Josephine's pov.Eravamo al deposito di Charlie dove io, John e Arthur, eravamo a sedere davanti ad un tavolino con del tè, che non sapeva di Tè. Io al centro, Arthur alla mia destra e John alla mia sinistra. Davanti a noi Vincent Changretta. Aveva piovuto da poco e l'odore di pioggia era l'unica cosa che mi piaceva della situazione.
«Avete chiesto un' incontro all'aperto. Aria frizzante e questo finissimo sentore di merda.» esclamò Arthur prendendolo in giro. Tipico.
«Dov'è Thomas?» chiese il vecchio.
«Aveva un impegno.» dissi accendendo la mia sigaretta.
«Ma aveva detto che veniva.» ribatté
«Si ma aveva da fare» continuò Arthur al posto mio. Menomale che dovevo parlarci io.
«Che cosa volete?» domandò John impaziente.
«Due anni sono trascorsi da quando è stata sancita la pace tra i Peaky Blinders e la famiglia Changrett-» prima che finisse la frase John lo interruppe.
«Il tè non lo volete? Finn fai assaggiare il tè inglese agli italiani.»
«Cosa stai facendo?» gli sussurrai.
Finn fece per versare il tè ma il vecchio urlò. Non era contento come me d'altronde.
«Il vostro piscio ve lo potete tenere.» decisi di riprendere la situazione in mano e non far scoppiare una latta guerra «Calmiamo i toni, vogliamo sapere cosa volete.»
«Quello che vogliamo è una spiegazione.»continuò lui.
«Una spiegazione per cosa?»
«Il ristorante "Piccola Venezia" di Forge Street è andato a fuoco completamente.» cercò di parlare il vecchio ma John lo interruppe ancora.
Io lo ammazzo.
«No, noi non siamo stati. C'era il matrimonio.» disse grattandosi l'orecchio. che schifo aggiungerei«Per lo appunto, voi lo avete bruciato per evitare che mio figlio partecipasse al matrimonio.»
«Ah non c'era?» chiese Arthur sarcastico e a John gli scappò una risata.
«Ah... uomini.» sussurrai esasperata.
«voi fate i gradassi oggi. Ma un tempo vi davamo gli abiti smessi perché eravate delle chiaviche.» cercò di farli arrabbiare il vecchio. Ma ovviamente i due Shelby non si sentivano derisi ma solo divertiti.«Dite a Tommy, che noi paghiamo tutto quello che c'è da pagare. Che gli lasciamo la città e anche gli ippodromi. Ma c'è un limite... riferitegli da parte mia... che mio figlio Angelo può fare l'ammore, con tutte le femmine della città. Anche se quella femmina lavora per l'imperatore Tommy Shelby. Anche se è la sua prediletta» disse alludendo a me cosa che non passò inosservata tra nessuno dei presenti.
Fece una pausa e poi continuò.
«Mio figlio è innamorato...» scappò una risatina ma stavolta ero io. Quante volte la gente dice "ti amo" solo per il gusto di dirlo è mai perché lo pensano?
«Sapete signor Changretta... dite a suo figlio, che l'amore è una perdita di tempo. Eviterà di soffrire... o di morire.» dissi guardandolo negli occhi. Cosa che non prese bene dato che con faccia di rimprovero e dito puntato mi disse:
«Se lui lo desidera... è libero di andarsene in giro con la donna che ama» fini il vecchio.
«Giusto. Ma vedete... può essere fastidioso andarsene il giro con due proiettili nelle ginocchia. Voi che dite?» ed ecco che la linea della tolleranza viene superata.
Il vecchio non la prese bene e a e ne andò mentre un suo scagnozzo ruppe una sedia.«Sei un coglione John! Avevamo detto che ci parlavo io.» Dissi alzandomi dalla sedia.
«Perché proprio tu?» mi chiese con un po' di rabbia.
«Perché io, a differenza tua e di Arthur, so separare le emozioni dagli affari.» dissi
«Di quali cazzo di sentimenti stai parlando?» mi chiese facendo finta di non sapere.
«Solo perché ami Lizzie non significa che devi farci ammazzare tutti.» dissi tirando un calcio alla sedia.
«Isaiah... metti due uomini in più nei pub a Nechells.» dissi per poi andarmene di li.********
Andai da Michael, nel suo ufficio e sentii correre. Lo raggiunsi e lo vidi al suo tavolo che fumava.
«Non me la presenti Micky?» chiesi e prima che la ragazza uscisse dal suo nascondiglio, arrivò Thomas.
«Cosa sta succedendo?» chiese.
«Stavo chiedendo a Michael di presentarmi la sua nuova fiamma.»dissi ridendo.
La ragazzina uscii e cercò di stringere la mano a me e Tom, ma solo io accettai la presa.
«Charlotte Murray... suo padre produce automobili.» la presentò Michael.
«è stato un bellissimo matrimonio signor Shelby, piacere signora White.» disse la ragazzina per poi sparire. Questi giovani d'oggi.
«Polly ha detto di chiamarla, c'è stato qualche intoppo che non vuole discutere con me.»disse Micheal.
«Dovevo parlarti di questo... si tratta di John.» Dissi guardando Tom negli occhi. Quei bei occhi.
«D'accordo. Vieni con me Josie.» disse. Prima di seguirlo mi girai verso Michael
«Fai un favore a tutti Micky, usa precauzioni. Con i figli di John, ci siamo un po' stancati di avere marmocchi per tutta la città» dopo di che seguii Thomas.
«Che cos'ha fatto?»mi domandò Thomas
«ha minacciato di sparare ad Angelo Changretta nelle ginocchia. Il vecchio si è "leggermente" incazzato .» sospirai io facendo le virgolette su leggermente.
«Arthur gli ha detto di scusarsi, mentre polly di mediare. Lui invece gli ha sfregiato la faccia.»
Si passo una mano sul viso stressato e poi parlò.
«Che cazzo gli è preso?»
«È innamorato di Lizzie. Ancora.» feci un altro piccolo sospiro e continuai
«sii calmo con lui. Non andargli addosso subito.»
«D'accordo.» disse per poi guardarmi negli occhi.
-
Eravamo tutti nella vecchia casa Shelby e io e Thomas eravamo appena entrati. Si misero a sedere tutti intorno al tavolo e Thomas iniziò a parlare.
«John, hai sfregiato Angelo Changretta. Anche se Arthur ti aveva detto di scusarti e Polly di mediare. E tu non hai ascoltato nessuno di loro due.»
«E adesso c'è un italiano che vaga per il mio territorio, dicendo che ucciderà mio fratello. Ora cosa facciamo? Chiediamo scusa o mediamo?»
«John non faceva sul serio quando lo ha minacciato .E io non voglio scatenare una guerra per qualcosa che gli è uscito senza riflettere.»lo aiutò Arthur.
«E dobbiamo scusarci in dialetto napoletano o in italiano? O c'è lo dicono loro quale cazzo di lingua preferiscono?» alzò la voce Tommy.
«Se accetto una ribellione c'è ne saranno altre. John hai fatto bene. Ora si passa all'offensiva. Ci perdiamo due dei pub dei changretta e lo faremo stasera.»
«Cristo santo Tommy. Perchè?» chiese polly
«perché possiamo farlo cazzo. Perché qui comandiamo noi e questo deve essere ben chiaro.» urlo lui. Prese Finn, mi fece un cenno con la testa e poi andò via.
Arthur fece una smorfia e andò via anche lui.
Mi sedetti accanto al mio migliore amico e gli tirai uno scappellotto sulla nuca.
«Sei proprio un coglione John. Ricorda... alla fine, quello che si farà male, sarai tu. Non Thomas. E lo sai perche?» chiesi facendolo ragionare.
«Perché Thomas è come l'erba cattiva, quella non muore mai. E troverà sempre un modo per venirne fuori.» dissi questo è poi me ne andai salutando solo Polly.Tornai a casa e alla porta mi ritrovai Michael che li aspettava.
«Tu che ci fai qui?» chiesi sorridendogli
«Volevo sapere come stavi» disse lui ricambiando il sorriso.
«Giornata stancante. Ma tutto ok. Charlotte? Non dirmi che l'hai già lasciata?» chiesi io facendolo accomodare in casa.
Lui si tolse il cappotto e il cappellino e li Poggiò sull'attaccapanni.
«No no. È tornata a casa dai suoi per qualche giorno.» disse lui accendendosi una sigaretta.
«Ah quindi sono la seconda scelta della serata?» chiesi sarcasticamente mentre sbottonai il vestito da davanti facendo intravedere la sottoveste in pizzo.
Non appena lo vide non si smosse. Continuava solo a scrutarmi dall'alto al basso con faccia curiosa.
«Sai benissimo che se tu me lo chiedessi la lascerei subito.» disse con voce bassa mentre inalava il fumo dal naso.
«Ah si?» mi avvicinai e mi misi a sedere sulle sue gambe con il petto attaccato al suo.
Le nostre intimità si sfioravano e sentivo la sua eccitazione che era alle stelle.
Affondò le sue mani sui miei glutei e mi vece avvicinare più sopra alla sua erezione.
Continuai a strusciarmi addosso a lui e il mio cervello si staccava dalla vita reale.
«Cosa aspetti Micky? Vuoi un invito ad entrare dentro di me?» chiesi sussurrando al suo orecchio.
«Non credo di aver bisogno di un permesso a parole. Qui - staccò una mano dal mio sedere e la infilo fra le mie mutandine ormai fradice- la situazione è già chiara.» infilò un dito nella mia intimità e mi fece piacere.
«oh Micheal!» gemei.
«shh non urlare se non vuoi che ci sentano tutti.» soffocò i miei gemiti con dei baci privi di sentimento, solo passione. E fu così che la serata continuò. Baci casti e la voglia di staccare la spina.
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In Love With A Gangster // Peaky Blinders {SOSPESA!!}
Fanfiction-1919, Birmingham, Regno Unito. Josephine è una giovane donna, che chiede lavoro in un pub gestito da una piccola gang, perché stufa di aderire ai propri doveri familiari. Al Garrison ella incontra un uomo dagli occhi fatti di ghiaccio, che portano...