un nuovo inizio

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Non ero mai stata felice come nel mio primo giorno di scuola nella mia nuova città. Finalmente un nuovo inizio, finalmente un nuovo portale su cui varcare soglia,un nuovo mondo scompigliato dalle mille emozioni sparse in giro in attesa di essere scovate.Mi alzai strapazzandomi gli occhi dal sonno e avventandomi subito in cucina, dove mamma,papà e Levi(mio fratello)erano seduti a fare colazione.Con mamma e papà ero andata sempre d'accordo,ma era con Levi che avevo un rapporto speciale.Lui era l'unica persona che mi faceva sentire apprezzata come non mai.Mi voleva più bene di qualsiasi altra cosa.Dopo aver finito la colazione,salì le scale e mi andai a cambiare in camera.Indossai una felpa marrone e dei jeans neri con delle Jordan,addentai furtivamente con le mie mani lo zaino e tutto il necessario per la scuola e mi avviai verso la porta con Levi che mi aspettava affiorato sull uscio della porta, aspettando che io uscissi per chiuderla. Andammo a scuola a piedi,e ci mettemmo poco ad arrivare dato che non era distante da noi,e poi una passeggiata non faceva mica male,contornata dal verde paesaggio di piccoli fiori tinteggiati dal sole che sbocciava di primo mattino e che ora sorvegliava vigile su di noi,mentre le nostre ombre scivolavano sull asfalto come una pantera su piombo fuso.Arrivati a scuola,notammo che gli sguardi di tutti scivolavano cauti su mio fratello.Erano forse colpiti dalla sua bellezza? Probabile.Levi è sempre stato la cottarella di turno per ogni ragazza,e credo che anche qua lo sarà:i suoi lineamenti affascinanti,i capelli color nocciola che gli ricadevano soffici sul suo viso,quelle vene che gli spiccavano dolci sulle mani,e quello sguardo.Ti portava in un immenso infinito,ti travolgeva abbracciandoti da dietro carezzandoti il viso. Ben presto mi accorsi che anche io avevo puntati addosso gli sguardi di molti studenti.Pensai di star sognando,ma quella non era la voce dei miei sogni,e mi ricredetti.Tutti fissavano i miei capelli avvampanti color rosso fuoco che sgretolavano i raggi di sole,le mie lentiggini spruzzate qua e là sul mio viso,e le mie iridi.Erano di un colore ignoto,uno sfoggiante grigio topo che non mi convinceva tanto,che però a tutti stupiva. Sorpassammo il lungo corridoio della scuola con velocità,con ancora vari sguardi fissati come colla su di noi,e ci dirigemmo verso la nostra classe.

come fuoco arsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora