C A P . 2 1

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Il giorno seguente, Heeseung fu svegliato dal freddo. La mattina presto -e spesso anche la sera-, a Jeju faceva freddo, forse a causa del mare e dell'umidità che provocava all'ambiente, soprattutto la notte.

Era ancora steso e avvolto nel lenzuolo con gli occhi chiusi, ancora assonnato. Tastò il letto in cerca del proprio ragazzo e un piccolo mugolio di disapprovazione lasciò le proprie labbra nel sentire che non era lì.

Il posto era ancora caldo, quindi si era alzato da relativamente poco. Forse cinque minuti. Si mise seduto sul materasso e si guardò intorno, poi prese la felpa che aveva composamente poggiato alla testiera del letto e se la mise, così da cessare quei brividi che lo stavano scuotendo da almeno dieci minuti.

"Wonie?" lo chiamò ma non ebbe risposta. Fece per alzarsi ma vide la porta aprirsi e Jungwon entrare, aveva ancora i vestiti che usava come pigiama e a coprirlo una felpa gigante, di quelle che lo rendevano ancora più piccolino. Quella visione lo intenerì.

"Hey, buongiorno." disse con un sorriso Jungwon, sedendosi sulle sue gambe e lasciando un bacio sulle sue labbra.

"Non ti ho trovato quando mi sono svegliato. Pensavo avessi avuto un altro incubo, mi sono spaventato." ammise Heeseung, avvolgendo il suo corpo con le braccia e affondando il viso nel suo collo. Prese a lasciare piccoli baci sulla sua pelle, aveva un profumo così dolce e buono.

Jungwon sorrise nuovamente, passando una mano tra i suoi capelli e giocando con qualche ciocca tra le dita. Non era la prima volta che sognava cose del genere e il motivo ancora non lo sapeva, il proprio inconscio era difficile da capire e fino a prova contraria non conosceva nessun Freud capace di aiutarlo.

"Non ho più sonno." mormorò Heeseung, stringendolo di più.

Jungwon rise piano. La casa era silenziosa e gli altri due ragazzi nella stanza di fianco, stavano ancora dormendo. Sapeva che se si fossero stesi, avrebbero ripreso sonno nel giro di pochi minuti perché per quanto sembrasse sveglio, gli occhi di Heeseung erano ancora molto assonnati. Scese dalle sue gambe, stendendosi al suo fianco, poi Heeseung di nuovo lo abbracciò posando la testa sul suo ventre, mentre come suo solito fare, gli accarezzava dolcemente la pelle da sotto la maglietta.

Nel giro di neanche cinque minuti si erano di nuovo addormentati.

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"BUONGIORNO BELLI."

Furono svegliati di soprassalto da Jake che era piombato nella loro stanza e si era buttato sopra i loro corpi, Sunghoon appena dietro di lui che osservava la scena divertito. Ed erano solo le nove.

"Glielo avevo detto di non farlo, magari potevamo trovarvi nudi." disse Sunghoon.

Inaspettatamente, ad arrossire fu Heeseung. Probabilmente perché fu preso alla sprovvista e al solo pensiero di Jungwon nudo, il proprio amico là in basso faceva "ciao ciao".

"Ti pare che avremmo lasciato la porta sbloccata se fossimo stati nudi?" chiese Jungwon.

Ok, sì. Le posizioni si erano completamente ribaltate. Sicuramente Jungwon una cosa del genere non l'avrebbe neanche mai pensata e, quindi, neanche mai detta.

"Dai datevi il bacio del buongiorno e poi andiamo a fare colazione, sto morendo di fame e poi oggi ci saranno tantissime cose da fare!" disse Jake alzandosi, per poi saltellare verso la porta.

Era molto su di giri, quella mattina.

Jungwon e Heeseung si guardarono, risero e, nuovamente, tornarono stesi sul letto una volta che la stanza fu vuota.

"Da quanto tempo conosci Jake?" chiese Heeseung.

Jungwon parve pensarci per un attimo, forse per fare il conto degli anni.

"Mmh, ci conosciamo da tanti anni a dire il vero, abbiamo fatto due anni di elementari insieme ma fin da subito tra noi si era sviluppato quel legame forte, quasi fraterno, poi lui e i genitori si sono trasferiti in Australia e io ne ho risentito tanto, Jake era il mio unico amico. Poi è tornato in Corea per l'accademia e di lì non mi sono più staccato, della serie che se vuole tornare in Australia, io vado con lui." disse, alzando gli occhi su Heeseung che lo ascoltava, poi continuò a parlare. "O almeno, così pensavo fino a tre mesi fa." mormorò.

