6. Ora l'hai capito?

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Bakugou non aveva chiuso occhio per tutta la notte corrente. E come se non bastasse, aveva dormito male le due notti successive.

Aveva ripensato continuamente a quello che era successo nel bagno dei Prefetti e faticava ancora a credere che non si trattasse di un sogno ma dell'effettiva realtà dei fatti.

Lui e Deku si erano baciati.

E poi lo aveva scopato come se non ci fosse un domani.

Al ripensare di quegli avvenimenti, sentiva le guance andare a fuoco ma da giorni ormai cercava di mantenere la sua solita espressione imbronciata e indifferente.
Solo Kirishima ogni tanto gli lanciava un'espressione preoccupata e Bakugou di rimando lo fulminava con un cipiglio incazzato perché se lui diceva che era tutto a posto, l'amico dai capelli di merda avrebbe dovuto ascoltarlo senza farsi troppe domande.

Invece, appena finiva una lezione, l'amico non faceva altro che rincorrerlo da una parte all'altra, tempestandolo di domande a cui lui dalla sera del bagno non si era premurato neppure lontanamente di rispondere.

"Giuro che se non mi dici una parola entro la fine della giornata, durante la lezione di Pozioni ti aggiungo qualche ingrediente strano e ti faccio esplodere il calderone!"

Bakugou si bloccò sul posto e per poco Kirishima non spiaccicò il viso sulla sua scapola.

La prossima ora di lezione sarebbe stata Pozioni. E Pozioni – maledizione – era con la casa di Grifondoro.

E a Grifondoro apparteneva l'unica persona che avrebbe voluto evitare per il resto dell'anno, e forse per il resto della sua vita.
Il giorno dopo il misfatto – ormai lo aveva definito così – si era finto malato e aveva saltato tutte le lezioni.
Il giorno dopo ancora, fortunatamente, nessuna lezione sembrava essere in comune con Grifondoro.
Al terzo giorno, il destino doveva pur cominciare a non girare più a suo favore.
Conoscendo poi il soggetto in questione – un vero nerd – non avrebbe mai saltato una lezione nemmeno sotto tortura.

"Bakugou, dove vai?" domandò Kirishima esausto dall'atteggiamento snervante dell'amico che ora si dirigeva in direzione opposta all'aula di Pozioni.

"Te lo ripeto per l'ennesima volta," esordì il Serpeverde incazzato. "Non sono cazzi tuoi!"

Kirishima sbuffò per l'ennesima volta. "Ti ricordo che dopo abbiamo l'allenamento di Quidditch".

Bakugou in risposta grugnì infastidito.

[...]

L'allenamento fu un disastro.

La pluffa non aveva voluto saperne di entrare in quei maledettissimi anelli e Bakugou ad ogni colpo mancato non aveva mancato di imprecare sempre di più, innervosito dalla situazione.

"Senti Bakugou," aveva provato a dire Kaminari ma il ragazzo dagli occhi rossi gli aveva prontamente lanciato uno sguardo gelido contornato da un cipiglio irritato oltre ogni misura come a dirgli di non provare a commentare in alcun modo la sua, perfettamente consapevole, pessima performance.

"Ma si può sapere che gli prende?" aveva domandato sottovoce Denki che si era poi avvicinato a Kirishima ancora sospeso con la scopa a mezz'aria.

Quest'ultimo scosse la testa in un chiaro invito a lasciar perdere.

Bakugou scese dalla scopa e per poco non fu tentato di sbatterla a terra in preda alla rabbia.

Per tutto il tempo dell'amichevole contro Tassorosso non aveva fatto altro che pensare a quell'idiota di Deku.
Anche evitandolo, la sua mente continuava a proiettarglielo davanti peggio di un bolide.

Anche in quel momento, glielo proiettava davanti nonostante la sua immensa collera per quel disastroso allenamento.

Solo allora si rese conto che non era una visione ma che Deku era proprio lì davanti ai suoi occhi, o meglio davanti a quelli della piattola bicolore di Todoroki che stava per entrare in campo ad allenarsi insieme alla squadra di Corvonero.

Pumpkin Juice [My Hero Academia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora