CAPITOLO 11

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"Oh, no, Darion Rogers! No, non lo farai," dichiarò Gloriana, liberando la mano dalla sua. "Fino ad un'ora fa, non ti sognavi nemmeno di fare di me o di qualsiasi altra donna tua moglie. Non puoi dirmi che la tua visione del matrimonio ha subito una rotazione di centottanta gradi soltanto perché ti ho detto di essere incinta."

"Piccola, non credo che dovresti agitarti così..."

Lui sembrava così calmo, così sicuro di sé che lei avrebbe voluto colpirlo in testa con un corpo contundente.

"Sono sicuro che non fa bene né a te, né al bambino..."

"Davvero? Tu non hai la benché minima idea di che cosa possa andare bene per noi," dichiarò Gloriana, categorica.

"A questo provvederò facendo un salto in libreria appena aprirà," disse Darion, per niente scoraggiato dalla sua accusa. "Comprerò tutti i libri che riuscirò a trovare sulla gravidanza e su come prendersi cura di un neonato. Puoi essere certa che, per quando partorirai, saprò tutto quello che succede a te e al nostro bambino."

Incapace di stare ferma, Gloriana si alzò.

"Darion, è ammirevole da parte tua che tu voglia essere un buon genitore, ma il matrimonio non è un requisito necessario per questo."

"Me ne rendo conto, Gloriana," replicò lui, alzandosi a sua volta. "Ma sposarci è quello che voglio."

Premendosi le dita sulle tempie, le massaggiò per allentare la tensione che si stava trasformando in emicrania.

"No, Darion, sposarci non è quello che vuoi e, se non fossi così ostinato, lo ammetteresti."

"Un bambino ha bisogno che i suoi genitori stiano insieme," insistette lui. "E noi due abbiamo già molto in comune."

Gloriana rischiò di rimanere a bocca aperta.

"Cosa, per esempio? Il sesso?"

Quel farabutto arrogante ebbe la faccia tosta di sorridere...

"Be', quello c'è. Non puoi negare che piace ad entrambi quello che condividiamo a letto."

"In un matrimonio c'è molto di più che darsi reciproco piacere sessuale a letto, Darion."

Come poteva pensare che fosse così semplice?

"È comunque un buon inizio, Glow," ribadì lui, prendendola tra le braccia.

"Parli sul serio, vero?"

Gloriana trovava incredibile quella conversazione.

"Che cosa ne dici di fiducia e rispetto reciproco?"

"Se non avessi fiducia in me, non saresti mai venuta a letto con me," rispose lui, in modo ragionevole. "Ed è per rispetto che ti chiedo di sposarmi."

"Già... Questo è proprio quello che ogni donna vuole sentirsi dire," replicò lei, senza nemmeno tentare di mascherare il sarcasmo.

Liberandosi dal suo abbraccio, si scostò e sollevò una mano per elencare i motivi per cui rifiutava la sua offerta.

"Be'... ecco la mia risposta alla tua proposta, Darion Rogers. Numero uno, non ti sposerò perché tu non me l'hai chiesto. Tu mi hai detto che era quello che avremmo fatto."

"Preferisci che mi metta in ginocchio, piccola?" chiese Darion, sorridendo.

Lei ignorò la sua impertinenza, altrimenti avrebbe potuto fargli male fisicamente.

"Numero due, non sono nata ieri. Conoscendo la tua opinione sull'argomento, non sono così sciocca da credere che tu abbia subito un capovolgimento miracoloso quando hai sentito la parola incinta."

TUTTO L'AMORE CHE HO (1 LIBRO  - LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora