Facemmo 3 rampe di scale, mi domandai quante ancora ne mancassero, fortunatamente scoprii che ne restava solo una. Quella che sarebbe stata la mia nuova aula era situata al terzo piano,appena sulla sinistra. Entrammo. Era luminosissima. Due delle quattro pareti erano costituite da ampie vetrate, ci sedemmo, fu allora che mi accorsi che davanti a noi, alle spalle della cattedra, c'era il mare.
Tra le cose di cui vado matta c'è sicuramente il mare.
Decisi che,se quella sarebbe stata la mia aula per i seguenti 3 anni, di certo avrebbe alleviato la tortura scolastica che stavo andando ad affrontare.
Ammirando il paesaggio non mi accorsi che accanto a me si era seduta Marika e non Andrew, persona che sicuramente avrei scelto tra le due.
La prima persona che venne in classe fu una professoressa bionda,alta e un po' paffuta, sui 50, si presentò e ci comunicò che ci avrebbe insegnato Storia e Latino, poi fece l'appello per "conoscerci un po' ". Ad ognuno di noi chedeva da quale scuola venissimo ed è inutile dire che quando sentirono "Scuola Privata" iniziarono a guardarmi tutti come se al mio posto fosse arrivato un alieno da Marte mentre tra me e me pensavo "Salve a tutti, sono un comune mortale, sicuramente non sono nulla delle cose racchiuse nei vostri sguardi ma lascerò che pensiate ciò che volete, prego fantasticate ancora per qualche secondo su di me" mentre la professoressa continuava l'appello "della conoscenza".
La seconda ora arrivò e con essa un'altra professoressa, bruna, alta,magra e con le lentiggini, le due prof si incrociarono ed iniziarono a parlarci insieme affermando di essere amiche e di lavorare nella stessa sezione da un po' insieme a quella che sarebbe stata la nostra prof di matematica.
La nuova prof si sedette alla scrivania, anche lei si presentò e ci disse che avrebbe insegnato italiano. Dopo una breve presentazione, ci fece alzare tutti insieme e ci fece mettere in cerchio accanto alla cattedra per quello che sarebbe stato "Il gioco dei nomi". Inutile dire che tra tutti i nomi io ricordavo solo i due che già conoscevo e i nomi "doppi" nonostante fossi una delle ultime del cerchio.
Dopo questo gioco la prof ci fece sedere di nuovo e ci assegnò alcune frasi di cui fare l'analisi grammaticale.
IL TERRORE PIÙ GRANDE:COMPITI IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.
La prima settimana avevamo come orario 8:00-10:00
Il primo giorno era finito ma io vivevo già con l'ansia di come sarebbe stato il secondo.
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Storia semplice di una ragazza complessa
General FictionRaccontata in queste pagine la storia di una ragazza che affronta le scuole medie pensando siano la parte più difficile della sua vita... almeno fino alle superiori!