Il primo giorno di scuola

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Io mi chiamo Sara e sono una semplice ragazza di quartiere che vive a Seoul, mora con i capelli lunghi e lisci, gli occhi verdi smeraldo, le guance paffute ed alta 1.60m.
Sono consapevole di essere bassa, anche perché non me lo potrei mai dimenticare visto che Jimin, il mio fratellastro, me lo ricorda ogni volta che ci vediamo.
È molto alto e ha un fisico scolpito, motivo per cui molte ragazze gli vanno costantemente dietro, ma a cui lui non dà troppa importanza. Non ci vado mai d'accordo a causa dei suoi atteggiamenti provocatori che mi fanno innervosire sempre.  È più grande di me, si è già laureato e mi ha detto di aver trovato lavoro come insegnante in un edificio scolastico, sembrava soddisfatto ma non mi voleva dire nient'altro...

Era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e non vedevo l'ora di tornare in classe per rivedere i miei compagni. Prima dell'inizio delle lezioni dovevo vedermi con Tae davanti alla caffetteria, posto dove ci incontravamo spesso, vicino ad una panchina immerso in un parco pieno di bambini che correvano di qua e di là, ridendo e divertendosi... E non volevo assolutamente arrivare in ritardo. Da lontano, arrivando lentamente con il bus, vidi una figura in piedi nel nostro luogo di incontro e speravo davvero fosse lui... "É Tae!" urlai emozionata, senza rendermi conto di non essere l'unica ragazza dentro quel mezzo pubblico.
Scesa dal bus corsi ad abbracciarlo. Lo consideravo come un fratello minore, perché è più piccolo di me, mi aiuta sempre nei momenti di necessità e ci vogliamo molto bene. È alto come me, moro e magro. Va in palestra di tanto in tanto perché vuole avere il fisico di Jimin (non lo sopporto più quello).
Ci salutammo e ci fermammo a prendere un cappuccino nella caffetteria che adoro tanto.
Ci raccontammo le varie vicende vissute durante la scorsa estate ma il tempo passò velocemente. Allora decidemmo di partire per non arrivare in ritardo il primo giorno di scuola.
"Sai che oggi si presenta il nuovo insegnante di motoria?" comunicò Tae "Davvero? Beh spero che non sia vecchio come tutti gli altri" dissi io e ci mettemmo a ridere a crepapelle.

Entrammo nell'istituto e lui mi accompagnò in classe per paura che Nam, il bullo della scuola di cui tutti avevano paura, saltasse fuori dal nulla e si prendesse gioco di me. "Tranquillo V, non ho paura di quel farabutto" dissi avendo capito il suo intento protettivo e tranquillizzandolo. V era il soprannome che gli avevo dato perché a lui piaceva farsi chiamare così dei suoi amici più cari. Lo abbracciai ed entrai in aula salutando i miei compagni di classe.
Le prime ore erano interessanti ma avevo la testa completamente da un'altra parte.
Era l'ora della ricreazione e non riuscivo a smettere di chiedermi quale aspetto avesse il professore di motoria, ma questa suspense durò poco perché lo scoprì nell'ora successiva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2022 ⏰

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