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Il sole quella mattina sorgeva alto. Non avevo voglia di alzarmi, perchè la notte precedente non avevo dormito per niente. Il perchè? La mia carissima migliore amica aveva deciso di parlare un pó al cellulare, almeno fin quando non si sarebbe addormentata -così mi aveva detto-. Aveva insistito fino a farmi venire l'emicrania, così le concessi di parlare al cellulare solo per un'ora, altrimenti nessuna delle due si sarebbe alzata da quel dannato letto. Parlammo per delle ore e, come temevo, si fecero le quattro di notte, se non quasi le cinque del mattino. La supplicai almeno di frenare la lingua per un'ora, altrimenti sarei crepata di sonno e avremo perso quel volo per Los Angeles. Non appena mi concesse la grazia di andare a dormire, chiusi la chiamata con lei e ringraziai ogni essere sovrannaturale che potesse esistere sulla terra. Ed eccoci ad adesso, io sul letto, pronta per la mia fuga.
***

Oggi sarei partita, e sarei andata a Los Angeles, realizzando così, il mio sogno, quello di diventare modella,magari una modella professionista, chi lo sa.

Erano le 07:00 e l'aereo sarebbe partito alle 09:30. Come avevo già detto, non avevo voglia di alzarmi, ma dovevo proprio.

Mi alzai dal mio letto,presi una felpa, degli skinny jeans e l'intimo pulito, insomma la roba che avevo lasciato da parte quando feci la valigia.
Andai in bagno e feci una doccia calda.
Uscí dalla doccia, infilai l'intimo per poi mettere i vestiti.
Asciugai i capelli e gli raccolsi in una coda. Oggi non mi andava proprio di tenerli sciolti, e poi fuori faceva caldo, quindi.
Sbuffai e andai a truccarmi: misi del fondotinta, mascara,matita e un po di eye-liner.
Andai di sotto a fare colazione e, come sempre, i miei non c'erano. Il che non mi meravigliava affatto, dato che loro erano sempre stati assenti per me.

Mangiai un cornetto al cioccolato e presi un bicchiere con dentro del succo d'arancia, per poi berlo.
Tornai di sopra e andai a lavarmi i denti, per poi prendere le valigie e scendere nuovamente al piano di sotto. Aprì la porta di casa decisa e, uscendo da essa, percorsi il vialetto. Non mi girai nemmeno per un secondo, nemmeno per ricontrollare la casa l'ultima volta. Niente, nulla di nulla, andai semplicemente dritta verso la fine del vialetto.

Aspettai per qualche minuto e poi vidi arrivare il taxi che avevo chiamato poco fa. Sorrisi all'autista che mi aiutò con le valigie, per poi entrare e mettermi comoda. Gli indicai il posto in cui mi avrebbe dovuto portare e lui annuì semplicemente, partendo per le vie di Londra.
Dopo svariati minuti, arrivai all'aeroporto. Scesi dal taxi e presi le mie valigie, per poi avviarmi al suo interno. Vagai un pó per i corridoi, quando vicino al check-in trovai Welly, la mia migliore amica. Io e lei ci eravamo date appuntamento direttamente all'aeroporto, giusto per non fare tardi. Come me, anche lei aveva un sogno, il mio stesso sogno, anche lei voleva diventare modella, ed ero sicura che entrambe ci saremo riuscite.

Passato il check-in, andammo verso l'area di partenza, ed entrando in uno Starbucks, ci andammo a sedere, per poi prendere un buon caffè. Alla partenza non mancava molto, perciò eravamo molto agitate e molto ansiose sul da farsi. La più euforica delle due era Welly, perciò per lei avevo deciso io l'ordinazione: una buona camomilla. Era talmente euforica che quasi non urlava, perciò se non volevo vedere una specie di scienziato pazzo, mi conveniva farla calmare e una camomilla lo avrebbe fatto per me, o almeno ci speravo.

"Welly, per quanto rimarrài euforica? Sembra che ti hanno dato quintali di caffè" la indicai divertita, cercando di trattenere una risata.

"Uffh, come sei noiosa, stiamo andando a Los Angeles, ma te ne rendi condo?!" disse quasi strillando. Chiusi entrambi gli occhi, notanto tutte le persone girate verso di noi. Sbattei una mano sulla mia fronte, per poi scuotere la testa. Questa sarebbe stata una lunga giornata.

Dopo aver finito da Starbucks, pagammo e andammo verso la signorina che c'era all'entrata dell'aereo. Le mostrammo i biglietti, ed entrammo.
Welly, non smetteva di dire quanto fosse eccitata all'idea e a immaginare a come sarebbe andata, io ero agitata quanto lei, ma almeno cercavo di trattenermi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20, 2015 ⏰

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