L'Inizio della Fine

16 0 5
                                    

Nota: ho un problema con i tempi verbali nonostante io sia italiano di nascita 🧍‍♂️perciò proverò a usare solo l'imperfetto (????) nella narrazione, ma se faccessi errori fatemeli notare per favore grazie <33

- Hey! Hey! Guarda che cosa ho fatto!

-Cos'è?? Cos'è?? Dai fammi vedere!

-Ta-da!! È un braccialetto! Per te!

-Uao che bello, è pieno di fiorellini e pietre colorate!! E cosa c'è scritto qui??

-...non lo so. Non sappiamo leggere.

-Ah. Vero.

-...Peeerò mi ha aiutato mamma a scrivere! Appena torna dal dottore chiediamoglielo!

-Okay! E... grazie. Sei la persona più speciale che ho al mondo.

-...Di nulla fratellino.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Quando aprii gli occhi non riuscii a muovermi, era come se fossi bloccat* in uno spazio angusto e stretto, uno sgabuzzino o un armadietto; guardandomi intorno vidi solo oscurità, solo una debole luce proveniente da una fessura. Quando riuscii a liberare il mio braccio notai una specie di maniglia, l'afferrai e, prima che me ne rendessi conto, ero cadut* al suolo come un sacco di patate. Dopo tutto quel buio, le forti luci appese al soffitto mi bruciarono gli occhi e fui costrett* a coprirmi gli occhi con la mano. Provai a sbirciare aprendo le dita per capire dov'ero, e la montagna di banchi e sedie e un video proiettore sopra la mia testa mi fecero capire de essere in una classe.
Il bruciore passò, quindi mi altri da terra e mi guardai intorno. Certo ero in una classe, ma quale classe in tutto l'universo ha fili spinati alle finestre? Probabilmente le scuole di quei giochi horror in 64-bit con trama scadente e mostri con facce discutibili (riferimento ad Ao Oni perché posso).

Nulla mi interessò particolarmente in quell'aula, quindi decisi di vedere se la porta non era chiusa a chiave e io potessi continuare ad esplorare quel posto. Stranamente era aperta.
All'apparenza mi trovavo in una normale scuola, senza contare l'erba che cresceva dal pavimento, con altri ragazzi presumibilmente della mia età confusi quanto me, insieme ad oggetti e mobili che attiravano facilmente l'attenzione, come la statua in metallo di uno stracazzo di drago.
Tutti i ragazzi non sembravano altamente pericolosi (sottolineando altamente, ce n'erano tre o quattro che me li sarei potuti facilmente trovare nei miei incubi), ma onestamente preferivo starmene per i fatti miei; non sono *l* migliore delle persone a socializzare, e stavo per dimenticare di essere letteralmente chius* in un edificio con un alto tasso di avere trappole e serial killers all'interno e che probabilmente si trova in capo al mondo.

Devo dire però che quella scuola era fornita al meglio: c'era una mensa con una grande cucina, una biblioteca piena di libri, una sala giochi e una stanza video. Dopo aver fatto il giro delle classi e delle stanze evitando di fare conversazione, notai che nell'atrio la porta principale poco prima chiusa a chiave era aperta. "Davvero possiamo già uscire da qui? Niente pugno gigante a molla o una mina sotto la porta? Troppo facile per i miei gusti" pensai. Infatti non era così.
All'esterno c'era un grande spiazzo verde con altri edifici, tra cui un dormitorio, e altri ragazzi che vagavano tra l'erba. Mentre sbuffai dalla rabbia, notai un edificio un pò più in lontananza che mi incuriosiva: una specie di cappella o santuario; quando arrivai lì c'era un cartello che leggeva "Shrine of Judgment", ovvero Santuario del Giudizio. Ora le cose erano due: o era un vero santuario o un tribunale. Ai miei occhi non era nessuno dei due, era solamente una specie di cascata circondata da aiuole di vario colore e una statua di un orso monocromo con muscoli (non una delle migliori viste).
Una ragazza pregava davanti alla statua; sembrava essere una ragazza della mia età, con l'aria di essere filippina o nazionalità del genere: aveva una pelle chiaro-scura e lunghi capelli bianchi raccolti in due codini bassi, indossava un camice giallo sopra un costume da bagno rosa/azzurro e delle scarpe bianche. Sembrava molto concentrata nella sua preghiera, quindi decisi di non disturbarla; prima di andarmene, però, notai un cestino per le offerte (tipo quello che si usa in chiesa per raccogliere soldi) e, per non sembrare scortese, lasciai una manciata di monetine lì dentro.

~Make me smile~ Angie Yonaga x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora