CAPITOLO 9

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Quando uscì dalla stanza da bagno, Gloriana si arrestò di colpo alla vista di Darion seduto sul bordo del letto con indosso soltanto un paio di boxer. Durante i tre mesi della loro relazione aveva visto molte volte il suo corpo, e ogni volta il battito del suo cuore aveva accelerato.

Ma quella sera? Con la rivelazione che suo padre era stato ucciso e l'assedio dei giornalisti davanti alla casa di sua madre, come poteva lasciarsi distrarre dall'aspetto sexy di quell'uomo? Tuttavia, era esattamente a quello che stava pensando.

Con spalle ampie e muscolose, pettorali sviluppati e un addome da far invidia ad un atleta, dal suo metro e ottantacinque, Darion Rogers trasudava puro e semplice sexappeal.

"Ti senti più rilassata?" le chiese lui mentre si avvicinava al letto.

"Sì... Un po'," rispose lei, augurandosi che, chiudendo gli occhi, le cose sarebbero tornate com'erano prima della cena a casa di Imogen.

Suo padre sarebbe stato ancora vivo e lei non si starebbe preparando per il colloquio che avrebbe fatto fuggire Darion a gambe levate. Ma, per quanto tesi sarebbero diventati i loro rapporti e desiderasse riavere la sua vecchia vita, per niente al mondo avrebbe voluto cancellare quella gravidanza.

Alzandosi, lui le andò vicino e l'attirò a sé.

"Sono sicuro che, domattina, quando ti sarai riposata, vedrai la situazione sotto una luce migliore."

"Darion... Ehm... C'è una cosa di cui tu ed io dobbiamo discutere," disse Gloriana, felice di sentire il suo torace nudo premuto contro la propria guancia.

Anche se lui non voleva un figlio, ne avrebbe avuto uno ed era ora che lo sapesse.

"Non stasera, piccola mia. Hai bisogno di dormire e non c'è niente che non possa aspettare fino a domani."

"Ma se non te lo dico ora, potrei non..."

Lui le mise l'indice sulle labbra per zittirla.

"Di qualunque cosa si tratti, me lo dirai domattina."

Troppo stanca per discutere, lei si limitò ad annuire e si infilò sotto la trapunta. Darion aveva ragione. Avendo aspettato fino ad allora, non c'era niente di male se aspettava altre otto ore.

"Glow, se hai bisogno di me, io sarò sul divano in salotto," disse Darion, coprendola meglio.

"Pensavo che avresti dormito in una delle altre camere da letto," ribatté lei, incapace di trattenere uno sbadiglio.

Darion si chinò e le diede un rapido bacio.

"Ho deciso che sarei troppo lontano. Adesso cerca di riposare, piccola."

Mentre lo guardava uscire dalla porta che dava nel salotto, Gloriana non poté impedirsi di sentirsi delusa perché lui, fedele alla parola data, avrebbe dormito in un'altra stanza. Non avrebbe dovuto esserlo, si disse, voltandosi su un fianco. Passare la notte tra le sue braccia, anche senza fare l'amore, avrebbe soltanto complicato le cose.

Incapace di smettere di riflettere su come poteva dirgli che sarebbe diventato padre, doveva essere scivolata nel sonno senza accorgersene. Quando si svegliò, però, Darion era disteso sul letto al suo fianco e la teneva tra le braccia.

"Va tutto bene, Glow," mormorò, asciugandole le lacrime con il pollice. "Sono qui, piccola mia. È stato solo un incubo."

Scostandosi per guardarlo, lei non poteva dirgli che non si era trattato solo di un incubo. Nel sogno, gli aveva detto del bambino e aveva visto l'attrazione nei suoi occhi trasformarsi in disgusto.

TUTTO L'AMORE CHE HO (1 LIBRO  - LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora