Leggete alla fine del capitolo, piccola sorpresina
Song: Middle Of The Night - Elley DuhèL'aveva fatto davvero. Nei giorni successivi a quell'episodio, Si era limitato a restare solo davanti alla porta, quando Nico annunciava che lo stava aspettando. Contro cuore, Lisa evita di aprire la porta o di farsi vedere nel pomeriggio, quando magari veniva a prenderlo più solitamente. Strano, adesso sembra quasi che sia lei a scappare da Ciro.
Quel giorno, quando rientra dal lavoro, trova la casa vuota e da un lato ne è sollevata, anche se non può non chiedersi dove siano tutti.
Entra in cucina, lasciando la borsa sul divano e cattura subito un biglietto sul tavolo, firmato da Silvia.
Io e Franci siamo fuori per cena, ti abbiamo lasciato qualcosa di pronto in frigo.
Tvb, Silvia e Francè.Lo rilascia dove l'ha preso e si precipita in frigo, trovando la sua insalata preferita: riccia e pomodorini freschi. Felice, afferra la sua scodella, sedendosi a tavola e inizia a mangiare.
Nonostante avesse avuto sempre, di momenti come questi nella sua breve ma intensa vita, Lisa non imparava mai, che il destino con lei, non aveva chiuso di certo. La illudeva con piccoli momenti di felicità e pace, prima di schivare il suo colpo. Questo di certo, sarebbe stato il più duro.
Nonostante Ciro, negli anni insieme, le avesse insegnato a tenere sempre la guardia con tutto e tutti, il suo abbandonarsi al brivido della felicità, sovrastava il suo essere sempre in allerta.
Proprio come adesso, quando il campanello di casa sua suona, squarciando il silenzio. Sobbalza, ma poi convinta, manovrata sotto la cosìdetta "coincidenza", che siano le sue amiche.
Si precipita alla porta, senza neanche guardare prima, vista la tarda ora e apre.
Il cuore sembra essersi come fermato, quando se lo trova davanti.
La paura inizia a farle contorcere lo stomaco e le gambe, minacciano di cedere mentre sente di poter perdere l'aria da un momento all'altro.
- che ci fai qui? - mormora piano, col cuore che perde sempre più battiti, alternandone altri fin troppo veloci, stordendola.
- Lisa..- suo padre si appoggia alla porta e lei istintivamente indietreggia, facendolo fermare. - vir ca staij bon - continua, guardandola dalla testa ai piedi.
- vattene - gli ordina indicando le scale con la testa, pronta a correre, come sempre, se fosse servito. Il suo petto si abbassa e si alza in modo irregolare, mentre suo padre si appoggia col braccio sullo stipite, emanando la puzza di
Whiskey.
- mi serve un posto dove stare, mi cercano - si fa ancora avanti ma Lisa non glielo permette e lo respinge istintivamente, sbagliando mossa.
In preda all'alcol, suo padre scatta, afferrandola per il collo. Lisa caccia un urlo di dolore, quando la sbatte contro il muro, entrando in casa.
- o'sacc ca t sì sempr crirrut megl e' tutt quant! Ma nun tratt a me accussì.. -
- lasciami.. - mormora, senza fiato mentre suo padre continua a fissarla contro il muro con le sue mani.
- tu mó me faij sta cà! C t crir? Ca me só scurdat chill ca a fatt? -
- tu qui non ci puoi stare, ho un figlio - balbetta, cercando di riprendere aria e suo padre sorride, improvvisamente.
- só nonn, quind?- Lisa inizia a respira regolarmente, quando lui le lascia il collo- e pecchè nun m'e ritt nient?-inizia ad aggirarsi per la casa, guardando le pareti e a Lisa le sembra di essere in un incubo. Entra in cucina e Lisa lo segue subito, sperando che non creda davvero di restare qui.
- aró sta?- le domanda, guardandosi attorno.
- dovrebbe essere con suo padre - risponde, convincendo più lei che lui, restando in piedi sulla soglia.
- e chi è o'pat? - le domanda, voltandosi.Lisa conosce già la reazione, come se fosse stata portata indietro, nel passato. Davanti a quel nome, suo padre sarebbe uscito fuori di testa, come sempre.
- è di Ciro - risponde.
Si concede solo il tempo di guardare la sua espressione cambiare prima di correre, inseguita da suo padre, verso il salotto.
- Aró cazz vaij?!- come sempre, riesce a sconfiggerla, infatti trattiene un urlo, quando il pugno di suo padre afferra i suoi capelli, tirandole la testa indietro. Si ritrova di nuovo sotto il suo controllo e lo guarda in faccia: ha gli occhi del diavolo dentro.
Lisa sente che questa volta per lei è la fine.
- e ti sì tinut o'figl e'chi ha mis e'man n'cuoll o'sang tuoj?Ti sì scurdat ca chist è cca p colp e chill omm e'merd!- le urla in viso alludendo alla cicatrice che ha sul volto, profonda tanto quanto le ferite sul cuore di Lisa. Le tira i capelli, mentre lei stringe gli occhi in due fissure, in preda al dolore.
Non si aspetta per niente, la mano sul suo viso, che subito la scaraventa contro il muro, iniziando a bruciarle subito. Neanche il tempo di prendere aria, proprio come in passato e le ritorna addosso, sferrandole un'altro schiaffo che le fa voltare la testa di lato.
- tu nun tien manc na tint cos e' mammt - pronuncia sul suo viso e improvvisamente, il dolore degli schiaffi, sembra essere niente in confronto al dolore che prova quando si parla di sua madre. E lui lo sa bene. Riprende fra le dita i suoi capelli, alzandole il viso in aria e Lisa questa volta, non riesce a muoversi, a causa del suo corpo completamente sopra il suo, immobilizzandola.
Ritorna a respirare male, con fatica, quando suo padre inspira profondamente sul suo collo, spingendosi di più.
- nun hai a stess cap suoj, ess a tenev e pur bon -
Inizia a tremare, quando le dita di suo padre si posano sul suo volto, sfiorandole la guancia. gesto che le ricorda Ciro, ma al contrario, non sente nessun brivido che le smuove le così dette "farfalle" . infatti, tira indietro la testa nonostante ci sia solo muro, scrollandosi le sue dita da dosso.
- non mi toccare - ha il coraggio di parlare, con voce rotta dal pianto. Le guance le vanno a fuoco e ripensa alle parole di sua nonna: " le mani di un'uomo, sono le mani di uomo. Ti lasciano lividi addosso, non semplici schiaffi "La risata di suo padre, le fa scoppiare il cuore dalla paura. Gli lancia un calcio, allontanandolo, ma lui la riafferra subito per il collo, facendole stringere gli occhi. Lisa porta entrambe le mani sulla sua, cercando di toglierle: lo graffia, spinge con tutte le sue forze, ma ancora, come sempre, lui vince. La inchioda a muro ancora, sferrandole un'altro schiaffo, più forte sulla guancia e Lisa ferma i suoi movimenti di difesa.
- cre?!- le urla in volto, facendole scorrere le lacrime sul volto, sia per il dolore che per la paura. - mó nun parl cchiu?! Nun faij cchiù comm a chell ser?!- le urla ancora e Lisa percepisce il suo rancore sia nella forza dei suoi schiaffi, che nel modo in cui le parla.
- Se Ciro viene a sapere che sei qui, per te è finita - afferra con la mano le sue guance, stringendole forte, avvicinandosi.
- stavot tu te a'sta zitt! T'accir!- le pronuncia a denti stretti - comm tu a accis a Lila - ancora le inferte, il colpo più brutto, nominando sua madre: Raffaella, da lui chiamata "Lila".
- e statt zitt mó!- le tappa la bocca, facendole male ed è tutto inutile urlare, quando porta la mano in mezzo alle sue gambe, coperte dai leggins neri. Si dimena sotto di lui, e lui preme ancora sulla sua bocca.
Le sue urla sono soffocate per via della sua mano e inizia a convincersi che nessuno la sentirà, che nessuno verrà questa volta a salvarla.
Inizia a piangere ancora di più quando sente il freddo colpire la sua pelle. Vorrebbe vomitare, quando si fionda sul suo collo, cacciando fuori subito la lingua e le afferra i capelli, per tenerla meglio.
La sua testa è come se fosse off-Line, mentre pensa che le sembrava tutto finito con lui, si maledice per essere stata così stupida a non aver premuto il grilletto, quella sera.N/A: So che non ve lo aspettavate (forse) ma io sono più crudele del destino stesso, ahaha.
Niente, vi lascio con questo capitolo e vi informo che ho preparato un piccolo trailer di "Na Vot Ancor", come quello di "Na Catena". Oggi cercherò di perfezionarlo un po' e ve lo allego nel prossimo capitolo, per adesso grazie come sempre, buona giornata ragazze
-Elisabetta😘

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Un'altra volta / Sequel
Fanfiction- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt //si consiglia di leggere prima " Catena"