Heeseung sorrise dolcemente alle sue parole, alzando il busto e sovrastando il suo corpo, guardandolo dall'alto. Sembrava  così piccolo e indifeso ma si era reso conto, in quel tempo, che era praticamente l'opposto.

"Ti amo." mormorò.

"Ti amo anche io." rispose, Jungwon, con lo stesso tono prima di essere catturato in un bacio passionale, colmo di tutto quell'amore che potevano offrirsi a vicenda.

Iniziarono a rotolare sul letto, avvolti da quella passione che in momenti del genere non li faceva ragionare.

"Ragazzi- oh, no! Ancora-" Jake, per la seconda volta, era entrato e li aveva trovati in una situazione del genere. Chiuse subito la porta, uscendo e schiaffeggiandosi la faccia. La sua doveva essere una maledizione, sicuramente.

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Dopo la colazione e dopo essersi preparati per bene, i quattro avevano optato per un'escursione in bicicletta, c'erano dei bei sentieri che offrivano una vista magnifica dell'isola e della vegetazione che la caratterizzava. Negli anni che aveva passato lì, Heeseung li aveva percorsi tutti e li conosceva bene. Avrebbero percorso il sentiero più corto, circa due chilometri, che poi avrebbe portato alle cascate dove avrebbero potuto rinfrescarsi, tuffarsi e riposare.

Fortunatamente, nello sgabuzzino delle meraviglie -che poi in realtà poteva essere definito una vera e propria stanza-, oltre alle tende c'erano anche le biciclette. Quindi lui e Sunghoon le tirarono fuori mentre Jungwon e Jake finivano di preparare il pranzo che avrebbero portato via.

"Non ti ho mai visto così." aveva iniziato Jake, sul vago, mentre riempiva le bottigliette di acqua.

Jungwon, che stava finendo i preparare i panini, alzò lo sguardo su Jake.

"Così come?" chiese, perplesso.

Jake, mentre metteva le bottiglie nei rispettivi zaini, guardò Jungwon.

"Così felice, tranquillo. Con Jay non eri così, eri tutto un balbettare e sclerare." si spiegò.

Jungwon accennò una risatina, scuotendo la testa e mettendo i panini, anch'essi, negli zaini. Poi li chiuse con la zip.

"Mi sono innamorato, Jake. È semplice." ammise.

"Anche di Jay dicevi di esserlo, qual è la differenza adesso?" chiese, curioso.

"Che di Heeseung lo sono davvero." disse, con un sorriso prima di prendere uno dei due zaini e metterselo in spalla, uscendo dalla casa e raggiungendo i due che avevano tirato fuori le biciclette pronti per partire.

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Erano appena arrivati alla loro meta. Durante la passeggiata avevano avuto modo di ammirare il bellissimo paesaggio che avevano intorno: il mare di un blu acceso, leggermente increspato a causa della brezza e la vegetazione rigogliosa che li circondava, dai colori vivi. Al solo vedere quello spettacolo, pensarono di non volersene andare mai più.

Avevano attraversato il sentiero nel bosco ed erano giunti in una radura con un bacino naturale di acqua dolce, potevano sentire lo scroscio della cascata rompersi sullo specchio d'acqua. Non era una cascata troppo fitta, era semplicemente la fine in un piccolo torrente che scorreva ad alta quota: di fatto, se avessero preso la salita sarebbero giunti alla fonte e avrebbero visto il mare -e probabilmente tutta l'isola- dall'alto, ma per arrivare lì ci avrebbero impiegato davvero troppo tempo.

Passarono così la giornata, nel divertimento più totale tra una gara di tuffi e l'altra, mangiando panini al salame in riva alla cascata e beandosi del sole che li riscaldava e li asciugava, prima di tornare indietro.

Alla sera, stanchi ma contenti della bella giornata, si ritrovarono sul divano a guardare un film per rilassarsi finché, senza neanche rendersene conto, si addormentarono tutti insieme l'uno appoggiato all'altro.

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Ok non so che dire in questo spazio autrice, quindi ci vediamo al prossimo capitolo 🧚‍♀️

Mission {Heewon}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora