" mettiti giù!"

2.1K 62 2
                                    

Nico sbuffa, seduto sul suo sedile, mentre Lisa continua a sporgersi in avanti, cercando di capire il motivo di questa lunga fila di auto.
" tranquillo, se faremo tardi ti giustifico io " - continua a mantenere le mani sul volante, mentre guarda suo figlio.
" dovevo solo incontrami con i miei amici fuori. Così non ce la farò mai "
" mi spiace, puoi dirgli di venire a casa. Mh?"
" con te che mi controlli?"
" ei, io non ti controllo!" - si difende, battendo il piede nervosa: questa maledetta fila non si muove.
Nico non le risponde e le sembra così strano, che lo guarda con la coda dell'occhio: lo trova a guardarla, col sopracciglio alzato e a Lisa sembra proprio di guardare lui.. in qualche modo.
" tu mi controlli mà.. ma ci sta, anche io ti controllo sai?" - questa volta è lei, ad alzare il sopracciglio, mentre sul suo viso si apre un sorriso.
" ah si?" - sfida suo figlio, che annuisce, guardando fuori dal finestrino.
" beh allora ci controlliamo a vic-" - non fa in tempo a finire la frase, che il silenzio viene squarciato da dei colpi di pistola.
Lancia un urlo per lo spavento, mentre di sfuggita vede solo degli uomini armati con dei passamontagna in testa.
"mamma!"
"Nico, mettiti giù!"
Entrambi continuano a stare abbassati, mentre fuori i colpi continuano senza sosta, diretti verso chi e chissà verso cosa.
Era da tempo che Lisa non sentiva quel tonfo, che precedeva un proiettile.

Quando sente di nuovo il silenzio, alza la testa ma non riesce a vedere nulla.
" non scendere dalla macchina" - ordina a suo figlio, mentre scende dall'auto.
La sua cinquecento bianca è intatta, segno che i colpi non erano indirizzati a lei e a Nico.
Come in ogni vicenda di questo genere, le persone attorno guardavano in silenzio, pronti a rinnegare tutto quello che stavano guardando.
Lisa si nasconde dietro il fuoristrada che fino a prima aveva davanti, mentre guarda quegli uomini tirare fuori da un'auto un ragazzo sulla ventina.
" m'ha scassat o'cazz, Piè!"

Lisa si sente come morire, quando in quella voce, le sembra di riconoscere quella di Ciro.
Pensa di star impazzendo, usando come scusa il fatto che oggi ne ha parlato e quindi è naturale adesso, sentirlo e vederlo ovunque.
" uardm n'facc, merda!" - l'uomo si tira via il passamontagna, liberando una capigliatura di capelli ricci sopra la testa.
Non può essere lui. Continua a pensare Lisa, mentre lo guarda sferrare pugni contro quel ragazzo.
" muovt a purtà e sord, altrimenti sta graz nun dura assaj " gli scaraventa il volto contro il cofano dell'auto, di sicuro gli avrà rotto la mandibola.

Lisa aspetta di veder quel volto, pronta a denunciare chiunque si permetta di fare queste cose alla luce del giorno.
Ma perde un battito, quando rincontra di nuovo quei occhi scuri. La barba adesso prevale sul suo viso, buffo; pensare che l'ha conosciuto quando ancora sognava di averla.
Poi la sua testa va a Nico.
No. No. Non ora e non così. Non deve assolutamente farsi vedere.
Lentamente indietreggia, tornando silenziosamente in auto.
" mamma tutto bene?"
" si Nico, continua a stare giù "
Nico obbedisce agli ordini di sua madre, mentre provvede a chiamare Francesca.

Un'altra volta  / Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora