Mi soffermo a guardare il quadro della sera stellata.
Ne analizzo ogni minimo dettaglio:i lupi sulle colline sono in ombra, la casa sull'albero è illuminata solo dal flebile raggio lunare, la luna piena brilla come non mai e percepisco ancora quella sensazione di spensieratezza e libertà che avevo provato quella notte, l'albero è leggermente spoglio e le stelle formano alcune costellazioni.
È perfetto. Un po' come il suo autore.
Mi avvicino alla finestra e mi rendo conto che lo studio di Klaus ha solo quella, eppure è la stanza più illuminata della casa.
La apro e lascio che il venticello serale mi pervada, incanalo nelle mie narici il profumo dei fiori e rimango a sentire i rumori della città, della gente che beve e che si diverte, degli animali nel bosco, delle foglie spostate dal vento, i passi delle persone, delle zampette degli uccelli che si posano sui rami di possenti alberi.
È bellissimo il mondo, e non capisco come mai le persone, l'umanità, lo stia rovinando.
Non che possa lamentarmi, sono qui da mille anni e non ho fatto nulla per cambiare questo.
Mi soffermo a guardare il cielo: tante piccole stelle sono perse nello spazio, sono luminose e brillanti.
Mi identifico un po' in loro: libere ma allo stesso tempo perse, in migliaia ma allo stesso tempo sole, luminose ma allo stesso tempo inutili.
Chiudo la finestra, esco dallo studio di Klaus e mi dirigo verso la porta d'entrata.
Ho proprio voglia di farmi una passeggiata nel bosco.
Arrivata a pochi centimetri dalla porta sento delle voci provenire dalla cucina.
Mi avvicino per sentire meglio e non so perché ma il mio udito da vampiro non funziona.
aprobabilmente Freya ha fatto un incantesimo.
Ho la tentazione di aprire quella porta ma la mia coscienza mi consiglia di farmi gli affari miei.
Sono nata e ho vissuto coi Mikaelson, ho capito che è meglio non infastidirli.
Se hanno addirittura fatto un incantesimo vorrà dire che non vogliono essere ascoltati.
Continuo per la mia direzione, esco di casa e mi addentro nel bosco.
Davanti a me si parano due coniglietti, uno grigio e uno bianco, si fermano ad osservarmi e io faccio lo stesso con loro.
Osservo i piccoli movimenti delle orecchie che ascoltano ogni singolo rumore, osservo le piccole zampette che avranno corso mille gare col vento e infine osservo gli occhi, piccoli e neri come la pece.
Pieni di vita ma paura, certo, la vita dei conigli è semplice ma devono stare attenti ai cacciatori.
Faccio un passo per avvicinarmi a loro, ma come risposta ottengo la loro paura e scappano, scomparendo nel bosco.
Proseguo nel mio cammino, sugli alberi sentono alcuni gufi, qua e là ci sono voci di persone, il rumore di un falò.
Mi perdo completamente nell'ascoltare questi splendidi suoni, sento il freddo serale coccolarmi la pelle.
All'improvisso sento delle urla soffocate provenire dal centro del bosco.
Inizio a correre in quella direzione, qualcuno è in pericolo.
Sarò anche il grande tribrido ma ho sempre voluto salvare le persone, aiutarle a vivere la vita perché è la cosa più bella che qualsiasi creatura possa avere.
Per questo sono contro il suicidio o l'aborto, la vita è un dono e nessuno rifiuta mai i regali.
Le urla cessano.
Tra me e me penso al peggio, ma non mi fermo.
Continuo verso la direzione da cui provenivano.
Arrivo in un punto del bosco dove la vegetazione è stata completamente diradata e scorgo un gruppo di ragazzi, un gruppo di vampiri.
Stanno addentando con violenza una povera ragazza, che sta perdendo i sensi.
Uno di loro, probabilmente il leader, mi vede e mi riconosce.
Richiama il gruppo e tutti guardano nella mia direzione.
Esco allo scoperto e li guardo con astio, sanno bene che è il territorio dei Mikaelson.
Anche se adesso che ci penso siamo al confine.
《Ma guarda un po', il tribrido. Che onore, come mai qui?》 mi chiede il leader, sfidandomi.
《Passeggiavo. Non voglio problemi amico, sappiamo tutti che sareste voi a rimetterci. Lasciate la ragazza, ora》ordino.
Il leader mi guarda di traverso e sorride.
《Piacere Markus》 dice ignorandomi.
Mi allunga la mano e io gliela stringo forte, tirandolo a me.
Ora siamo faccia a faccia, a pochi centimetri l'uno dall'altro.
《Bene, Markus, ora lascerai la ragazza》dico soggiogandolo.
Lui fa come dico e il gruppo si ritira nel bosco.
La ragazza mi guarda terrorizzata, leggo nei suoi occhi la paura e l'orrore.
Si preme una mano sul collo che ancora sgorga di sangue.
Guardandolo sento il mio istinto di vampiro chiamare ma lo sopprimo.
Ho imparato a controllarmi, non posso perdere il controllo.
Mi avvicino a lei e le accarezzo il viso, sperando di tranquilizzarla.
《Va tutto bene tesoro, vieni con me, ti porto al sicuro. Non ti farò del male, sono buona》 affermo.
《So chi sei, e so che mi posso fidare. Mia madre mi ha raccontato di te, eri una sua ex compagna di liceo, al tempo ti facevi chiamare Ella》mi risponde.
《Si, ogni volta che cambiavo città cambiavo identità, ma ora quel tempo è finito. Quindi tu conosci tutto il mondo soprannaturale?》chiedo incuriosita.
《Esattamente》 risponde.
Gli circondo il bacino e la aiuto ad alzarsi, e ci incamminiamo per arrivare a Villa Mikaelson.
Per tutto il tragitto nessuna delle due a proferito parola.
Forse è ancora abbastanza scandalizzata e terrorizzata, ha detto che conosceva già l'esistenza del mondo soprannaturale però non è da tutti i giorni essere aggredita da un gruppo di vampiri.
Arriviamo davanti alla casa, fa fatica a salire sui gradini del portico ma finalmente riusciamo a varcare l'entrata.
La faccio accomodare sul divano e gli porto un bicchiere d'acqua, poi mi mordo il polso e lo avvicino alla sua bocca.
《Devi bere il mio sangue se vuoi guarire》gli dico.
Lei mi afferra il polso e ne beve il sangue.
《Questa è casa tua?》mi chiede, guardandosi in giro meravigliata.
《Non proprio, però si. Qui ci abita tutta la mia famiglia》rispondo, seguendo il suo sguardo.
《A proposito, per evitare problemi, ti accompagno in camera mia, così potrai farti una doccia calda. Ah...come ti chiami?》domando mentre la aiuto ad alzarsi dal divano e la accompagno sulle scale.
《Ellen, Ellen Brown》dice affannosamente.
《Perfetti Ellen, questa è camera mia》affermo indicando la porta di camera mia 《Ora fatti un bagno, ti lascio dei vestiti comodi sul letto e miraccomamdo, non uscire da qui finché non te lo dirò io》.
La ragazza entra nel bagno, io tiro fuori dell'armadio dei leggins e una maglietta, e le appoggio sul letto.
Scendo le scale preparandomi al litigio coi Mikaelson quando scopriranno che ho portato un umana qui, salvandola dal confine.
Anche se Klaus fa lo stesso con Camille ma Camille è diversa, come dice sempre lui.
Credo abbia una specie di biglietto privato per entrare, ovviamente si scherza.
Dopo pochi minuti la porta di casa Mikaelson si spalanca e vedo Elijah che abbraccia Hayley, a seguire entra Klaus, ma non è solo.
Mi alzo di scatto e mi avvicino a lui.
Ha in braccio un neonato.
Li guardo confusa e allo stesso tempo emozionata....è la figlia di Klaus.
Baby-Klaus è nata.
Guardo Elijah per averne la conferma e lui annuisce con la testa.
Mi lancio accanto a Klaus e mi soffermo a guardare la bambina.
Ha due grandi occhioni grigi che mi scrutano, la bocca sdentata si apre in una grande sorriso e solleva la manina destra, come a salutarmi.
Ricambio il saluto con la mano, le accarezzo il viso e sento una strana sensazione.
All'improvviso vedo un flash bianco annebbiarmi la vista e poi vedo una bambina, sui sette anni, con una chioma rossa che gioca con Klaus.
Poi vedo una ragazza, sulla sedicina, con lo stesso colore di capelli che sta lanciando un incantesimo.
Vengo scaraventata in un bosco, dove scorgo una lupa, una lupa chiara.
Un'altra flash bianco e vedo la stessa ragazza che sta divorando il collo di un ragazzo.
Poi bianco, e sono di nuovo a casa.
La mia mano ancora accarezza il viso della bambina.
Mi sta cercando di far capire qualcosa.
In qualche modo siamo collegate.
《Come si chiama?》chiedo ancora con lo sguardo fisso su di lei.
È una bambina miracolosa.
《Hope, il suo nome è Hope》risponde Klaus.
《Speranza....》sussuro, guardo Hayley che ha un sorriso stampato in faccia da quando è entrata.
《Esatto, le streghe hanno cercato di ucciderla ma Marcel l'ha salvata. Tutto questo è un ordine di Ester, dal mondo dei morti, ma anche di Mikael, dal mondo dei vivi》afferma Hayley.
Stavo per chiedere di più quando un urlo femminile proveniente dal piano di sopra distrae tutti.
Ellen. Elijah non è qui, l'avrà vista.
Infatti scende velocemente le scale e mi si catapulta davanti.
《Che ci fa quella ragazza, umana qui?》mi chiede arrabbiato.
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L'amore uccide{Klaus Mikaelson}
Romance《A volte ci innamorano delle persone sbagliate. A volte speriamo che la vita ci doni la felicità, ma la felicità non viene regalata, bisogna guadagnarsela. Lottare per essere felici. Ed è una lotta troppo difficile che alla fine ti arrendi. Romeo e...