Nell'ufficio c'era un silenzio tombale, si sentiva solo il ticchettio dell'orologio. Mirai leggeva qualche e-mail importante, mentre giocava con il ciondolo della sua collana.
Quella collana a forma di sole aveva un importante valore per lei. Era stato un regalo dei suoi due amici e non l'aveva mai tolta.
Sentendo il fastidioso rumore dell'orologio, guardò l'orario. Era mattina...e un anno prima come allora probabilmente stavano incominciando le lezioni.
Anzi, no! Un anno fa come allora era alle prese con lo scambio con la scuola di Kyoto. Che ricordi!
Con i ricordi nella mente, le balenò uno strano pensiero in testa, ripensando anche alle parole del preside.
Va bene, si era promessa che non avrebbe più avuto una vita da stregone, ma nulla le poteva impedire di passare una giornata con suoi vecchi amici.
E poi era curiosa di vedere come se la cavava Itadori...
"Che succede, oggi non andiamo a Kyoto?"
Nobara, studentessa di primo dell'Istituto di Arti Occulte, era pronta per partire per lo scambio con la scuola di Kyoto, tuttavia il gruppo la guardò stranito.
"Perchè tutti quei bagagli? Parteciperemo al festival di scambio con le scuole gemelle qui a Tokyo e questo perchè lo scambio ha luogo nella scuola che ha vinto l'anno precedente" le spiegò Panda.
E come si aspettavano i suoi amici, Nobara si arrabbiò "Perchè diavolo avete vinto l'anno scorso?! Ero pronta per partire!" sbraitò.
"Ei! Non pensare che sia stato facile vincere!"
Tutti si voltarono verso colei che aveva parlato. Anfibi di pelle, calze nere, vestito che arrivava sopra al ginocchio...in pratica era l'uniforme scolastica di quella scuola. In una posa quasi annoiata, teneva le braccia incrociate.
"Mirai! Ma che bello rivederti!" Panda fu il primo ad andarla a salutare, saltandole quasi addosso. Aveva sempre avuto un rapporto speciale con lei, come se la vedesse come una sorella maggiore.
"Mirai senpai da quanto tempo!"
"Polpette al sugo" agitò le braccia Toge, mentre Maki accennò un sorriso.
"Ragazzi, vi presento Mirai. Si è diplomata l'anno scorso ed era una delle migliori in questa scuola" la presentò Panda, mettendola un po' in imbarazzo. Rispetto a quanto si diceva di lei, non si sentiva poi così forte come credevano tutti.
"Loro sono Fushiguro e Nobara, due ragazzi di primo anno"
"Piacere di-"
"Ops...abbiamo interrotto qualcosa?" in quel esatto momento arrivarono i ragazzi della scuola di Kyoto e Mirai riconobbe subito coloro che l'anno prima frequentavano il secondo anno.
In particolare, venne assalita dal ricordo di Todo che le metteva sempre i bastoni fra le ruote con l'intento di chiederle un appuntamento e portarla a cena.
Per fortuna non era più una studentessa di quella scuola o non ci avrebbe messo molto a farlo fuori.
"Mi-Mirai?! Ei Mirai anche tu qui? Che bello rivederti! Allora che ne dici se dopo-" Todo provò ad avvicinarsi a Mirai, ma successivamente venne spinto indietro da Mai.
"Ci sono due ragazzi di primo e un ex studentessa, non ci starete auto infliggendo un handicap un po' eccessiva?" parlò il robot di secondo anno, Mechamaru.
"No idiota...anche se indosso la mia uniforme non significa che devo partecipare" rispose un po' seccata Mirai.
"Ehi, dai non iniziate a litigare tra di voi. Insomma, gli bambini dovreste imparare a comportarvi-" Utahime, insegnante della scuola di Kyoto, rimase sbalordita di vedere Mirai e l'attimo dopo l'abbracciò affettuosamente, facendole quasi mancare l'aria.
"È un piacere rivederti anche per me, Utahime....ma non...sto respirando" finalmente la lasciò.
"Tsk....e poi dovremmo essere noi i bambini" sussurrò sarcasticamente Mai Zanin, nonché sorella gemella di Maki.
Mirai si risistemò il vestito, ma si rese conto che all'appello mancava qualcuno "Allora dov'è quell'idiota?"
Nel momento in cui pronunciò queste parole, "quell'idiota" di cui parlava, si presentò con un carrello.
"Grazie per avermi aspettato ragazzi!" urlò Gojo.
"Un adulto così emozionato è una visione parecchio inquietante non credete?" domandò Panda.
"Ho una sorpresa per voi!" continuò ad urlare Gojo, che non fece altro che aumentare l'irritazione dei suoi adulti. E nel momento in cui aprì il carrello, uscì Itadori in persona.
"Ecco qui il deceduto Itadori Yuuji!" continuò.
Mirai notò l'entusiasmo di Itadori, svanire lentamente....quando si rese conto che i suoi compagni di Tokyo erano rimasti impassibili e per nulla sorpresi.
Perciò decise di riporre le sue ultime speranze in Mirai, che era a conoscenza di tutta la storia di Itadori....ma mai si sarebbe immaginata una "sorpresa" così stupida.
"Ciao Mirai!" la salutò, uscendo finalmente dal carrello.
"È bello rivederti!" lo salutò sorridendo, come se non fosse successo nulla di che.
"Il contenitore di Sukuna, che sta succedendo?" il preside della scuola di Kyoto, Gakukanji fu l'unico ad esprimersi dopo quella sorpresa.
"Non mi dica che si è spaventato per uno stupido scherzo de genere nonnetto?" domandò divertita Mirai.
E mentre Itadori si riunì con i suoi vecchi compagni, finalmente il preside Masamichi, spiegò le regole di questo convegno.
Come immaginava, le regole erano esattamente le stesse dell'anno prima, quando partecipò anche lei. La prima giornata si sarebbe svolta con una sfida a squadre, con una caccia alle maledizioni. Consisteva nell'esorcizzare quante più maledizioni possibili e il gruppo che ne avesse esorcizzate di più, avrebbe vinto la prima giornata.
Le due squadre tornarono nei rispettivi alloggi per una piccola riunione in cui avrebbero deciso quale piano attuare. In quel frangente Mirai ricordò bene che fu abbastanza difficile mantenere la calma, ma nel suo gruppo fu quella più ragionevole e si meritò il compito di gestire le loro azioni come un vero capitano.
E mentre gli studenti erano impegnati a trovare un piano perfetto, gli adulti si dirigevano verso il centro di controllo, facendo una sosta prima per poter sorseggiare qualcosa di caldo.
Mirai si sedette su una poltrona, con in mano una tazza fumante di tè.
"Non credevo che saresti venuta"
Gojo si sedette di fronte a lei e appoggiò il suo bicchiere sul tavolino.
"Curiosità, tutto qui. Vorrei vedere Itadori in azione e poi è stata una richiesta de preside" fece spallucce, mantenendo sempre un atteggiamento distaccato.
"Quindi te ne sarai accorta anche tu? Qualcuno dell'istituto di magia è in contatto con un utilizzatore di maledizioni, o peggio ancora con delle maledizioni"
Dopo quella dichiarazione, Mirai rischiò di affogarsi con il suo stesso tè. " Mmh?! Ma cosa dici?"
Gojo si alzò e Mirai non capì con quanta velocità avesse bevuto la sua bevanda. "Boh ci sono stati numerosi episodi in cui ci siamo battuti con maledizioni molto potenti. Perciò gradirei che tu indagassi su entrambi i versanti delle scuole gemelle, specialmente di Kyoto"
"E cosa ti fa pensare che io farò? E se fossi io la traditrice?"
Con un espressione da ebete, mista ad un sorriso divertito Gojo si allontanò "Beh perché sei troppo debole giovane e dolce Mirai...e poi non hai fegato!"
Con tutta la calma del mondo, Mirai lasciò il bicchiere sul tavolino e con un fastidioso tik nervoso all'occhio, si incamminò nella stessa direzione di Gojo.
"Giuro che prima o poi ti cavo gli occhi!"
"Sempre se ci arrivi ai miei occhi!" la canzonò Gojo, facendo notare la notevole differenza di altezza che c'era tra i due e questo non fece altro che peggiorare la voglia di Mirai di farò fuori.
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An ordinary person 𑁍 Gojo x reader
Fiksi PenggemarLa forza non si manifesta solo con il fisico, spesso è la passione e l'amore che ci si mette dentro a rendere una persona coraggiosa. Mirai, ex studentessa dell' Istituto di Arti Occulte di Tokyo, vive una vita da normale essere umano. Svolge l'atti...