A iFeffi
Era passato un anno dal fatidico "sì, lo voglio" e Louis ed Harry vivevano ogni giorno come se fosse il primo. Sì certo, a volte litigavano ma come si suol dire: "L'amore non è bello se non è litigarello". Ovviamente, facevano pace ogni volta e il loro amore era forte, più forte di qualsiasi altra cosa.
Harry era davvero bellissimo. Ogni volta che Louis si incantava a osservarlo, il suo cuore perdeva due o tre battiti. Aveva i capelli lunghi e ricci, simili a quelli di una ragazza ma erano decisamente meglio. Una cosa che Louis adorava fare era infilarci le mani; riteneva che quei capelli fossero talmente soffici da non poter evitare di passarci in mezzo con le dita. I suoi occhi erano di un verde simile a quello dello smeraldo, brillavano sempre e comunque, anche quand'era stanco e l'unica cosa che voleva fare era dormire. Risplendevano di luce propria. Louis non avrebbe mai capito come potessero esistere degli occhi del genere. Poi c'era la sua bocca, rosea e morbida; l'aveva assaggiata più e più volte da quando stavano assieme e non si sarebbe mai stancato di farlo. Se fosse stato possibile, avrebbe vissuto dei suoi baci. Le sue fossette, invece, ogni volta che sorrideva si mostravano, aprendosi e formando due buchetti bellissimi. Era alto - molto più di suo marito, nonostante fosse lui, il maggiore - e snello. Era semplicemente perfetto.
Louis, invece, era proprio il contrario del marito. Aveva i capelli lisci e castani che a volte cambiavano colore a seconda del sole, ed Harry sosteneva che fossero proprio come lui. Il suo umore variava a seconda del momento. Sembrava una donna perennemente con il ciclo, sì. La sua bocca era sottile e rosea ed Harry, in ogni momento libero, la guardava come se fosse una delle cose più preziose della sua intera vita. Ed era così, perché quella bocca, proprio come il ragazzo a cui apparteneva, era la sua fonte di vita. I suoi occhi erano azzurri come il ghiaccio e ogni volta che guardava il riccio, Louis si perdeva in quel verde così intenso e magnetico. Se fosse stato per lui, avrebbe potuto vivere con lo sguardo di Harry su di sé.
Louis era un nano rispetto ad Harry, tant'è che i loro migliori amici Zayn, Niall e Liam l'avevano soprannominato "nanetto".
Terzo mese - Giugno
"Louis? Tesoro stai bene? Ancora le nausee?" sospirò Johannah, vedendo nuovamente il figlio correre al bagno, accasciarsi all'asse del gabinetto e vomitare il pranzo terminato da qualche ora. Si avvicinò a lui tenendogli una mano sulla fronte e spostandogli i capelli lisci.
Era davvero preoccupata. Louis stava male ormai da una settimana e mezza e sembrava che il virus non passasse.
"Domani ti accompagno dal dottor Devine." disse la donna con tono protettivo, appena egli terminò di rigettare tutta la bile che possedeva in corpo.
Il ragazzo sbuffò e dovette cedere alle richieste della madre, la quale sospirò, felice di essere riuscita a convincere il "suo bambino", e le diede un bacio sulla guancia.
Si alzò in piedi, si voltò e guardò negli occhi, azzurri come i propri, la donna sussurrando: "Mamma, non dire niente ad Harry, per favore! Prima sento cosa dice il dottore e poi gli dirò tutto".
Louis si sentiva in colpa. Non gli aveva mai mentito, ma non voleva farlo preoccupare, quindi si convinse che la sua fosse la scelta migliore.
"Okay" mormorò Johannah sospirando e lo abbracciò.
"Cosa? Sta scherzando vero?" soffiò Louis, ancora scioccato per la notizia appena ricevuta.
"No, signor Tomlinson. Lei aspetta davvero un bambino." affermò il dottore.
"Tesoro stai bene?" chiese la donna che fino a quel momento non aveva fiatato.
Louis non rispose, troppo incredulo, terrorizzato e sconvolto.