CAPITOLO 7

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Per tutta la settimana successiva, Darion si trovò impegnato in una contestazione con il sindacato dei portuali che non gli lasciò tempo per altro tranne qualche breve telefonata e l'ordine ad un fiorista di recapitare ogni giorno un mazzo di fiori all'appartamento di Gloriana.

Lei non gli aveva chiesto di smettere di chiamarla e sembrava apprezzare tutti quei fiori, ma la loro relazione non era tornata al punto in cui era prima della cena da sua madre. E quella era la prima cosa alla quale lui intendeva porre rimedio.

Avrebbe già provveduto se non fosse stato per l'intoppo nato con il sindacato. Soltanto quel pomeriggio erano riusciti ad arrivare ad un accordo, perciò prevedeva di avere finalmente più tempo da passare con Gloriana.

Purtroppo, per quella sera era escluso. Durante una delle loro conversazioni telefoniche, lei gli aveva spiegato che, il giovedì sera, per diverse settimane, avrebbe fatto da babysitter al nipotino mentre i suoi fratelli stendevano il rapporto richiesto da Joel Turner.

Dunque, come avrebbe impegnato la serata? Seduto alla scrivania, stava riflettendo sulle varie opzioni quando il suo cellulare squillò.

"Darion Rogers," rispose.

"Darion, sono contenta di averti trovato."

"Ciao, Imogen."

Su sua richiesta, era da anni che non la chiamava più mamma.

"Non ci siamo più parlati dal giorno di Natale e mi chiedevo quando posso aspettarmi una tua visita."

Il tono di sua madre era, come al solito, formale.

"Stasera sono libero," rispose Darion.

Voleva parlarle della sera della cena e di quello che poteva aver detto a Gloriana.

"Sarebbe meraviglioso, Darion. Devo dire alla cuoca di aggiungere un posto a tavola?"

"Certo, perché no?"

"Allora, ti aspetto alle sei."

Come al solito, sua madre concluse la telefonata senza una parola di saluto. Venti minuti più tardi, mentre si dirigeva in auto alla casa dov'era cresciuto, in East Battery Street, a meno di un chilometro da Palazzo Sanders, Darion non poté fare a meno di pensare quanto era stata diversa la sua infanzia da quella di Gloriana. Lei era cresciuta in una casa dove regnava l'amore, con numerosi fratelli e sorelle, rimasti uniti anche da adulti.

Da parte sua, lui era stato il figlio unico di una madre spesso assente e di un padre per il quale quella di sognatore era l'unica descrizione possibile. Dire che i suoi genitori erano una coppia male assortita era un eufemismo e Darion non riusciva a capire come avessero potuto restare insieme per più di venticinque anni.

Ad Imogen Sanders-Rogers interessava soltanto mantenere la propria posizione nella società e sentirsi superiore tra la cerchia dei suoi cosiddetti amici, mentre Hunter Rogers aveva vissuto la vita in modo rilassato, secondo la filosofia del quel che sarà, sarà. A volte, Darion si chiedeva se avesse ignorato i sintomi di un imminente infarto, così da sottrarsi, morendo, ad un'esistenza superficiale e snob con Imogen.

Parcheggiata l'auto, Darion entrò dall'ingresso sul retro della casa. Gli era sempre piaciuto passare dalla cucina. Così era accolto, quantomeno, dal saluto caloroso di Rosemary, la governante e cuoca che, a quanto poteva ricordare, lavorava da sempre per i suoi genitori, e che era considerata come una di famiglia.

"Come sta la mia ragazza preferita?" chiese Darion, avvicinandosi alla donna dai capelli grigi, intenta a mescolare qualcosa in una pentola.

"Sono furiosa con te, Darion Rogers!" replicò lei, senza distrarsi dal suo compito. "In quattro settimane, non sei mai venuto a trovarmi. Sai quanto è difficile e triste per una donna della mia età non vedere il ragazzo che ho contribuito a crescere? Potrei morire di crepacuore."

TUTTO L'AMORE CHE HO (1 LIBRO  - LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora