" Nico "

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"Nico! Vieni qua!" - Nico continua a correre lungo il corridoio, a petto nudo, correndo fino a Silvia.
"peste, aró vaj?!" - la coinquilina lo stringe per le braccia, fermandolo e guardando poi Lisa.
Esasperata, infila la maglia a Nico, cercando di prendere fiato.
" prima o poi me la fai impazzire "- continua Silvia, tenendolo fermo.
Nico si fa mettere la maglia senza problemi e Silvia subito lo lascia.
" Grazie, era da dieci minuti che ci provavo "
Seguono Nico, che si dirige in cucina, sedendosi sul tavolo.
" ormai è ovvio che anche tuo figlio tiene un debole per me "
si vanta, mettendosi seduta accanto a lui, a tavola.
" mh " - fa un sorso del suo caffè caldo, mentre da a Nico la sua scodella di latte caldo - "ha un debole per tutte.. a scuola mi hanno detto che gioca più con le bambine che con i bambini "conclude la frase, sussurrando e Silvia ride rumorosamente, mentre provvede a scompigliare i capelli di Nico.
" a dodici anni non fa ridere, Silviè " continua, nascondendo la sua gelosia da madre.
Aveva così tanta paura che qualcuno potesse portarglielo via.
" devo ancora farli comunque " - risponde Nico.
" e ja, è nu napulitan Doc! È normal cca già sap addo ij " ride e Nico la imita, facendogli un occhiolino, facendola scoppiare a ridere.
" fila a vestirti! " - gli ordina, facendolo sbuffare.
"Già siamo in ritardo e lui si mette pure a fare il playboy"- continua mentre suo figlio si allontana, verso la sua stanza.
"sei troppo dura con lui " - ammette Silvia, mangiando un pan di stelle.
" non è essere dura, insegnarli quando iniziare ad usare certi atteggiamenti con le femmine "
Silvia si sporge verso il corridoio, controllando che Nico non ci sia, prima di guardare la sua coinquilina.
" Ti rà fastidio pecchè somiglia sempre di più a Ciro che a te " - le rivela la coinquilina, costringendola a fare un tuffo nel passato.
A malincuore doveva ammettere a sè stessa, che Nico stava venendo su come la fotocopia di Ciro.
Solo lei conosce bene, il suo tuffo al cuore, ogni volta che si trova a guardarlo.
" Non volevo farti rattristire " - si scusa subito Silvia, appoggiando una mano sul suo braccio.
" tranquilla Silvia " - la rassicura, sorridendole.
" prima me ne faccio una ragione, meglio è " -continua, finendo il suo caffè.
" penso che sia sbagliato nascondergli chi è suo padre "
" ancora è troppo presto. È piccolo " - risponde subito, difendendo suo figlio.
" A Lí " - la richiama la sua coinquilina - " è un suo diritto saperlo "
" lo so bene, ma Franci la pensa come me.
A undici anni potrebbe scoprire un mondo da dove non ne esci se non morto"
Silvia abbassa la sguardo, mettendosi nei panni di una madre. Morirebbe chiunque a pensare che una donna potrebbe affrontare questo dolore.
" il fatto che mi abbia lasciato, mi aiuta: glielo dirò perché è un suo diritto, ma non conoscerà mai suo padre " asserisce, restando ferma sulla sua decisione.

Nico rientra in cucina, con lo zaino in spalla.
" mamma s'e fatt tard!" - urla, mentre Lisa si alza, afferrando il suo giubbotto in pelle.
"e tieni ragione, Silvia mi stava solo raccontando una cosa " - Silvia ride, mentre la vede fare la pazza.
Afferra la chiave della macchina e afferra Nico per la mano, dirigendosi verso il portone.
" c virimm aropp principè " urla a Silvia, beccandosi uno spintone da Lisa: lo spinge fuori, chiudendo il portone.
" ma come devo fare con te?!" - lo rimprovera, mentre Nico continua a ridere, ancora stretto alla sua mano.
Insieme scendono le scale, salutando il portinaio e poi si dirigono verso l'auto.
Nico sale davanti, accanto a sua madre.
Lisa accende l'auto e appena Nico si mette la cintura, parte fra le strade di Forcella.
" hai preso la merenda?" - domanda a suo figlio, che guarda un punto indefinito nella strada.
" l'avevo messa ieri " - lo guarda per un secondo, ritornando poi sulla strada.
" perché la tuta? Hai educazione fisica oggi?"
" no, m piac mà "
Lisa non risponde e continua a guidare, fino a quando non incontra il traffico.
" ahh, no! Cavolo!" - inizia a suonare anche lei il clacson, insieme alle altre macchine, ignara di quello che stava per succedere davanti ai suoi occhi.

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