Non ricordo molto bene quel giorno, sono certa non ci fosse freddo, la porta era aperta, entrava una leggera brezza, probabilmente era primavera, la luce entrava dalla finestra della cucina dove io e mia sorella stavamo facendo i compiti, all’ epoca eravamo solo due bambine, frequentavamo entrambe la scuola elementare, lei all’ultimo anno io al terzo. Ricordo che mamma e papà stavano riordinando la veranda quel giorno, quella stanza era tanto bella quanto inquietante, al centro c’era un camino dove facevamo sempre delle grigliate e sulle pareti c’erano tante finestre che illuminavano tutta la stanza, purtroppo però era la parte della casa più trascurata, era usata come sgabuzzino, c’era un vecchio divano e tanti scatoloni pieni di giocattoli vecchi e tutti impolverati, era proibito entrare lì dentro però spesso ci andavo per passarci i pomeriggi tranquilla. Quel giorno però avevano deciso di sistemarla e buttare tutte le cose vecchie, c’era un grande via vai nel corridoio che mi distraeva dai compiti, spesso mi giravo per vedere che stessero facendo i miei genitori nella stanza accanto dove portavano gli scatoloni, una di queste volte però mia madre teneva in mano una bottiglia di vino rosso, era vuota, la stava osservando con un sorriso strano, quando si è accorta che la stavo guardando ha subito nascosto la bottiglia sotto il cuscino del divano per poi tornare in veranda, probabilmente avrà pensato che io non abbia dato troppo peso a quel fatto. Ero così sconcertata che ho raccontato tutto a mia sorella seduta difronte a me, così insieme quella sera abbiamo raccontato tutto a nostro padre, ci ha detto che ha sempre pensato che mamma fosse strana per via della depressione, a quanto pare non era solo per quello, ma tanto papà avrebbe risolto tutto, vero?
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tratto da una storia vera
General FictionÈ solo la mia storia, la storia di come sono cresciuta e di quello che mi ha portato ad essere chi sono ora, speriamo abbiamo un lieto fine.