"Non ho capito... quindi Piton è bravo o no?" mi chiese Luigi.
Lo avevo obbligato ad iniziare a leggere le saga di Harry Potter e aveva appena finito il primo libro. Adoravo ascoltarlo leggere il mio libro preferito. Si sedeva sul divano, allungava le gambe e io ci appoggiavo sopra la testa, ottenendo così una bellissima visuale sulla sua faccia concentrata. Leggeva pure molto bene: aveva una lettura abbastanza continua, tranne per quando trovava qualche parola a lui sconosciuta, ad esempio "Hogwarts" o "Gringott", alla quale strizzava teneramente gli occhi per decifrarla. Ogni tanto poi si metteva ad accarezzarmi affettuosamente i capelli. Sarei rimasta in tale posizione all'infinito.
Cos'è il paradiso secondo me? Avere la testa appoggiata sulle gambe di Luigi mentre lui legge Harry Potter e mi accarezza i capelli. Senza ombra di dubbio."In che senso non hai capito?" gli domandai io. Non potevo rispondere alla sua domanda se volevo evitare di tradirmi e fargli qualche spoiler.
"Pota, all'inizio guardava male Harry, ora invece dicono che in realtà lo ha sempre aiutato... non riesco a capire" rispose, come disperato.
"Dovrai continuare a leggere la saga, Gigino mio" esclamai io, puntualizzando scherzosamente le ultime due parole.
"Se proprio devo..."
"Non ti piace?" chiesi io, fingendomi offesa.
"Mi piace leggere con te" disse e si abbassò verso di me, abbastanza per posarmi un innocuo bacio sul naso. Sorrisi per il suo gesto ma poi continuai:
"Guarda che se non ti piace non sei obbligato..."
"Ho detto che mi piace, Emmina"
"Davvero?"
"Davvero"
"Okay"
"Okay" ripeté lui, probabilmente nell'intento di avviare un'altra catena lunghissima di "okay".
Gli tirai un buffetto sulla guancia.
"Ti hanno mai detto che sei bellissima quando ti arrabbi?"
"Nel senso che sono bellissima solo quando mi arrabbio?" lo guardai contrariata, facendogli lo stesso scherzo che facevo a volte alle mie amiche.
"Sì" rispose lui, con aria di sfida.
"Okay, siamo in lite. Me ne vado" dissi, alzandomi. Feci appena in tempo a poggiare i piedi sul pavimento e ad infilarmi le ciabatte che due braccia mi strinsero la vita e mi ributtarono sul divano. Mi trovai imprigionata nell'abbraccio di un Gigi-koala.
"Luigi Strangis, lasciami immediatamente!" ordinai.
In risposta lui iniziò a farmi il solletico. In mezzo alle risate, non so come, riuscii a tirargli un calcio che, evidentemente, gli fece così male da riuscire a farmi lasciare.
"Non vale barare" mi urlò dietro lui.
"Mochela, Gigino" dissi e gli stampai un bacio di vittoria sulle labbra. Feci per staccarmi ma mi trattenne e prolungò il bacio."Piccioncini, scusate se devo interrompervi ma dovreste venire sulle gradinate per una comunicazione" sentimmo la voce di Maria. Arrossii dall'imbarazzo. Quando stavo con lui mi dimenticavo totalmente che la nostra storia, o qualunque meravigliosa cosa fosse, era praticamente vista da tutta l'Italia.
Ci recammo dove ci aveva detto e trovammo tutti i nostri compagni già seduti. Appena ci accomodammo, Maria iniziò a parlare:
"Devo comunicarvi tre cose. La prima: diamo il benvenuto a Simone, ragazzo che Rudy ha individuato ai casting di canto e che potrebbe essere il possibile sostituto di Giacomo, che ha la maglia sospesa al momento."
Girai un attimo lo sguardo e trovai il ragazzo nuovo che, probabilmente, era entrato mentre io e Luigi stavamo leggendo e, quindi, lui troppo concentrato sul libro e io su di lui, non avevamo visto. Era un bel ragazzo dai riccioli neri e abbastanza alto. Lo salutai con un cenno della mano e poi ritornai a concentrarmi su ciò che stava dicendo Maria."Devo poi comunicarvi due sfide. Una di Tommaso e una di Emma."
In che senso ero in sfida? Chi mi aveva messa in sfida? Quindi rischiavo di andare a casa?
Iniziai a tremare e, Luigi, notandolo, mi prese la mano e iniziò ad accarezzarla.
La conduttrice rispose immediatamente a tutte le mie domande, leggendomi una lettera di Anna Pettinelli:
"Ciao Emma,
se stai leggendo questa lettera avrai appena scoperto che ho deciso di metterti in sfida.
Ai casting ho trovato questa ragazza, Marghe-la-cousin, che trovo veramente originale ed in gamba e, quindi, credo potrete confrontarvi adeguatamente. Sei una brava cantante, una brava interprete, ma forse spesso sei un po' troppo banale. Non vedo l'ora di vedere chi vincerà.
Anna Pettinelli."Sapevo di avere le telecamere puntate addosso in quel momento e quindi mi limitai a dire che avrei affrontato al massimo la sfida e che speravo di vincere, nulla di più e nulla di meno. Non mi andava di fare polemica per ciò che pensavo. Ascoltai la lettera di Rudy per Tommaso e poi uscii dalla casetta, andando a sedermi sulle poltroncine fuori nel cortile.
Volevo stare un attimo sola per riflettere. Non ero assolutamente d'accordo con Anna Pettinelli, come non ero d'accordo con Alessandra Celentano la settimana prima. Che senso ha compromettere la permanenza di un allievo che trovi bravo?Accesi il telefono e chiamai le uniche due persone che sapevo avrebbero potuto capirmi in quel momento.
"Eii, Emmina!" esclamarono all'unisono Gemma e Fra.
"Che hai? Dopo ciò che è successo con Luigino non dovresti avere quella faccia... Non dirmi che ti ha già fatta soffrire perché lo ammazzo..." disse Gemma.
"No no ragazze, con lui va tutto bene... è che..."
"Cosa?" mi spronò Fra.
"Sono in sfida"
"Chi è quella str*... bravissima e rispettabilissima persona che ti ha messo in sfida?" cercò di trattenersi Gemma, ricordandosi che la nostra conversazione poteva essere trasmessa in televisione.
"Anna Pettinelli. Perché mi ritiene una brava cantante ma a volte un po' troppo banale. Non credo esista un aggettivo più offensivo di questo sinceramente" spiegai io.
"Ma quella è scema" esclamò di getto Fra. Scoppiai a ridere. Solitamente era la più educata e trattenuta delle tre quindi, detto proprio da lei, faceva ammattire.
"FRAAAAA" la rimproverai io, non riuscendo comunque a trattenermi dal ridere.
"In ogni caso E, ascolta me. Non pensare che sia una sfida e non farti abbattere. Inoltre, non provare a pensare neanche un secondo di essere banale perché sei l'ultima persona su questo pianeta ad esserlo, a parte me forse. Preparati come al solito e vedrai che lascerai tutti a bocca aperta" intervenne G.
"E non avere ansia." specificò Fra.
"Parla quella che quando veniva interrogata in matematica quasi mi sveniva davanti" scherzai io.
"Chi è che sveniva in matematica?" disse Christian, uscendo dalla porta e venendo a sedersi al mio fianco "Ah, ma guarda chi si rivede... Ciao Fra e ciao..."
"Gemma" gli suggerii io.
"Ciao Gemma" ripeté lui.
"Seh, ciao ciao" esclamò Gemma, avendo intuito di essere il terzo incomodo della situazione, così come me.
"Quindi Francy, quand'è che ci raggiungi?" domandò, strappandomi letteralmente il telefono dalle mani.
"A breve, a breve" rispose lei in imbarazzo.
"Dai, per fortuna... Qui non vediamo tutti l'ora" mentì lui, visto che nessuno oltre a lui e me la conosceva in casetta.
"Bene fratelle. Ora vi dobbiamo salutare. Grazie ancora." dissi io, capendo che la situazione stava diventando veramente imbarazzante.
"Ciao! Salutaci Ash e Luigi"
"Sarà fatto" promisi io.
"E, ricordati che ci sono le telecamere e che Amici non è vietato ai minorenni" esclamò Gemma.
La guardai malissimo e le feci il medio.
"Va là, ciao fratelle!"
"Ciao Francy!" urlò Christian, mentre stavo chiudendo la chiamata."Possibile che tu salti sempre fuori quando sono al telefono con Fra?"
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Partirò da zero con te - le avventure di Luigina e Mattina
FanfictionEmma avvera il sogno che aveva fin da piccola, quello di entrare nella scuola di Amici. E di entrarci con una sua grande amica, Ash, una bravissima ballerina. Emma ha però un obiettivo fisso, quello di migliorare nel canto e, chissà, magari vincere...