CAPITOLO 14

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Il giorno dopo tornammo a casa e il viaggio di ritorno fu una tortura. Decidemmo di tenerci i vibratori addosso e a caso li facevamo partire e la tortura stava nel trattenersi dal non far versi e gemiti, ma a parte questo il viaggio andò benissimo. Quando arrivammo a scuola ci venne a prendere sua mamma dato che la sera sarebbe venuto qualcuno a casa sua per fare serata. La prima cosa che le chiesi fu quella di non farmi morire dato che ho bevuto due volte e pochissimo in tutta la mia vita (tralasciando quella volta in cui volevo dimenticarla e stavo malissimo ma dettagli). Quel pomeriggio non facemmo niente (anche se l'avevo messa alla prova mettendomi un vestito nero che la fa impazzire).
G:" non avrai mica intenzione di stare così tutta la sera?"
C:" ehm....si"
G:" tu sei roba mia"
C:" si ma adesso non sta rompere. Amo te e solo te. Giuro" e le diedi un bacio.
La sera arrivò in fretta e le prime persone ad arrivare furono la migliore amica e una compagna di classe di Gioia e poco dopo arrivarono Francesco e Ivan che venne subito da me.
I:" ehi ciao, ti ricordi di me?"
C:" ehm....no"
G:" lui è quello che quella fatidica sera ci ha portate a casa......e gli hai vomitato in macchina"
C:" ah...scusami tanto, ero ubriaca fradicia"
I:" non fa niente tranquilla"
Mi sembrava molto simpatico anche se non lo conoscevo molto. Quella notte fu esilarante, in realtà non mi ricordo niente ma gli altri hanno detto che da ubriaca sono simpatica. Il giorno dopo andammo tutti a casa. In macchina io e mia madre ci salutammo e basta, il viaggio fu silenziosissimo, c'era qualcosa che non andava.....Tornata a casa vidi mio fratello seduto sul divano con una lettera in mano.
C:" che è successo?"
M:".....leggi...."
Lettera:" Ciao famiglia. Volevo salutarvi e dirvi che me ne sono andato perché mi sono innamorato di un'altra persona. Addio"
Ero sconvolta e schifata, finito di leggere la lettera corsi immediatamente fuori casa e chiamai subito Gioia che però non mi rispose. Mentre correvo come una pazza andai a sbattere contro qualcuno ma non capivo chi fosse perché avevo gli occhi pieni di lacrime.
C:" mi scusi"
X:" Chiara?"
C:" Ivan?"
I:" che è successo?"
C:" potresti portarmi a casa di Gioia?"
I:" va bene, andiamo"
Mi accompagnò a casa della mia ragazza senza fare domande. Arrivati davanti casa di Gioia scesi correndo e in tempo 30 secondi lei mi aprì la porta. Mi precipitai tra le sue braccia.
G:" ehi ehi ehi amore che succede?"
C:" mio padre è scappato di casa con un'altra donna....non riesco più a stare in quella casa"
G:" dai su vieni dentro......ah...grazie Ivan, vuoi entrare anche tu?"
I:" di niente. Scusa ma non posso restare devo andare, rimettiti Chiara, ci sentiamo dopo"
C:" grazie mille. A dopo". Ivan se ne andò e io e Gioia entrammo in casa e le spiegai tutto.
C:"......e sono corsa via"
G:" cazzo......che pezzo di merda"
C:" non è che posso restare?"
G:" puoi restare per tutto il tempo che vuoi. O almeno una settimana sicura, i miei sono andati via quindi per una settimana siamo da sole....con la nostra borsetta...."
C:" madonna quanto sei scema. Possibile che pensi sempre a quello?"
G:" cazzo sei figa, sei la mia ragazza, è ovvio che penso a quello con te"
C:" sempre la solita pervertita" mi buttai tra le sue braccia e la abbracciai. Mi sentivo al sicuro con lei♡.

Questa Volta Non La Lascerò AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora