un minuto prima delle otto, girai il cartello con la scritta "chiuso" ad "aperto".
Andai dietro il banco, mentre i soliti clienti cominciavano ad arrivare.
X: Un caffè, bella.
Io: Subito.
Sbuffai. "Per fortuna il mio turno è la mattina e non la sera." pensai mentre preparavo il caffè.
(Il pomeriggio prendevo lezioni private di canto, che pagava il mio ragazzo.)
Mezzogiorno arrivò in fretta. Tolsi il grembiule, - che buttai nello sgabuzzino dopo averlo piegato alla cavolo - misi la giacca, afferrai la borsa e uscii.
Tirai fuori un'altra sigaretta e l'accesi incamminandomi verso la fermata dell'autobus che avrei preso per tornare a casa.
Continua.
- spazio me -
Non è un granchè, ma penso che come primo capitolo possa andar bene. Spero vi piaccia. :)
Like, Comment, Share. ©