Desperately Departing || My Hero Academia

10. Avete presente quella scena di Spider-Man?

Izuku era così stupido.

In qualche modo, era riuscito ad attirare l'attenzione di Eraserhead ed era persino riuscito a farsi addestrare un po' da lui, cosa di cui all'inizio Izuku era contrario, ma dopo che Erased gli aveva assicurato più e più volte che non sarebbe stato un peso, alla fine aveva accettato, e ora lo aveva portato a credere che sarebbe potuto diventare un eroe.

'Perché non ti prendi semplicemente una vera licenza?' Come se fosse così facile. Lo aveva detto come se Izuku non fosse inutile e un peso per tutti quelli che gli stavano attorno. L'unico motivo per cui andava ancora avanti con tutta questa storia del vigilante era perché così aiutava più persone di quante ne ferisse.

Per non parlare dei media che continuavano a scrivere articoli su di lui chiamandolo Serpentine. Quando lo era venuto a sapere avrebbe voluto strisciare in una caverna buia e morire lì (come se fosse possibile). Come aveva fatto ad attirato l'attenzione della gente e a convincere tutti che era un vero vigilante?

Anche se tecnicamente non era vigilantismo perché la definizione di vigilantismo è l'utilizzo illegale di un quirk contro un cattivo e Izuku non aveva un quirk. O almeno, non uno utile. Quindi adesso stava mentendo a tutti inducendoli a pensare che fosse un vigilante esperto, quando non era nemmeno un vero vigilante?

Certo, non era stato lui a chiedere di essere rivelato al mondo, ma doveva sicuramente aver fatto qualcosa di sbagliato. Lo faceva sempre.

_____

Izuku si arrampicò nel suo appartamento attraverso la finestra e si cambiò, togliendosi il suo equipaggiamento da... vigilante? Aveva fatto alcuni miglioramenti negli ultimi mesi. Aveva una nuova felpa nera che usava solo quando usciva per fare il vigilante e dei pantaloni sportivi neri che aveva trovato in giro? O che gli erano stati regalati? L'unico problema era che erano un po' più stretti di quanto li volesse lui. Non erano poi così terribili, solo più dei leggings che dei pantaloni sportivi, ma Izuku prendeva quel che passava il convento. I senzatetto legalmente morti non hanno il lusso di poter scegliere.

Aveva una cintura nera con appesi due bastoni che stava imparando ad usare correttamente assieme ad Eraserhead, un coltellino che aveva trovato in uno dei cassetti della cucina e alcune cose per un pronto soccorso di base. Izuku non ne aveva necessariamente bisogno, ma dissanguarsi senza morire era piuttosto fastidioso e sporcava ovunque, quindi aveva deciso che probabilmente era meglio avere delle bende a portata di mano per ogni evenienza. Aveva con sé anche alcune altre cose per aiutare i civili feriti che avrebbe potuto trovare.

E aveva ancora la mascherina che gli copriva naso e bocca, ma ne aveva trovata una molto meno spessa e che faceva passare più aria, in modo da non sentirsi come se stesse morendo ogni volta che decideva di fare un po' di parkour sui tetti. Sai, il solito. E, naturalmente, indossava ancora le sue scarpe rosse, le uniche altre scarpe che aveva erano delle scarpe eleganti che gli facevano male ai piedi.

Eraser aveva effettivamente commentato la sua scelta di calzature un paio di volte, Izuku aveva capito che non gli piacevano molto e che probabilmente pensava che fossero poco pratiche e troppo facili da notare, ma lui non riusciva proprio a convincersi a cambiarle.

Quando era piccolo, lui e la mamma non avevano molti soldi, ma a volte lei lo portava al centro commerciale e gli lasciava scegliere una o due cose da comprare. Ricordava distintamente quella volta in cui non riusciva a trovare nulla che volesse davvero, finché non erano passati davanti a questo negozio di scarpe e avevano visto queste scarpe da ginnastica rosso acceso in vetrina.

Izuku ne era rimasto affascinato e stava praticamente saltellando mentre erano in fila alla cassa del negozio. Non sapeva perché gli piacessero così tanto, ma sua madre lo trovava adorabile e cercava sempre di indossare qualcosa di rosso ogni volta che poteva per abbinarsi a lui. A volte finiva per sembrare come se il Natale fosse arrivato in anticipo, ma lui adorava vederla felice.