Le streghe di Salem

1.2K 34 22
                                    

Mancavano pochi minuti alla mezzanotte, quando finalmente giunse in vista del Lappin Park, oltre il quale c'era Essex Street e la sua casetta rossa che si confondeva con le altre del medesimo colore. Era lì, ad ammaliarla con la promessa di coperte calde e calze asciutte, cosa alquanto desiderata soprattutto dopo una così fredda e umida giornata.

Si era intrattenuta fin troppo a lungo nella casa di quella sua amica. Tra una chiacchiera e un'altra, tra un tè ed un altro, si era giunti a quella tarda ora senza che se ne accorgessero. Dormire lì, a casa dell'amica, sarebbe stato impossibile: non poteva lasciare sola ancora di più la povera Grisella, la sua gatta. L'aveva cresciuta come se fosse stata sua figlia, ma che madre sconsiderata era stata, lasciandola a casa sola soletta per un giorno intero! Si strinse nel cappotto di lana porpora facendo quasi saltar via i bottoni per colpa della sua mole. Si calcò in testa il vivace cappellino in tinta, con un fiore di stoffa sul lato sinistro, e cercò di aumentare la velocità del passo. Il respiro si condensava creando nuvolette bianche. Vi immerse le grandi mani rugose segnate da sporgenti venuzze blu, nel tentativo di riscaldarle. Scorse da lontano la sagoma bronzea della "Strega Samantha" che si stagliava in quella semioscurità. Era da poco stata inaugurata, solo quattro mesi fa. "Che presa in giro alla nostra città!" pensò adirata mentre le guance e il naso le si coloravano di un rosso acceso per via della rabbia e del freddo "Dedicare una statua ad un'attrice vestita da strega proprio qui, a Salem! Oggi, poi, giorno di Halloween, è diventata l'attrazione principale dei miei concittadini, fotografata e quasi riverita!! Puah!!! È come ballare sulle tombe di tutte quelle povere donne che sono morte ingiustamente per colpa dell'ignoranza del popolo e della furbizia dei padroni! Possibile che solo una povera vecchia della mia età possa pensare questo? Io le ricordo ancora bene le storie della Vecchia Mel, quella brava donna che mi ha cresciuto come fossi sua figlia. Storie di torture orrende, morti dolorosissime ..."

Fu allora che la vide.

Completamente nuda. Solo il suo sangue a coprirla. Infilzata da sotto a sopra da un lungo palo appuntito, la cui punta usciva dalla sua bocca, spalancata in una orripilante smorfia segno di una lunga e dolorosa agonia per dissanguamento. Il sangue, non ancora raggrumato, si era incanalato tra le piaghe e gli angoli della statua della strega a cui era appoggiato il palo.

Il suo cuore accelerò. Troppo. Troppo veloce. Il respiro le si fece sempre più affannoso. Si portò una mano al petto. Il collo le si ingrossò tanto da spezzare la finissima collana di perle che portava e che caddero tintinnando. Divenne paonazza. Cercò di incanalare l'aria nei polmoni, ma ogni sforzo sembrava vano. Il dolore era insopportabile. Un mortale sospiro e crollò a terra, con un tonfo sordo. Il suo ultimo sguardo lo riserbò alla luna alta, certa che presto,ormai troppo presto, l'avrebbe raggiunta. Il cappellino cadde dalla sua testa liberando riccioli biancastri. Rotolò lontano dalla sua padrona come a volersi allontanare da tanta morte.

Da qualche parte dodici rintocchi suonarono la mezzanotte mentre i suoi occhi rivolti al cielo divennero inesorabilmente vitrei.

***

- Fate spazio! Fate spazio!- urlarono gli agenti della polizia cercando di aprirsi un varco tra la folla in preda allo sgomento.

- Basta! Ora tutti via di qui!- urlò.

Il loro mormorio agitato somigliava a un ronzare estenuante di un nido di vespe e questo innervosiva non poco l'ispettore. Niente da fare, non gli davano retta. Compose il numero dei volontari della protezione civile in modo che erigessero una qualche barriera per allontanarli dalla scena del crimine. Il solo nastro giallo non era bastato.

Il lavoro di sgombero dell'area durò un'oretta e fu solo allora che, finalmente, poté incominciare a lavorare. Due corpi. Quello di un'anziana signora stesa supina e scomposta sul selciato del parco, il volto ingrigito e rigido della morte, e quello di una giovane di al massimo vent'anni, infilzata da un palo di legno. Si accovacciò vicino al cadavere dell'anziana donna accanto al collega assegnatogli per quella indagine.

Le streghe di SalemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora