Dopo il tremendo pacco regalo offertogli da Seikatsu e Hiei, Re Enma non osò più infastidire la figlia. Al contrario, cominciò a comportarsi come se nella sua vita non ne avesse mai avuta una, evitando di parlarne persino con il Piccolo Enma. Ormai, non ci teneva più a rincorrere Seikatsu per metterla in catene, se poi questa aveva la forza sia mentale che fisica per spezzarle ogni volta, e Hiei non era da meno perché anche lui reagiva ogni volta, diventando sempre più aggressivo e violento. Re Enma arrivò a chiedersi se davvero Seikatsu e sua madre Ryuka fossero degli Spiriti puri, veri e propri, o se nella loro famiglia in passato si erano mescolati con alcuni Demoni, dando loro questa natura ribelle. Ryuka aveva saputo stare al suo posto, ma aveva incitato la figlia a fare di testa sua dal principio, e Seikatsu era cresciuta ribelle e aggressiva, peggiorando dopo aver vissuto per dieci anni nel Mondo dei Demoni e in compagnia di uno di loro. Re Enma odiava che la figlia si fosse innamorata di un Demone, che avesse lasciato tutto e tutti alle spalle, solo per stare con lui. Seikatsu aveva abbandonato una vita che chiunque invidiava per i lussi e privilegi di cui poteva godere, per stare al fianco di un Demone che non aveva nemmeno un tetto sopra la testa, vagabondava e viveva alla giornata. Seikatsu aveva scritto una lettera al padre, allegata al pacco regalo, dove gli spiegava tutto quanto: dal motivo della sua fuga e da come lei e Hiei si fossero innamorati, fino a quando lei perse i ricordi per colpa sua e dell'odio che in quel momento provava verso di lui. Gli raccontò anche di Kuromi, la figlia sua e di Hiei, dicendogli anche che da lui non voleva nulla, perché vivere in un palazzo meraviglioso ma piena di regole e divieti non giustifica l'avere privilegi e lussi. Re Enma lesse anche di come Seikatsu odiasse i pretendenti, perché la facevano sentire un oggetto. Gli spiegò che Hiei, benché materialmente non avesse nulla di valore, non fosse un lord, l'aveva fatta sentire amata per quello che era, l'aveva fatta sentire una persona ed emotivamente le aveva offerto ciò di cui aveva bisogno:" Non pretendo che tu capisca del tutto, o che accetti la cosa. A me ormai, di te e degli affari del Mondo degli Spiriti non importa più nulla. Non sei stato un buon padre, e sinceramente non trovo nemmeno le parole per esprimere questo concetto, dato che dire pessimo per me suona come un complimento. Però posso condividere con te ciò che ho imparato in questi anni, vivendo in tutti e tre i mondi: per essere malvagi, spietati e crudeli non serve essere necessariamente Demoni, così che per essere imperfetti non serve essere Umani, e per essere buoni e gentili non serve essere Spiriti. Tutti e tre i mondi hanno coloro che sono meravigliosi, con pregi e difetti, e hanno anche i loro orrori. E tu, Re Enma, mi hai mostrato l'orrore del Mondo degli Spiriti. Detto questo, ti chiedo solo di lasciarmi in pace. Non ho intenzione di chiederti nulla, né di riconoscere i miei figli come tuoi nipoti, e nemmeno di riconoscere me come figlia. Me la sono cavata per anni senza di te, non temere che io pretenda o ti chieda qualcosa. Non l'ho fatto prima, non lo farò ora. Mi vedrai nel Mondo degli Spiriti solo se Junior e Botan avranno bisogno del mio aiuto, non per altro."
La lettera era stata piuttosto esaustiva: Re Enma dapprima si sentì pieno di rabbia e frustrazione, perché Seikatsu si era mostrata insolente ancora una volta: non solo era scappata nel Mondo dei Demoni, fidanzandosi con uno di loro, ma ci si era pure sposata, lo aveva fatto fuggire, ci si era rimessa assieme e ci aveva pure fatto una figlia. La sua vita poteva andare peggio di così? Evidentemente sì, dato che pure il Piccolo Enma stava cominciando a ribellarsi a modo suo, prendendo esempio dalla sorella minore. Forse, rendersi conto e ammettere i propri sbagli sarebbe stato un modo per riunire la famiglia, ma sapeva che aveva fatto dei torti talmente gravi a Seikatsu e a Hiei che quei due non si sarebbero mai fidati, convinti che tutto ciò sarebbe consistito nel separarli forzatamente di nuovo... Piano che comunque non gli sarebbe dispiaciuto attuare più di tanto, ma alla vista del pacco regalo a sorpresa si convinse di lasciar perdere i due innamorati.
Seikatsu e Hiei decisero di fare il secondo figlio, sia perché a entrambi piaceva l'idea di allargare la famiglia, sia per la gioia di Kuromi. Quando Seikatsu rimase incinta per la seconda volta, percepì che a questo giro era un maschietto:"Kuromi, presto conoscerai Enjo." Disse Seikatsu, sorridendole. Kuromi sorrise di gioia e corse dalla Nonna Genkai per comunicarle la notizia, mentre Hiei in tutto ciò era sussultato:"Seika, mi potresti almeno avvisare prima di dare un nome ai nostri figli?" Seikatsu rise:"Scusa, ma sento che lui sarà un drago fiammante, e penso che per questo motivo Enjo sia il nome perfetto per lui." Hiei alzò le spalle:"Se lo dici tu. Comunque, io penso che andrò a cercare Kurama. Là fuori le cose si stanno facendo molto strane, per cui prima di mandare i nostri figli, o meglio Kuromi, tra gli Umani vorrei essere sicuro che non ci siano complicazioni troppo gravi." Seikatsu annuì:"Capisco. Kuromi morde, è vero, ma rimane pure sempre una bambina. Mi dispiace non poterti seguire, Hiei." Hiei annuì e l'abbracciò:"Tu e Kuromi rimarrete sempre nei miei pensieri, promesso." Seikatsu, mentre gli si stringeva al petto, sorrise:"Non c'è bisogno che tu lo prometta, so di essere nei tuoi pensieri, assieme a Kuromi." Hiei e Seikatsu sciolsero l'abbraccio, anche se con molta riluttanza, dopodiché Hiei salutò la figlia, che stava giocando in giardino. Dopo essergli saltata in braccio, Kuromi cercò di nascondersi nei suoi capelli, come se la sua chioma fosse stata un cespuglio:"Santo cielo, Kuromi! Smettila! Vieni qui!" Quando Hiei riuscì ad afferrarla, mentre lei rideva, la strinse tra le sue braccia in un abbraccio più forte e protettivo del solito. Kuromi si accorse che il suo papà non era felice, sebbene Hiei non fosse un tipo da sorrisi larghissimi e non era nemmeno un tipo vivace, eppure lei sapeva quando suo padre era sereno e quando no. In quel momento, il sorriso e l'abbraccio del papà non erano felici:"Kuromi, ora devo andare. Prometto che ritornerò presto. Resta qui con la mamma, e fai la brava. Va bene?" Disse Hiei, mettendola a terra. Kuromi lo guardava con gli occhioni rossi, come quelli di suo padre, pieni di lacrime e annuì. Seikatsu arrivò e prese in braccio la figlia. Kuromi nascose la testa sulla spalla della mamma, per non guardare Hiei andare via. Hiei e Seikatsu si scambiarono un ultimo sguardo, dopodiché Hiei sparì alla velocità della luce.
Mentre Hiei correva verso Kurama, sentiva la testa esplodere per il nervoso e la tristezza: Ma si può? Ma è davvero possibile che ogni volta che la mia vita sta andando bene, arriva sempre una seccatura che la minaccia? Spero davvero che si tratti di una minaccia molto seria, se mi ha fatto allontanare da Seika e Kuromi... Giuro che non sarò né mi riterrò responsabile delle mie azioni se si dovesse rivelare una cazzata!
Hiei raggiunse Kuwabara, Kurama e Botan. Come si fece vivo, disse esattamente quello che gli era frullato in testa mentre correva. Botan e Kuwabara non persero l'occasione per stuzzicare il suo lato tsundere:"Oh Hiei, come siamo diventati mamma chioccia oggi!" Esclamò Botan, bonariamente:"Non si direbbe, ma sembri un padre davvero dedito alla famiglia! Quanto vorrei esserlo pure io, con Yukina!" Hiei sentì il nervetto sotto l'occhio destro partire in quarta subito dopo l'affermazione di Kuwabara: aveva già Re Enma come suocero, almeno il cognato Kuwabara poteva risparmiarselo. Kurama intervenne per riappacificare le acque, ritornando al punto cruciale della questione: Yusuke era stato rapito, e portato in una Casa Dimensionale. Hiei era tentato di voltare le spalle a tutti e tornare dalla sua famiglia, ma allo stesso tempo sapeva che non poteva abbandonare Kurama e che Seikatsu si sarebbe arrabbiata con lui per questo, per cui rimase con loro e andarono in questa Casa Dimensionale.
Nella Casa Dimensionale, il quartetto scoprì che tra i rapitori di Yusuke c'era un compagno di classe di Kurama, Kaito. Kaito era un genio, dalla mente brillante e con pubblicazioni varie di lavori filosofici, peccato che nella classifica dei migliori studenti della scuola fosse secondo a Kurama. Lui e gli altri due ragazzi aveva sviluppato dei poteri sovrumani, ma prima di rivelare le loro vere intenzioni sottoposero il gruppo a varie prove, sfidandoli. Dopo che furono sconfitti da Kurama, Hiei e Yusuke, spiegarono che tutto quel teatrino era stato creato dalla Maestra Genkai. Kaito, Kido e Yanagisawa avevano sviluppato questi poteri all'improvviso, senza un'apparente ragione, poi arrivò anche Enma Junior, nei panni di ragazzo ventenne, che spiegò tutto quanto: un ex Investigatore, Shinobu Sensui, divenuto malvagio aveva intenzione di aprire totalmente il varco che collegava il Mondo dei Demoni a quello degli Umani, perché voleva l'estinzione della razza umana. Aveva visto la cassetta del Capitolo Nero, oltre ad aver assistito a degli umani uccidere e torturare dei Demoni per divertimento. Una volta finita la spiegazione, Hiei inizialmente se ne sarebbe fregato, ma Seikatsu sarebbe stata una preda appetibile per i Demoni, e così di conseguenza Enjo e Kuromi, i suoi figli. Hiei non poteva assolutamente rimanere indifferente: Enjo era appena stato concepito, per cui Seikatsu non sarebbe stata in grado di difendersi da sola, e Kuromi era ancora troppo piccola. Lui e Seikatsu avevano deciso di stare tra gli Umani perché era il mondo più sicuro fra i tre per entrambi, e per i figli.
Mentre Hiei con il suo gruppo stava dando la caccia a Sensui, Seikatsu in vari momenti della giornata faceva brillare lo Yang che portava al collo, per far sentire la sua presenza a Hiei. Infatti, Hiei sentiva lo Yin pulsare e brillare sotto i vestiti, e sapere che Seikatsu ogni tanto si faceva percepire in quel modo, lui si rasserenava e si motivava sempre di più a combattere.
Passarono alcuni giorni, nei quali Hiei combatteva a fianco dei suoi compagni fino all'esaurimento per impedire a Sensui di compiere la sua follia. Gli disse che sulle spalle aveva una famiglia composta da uno Spirito e due figli mezzi Demoni e Spiriti, motivo per cui il Mondo degli Umani e quello dei Demoni doveva rimanere separato. Sensui, con le sue sette personalità, non lo ritenne un motivo efficiente. Ciò lo fece imbestialire non poco, ma Sensui era troppo potente, e inoltre Yusuke aveva perso la vita contro di lui.
Seikatsu, che passava le sue giornate a cercare di rimanere calma per non far cadere ripercussioni indesiderate a Enjo, e poi a Kuromi, percepì la morte di Yusuke e pianse. Gli voleva bene, in fondo, e lei gli si era affezionata. Kuromi si avvicinò alla mamma, preoccupata nel vederla piangere:"Kuromi, purtroppo il tuo fratellone Yusuke è morto. Non credo che questa volta ritornerà in vita." Kuromi scoppiò a piangere, perché lei adorava Yusuke come adorava mordere Kuwabara per farlo arrabbiare. Ma ad un certo punto, Seikatsu bloccò le lacrime: c'era qualcosa di strano, poiché Pu, l'animale spirituale di Yusuke e riflesso della sua aura era cambiato, diventando una fenice:"Kuromi, mi sa che il fratellone Yusuke tornerà in vita. E sarà un Demone come il papà." Kuromi esultò tutta contenta, mentre Seikatsu rimase scioccata e stupita: Yusuke era metà Demone, esattamente come Kuromi ed Enjo.
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Hiei x OC Tsundere (Yu Yu Hakusho)
FanfictionIn questa fanfiction dell'anime Yu Yu Hakusho, in italiano Yu degli Spettri, presenterò Seikatsu, figlia del Re Enma, che obbligata dal padre a condurre una vita rigida e controllata, gli si ribellerà e si innamorerà di Hiei, un demone solitario re...