Enemies (Taekook)

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"Ma guardati, sei solo uno sfigato, come pensi di fare colpo su di me? Non ci riuscirai mai" lo derise il maggiore spingendolo per terra.

Sapeva che il ragazzo era alquanto arrogante e spavaldo ma a lui in qualche modo piaceva lo stesso. Nonostante il suo carattere era convinto che sotto sotto fosse gentile. Ma quando si era dichiarato a lui quest'ultimo gli aveva riso in faccia, disgustato.

Jungkook, ragazzino con un caschetto castano a coprire di poco i suoi occhi, per la prima volta lo guardò con odio e non con ammirazione.

E giurò a se stesso che si sarebbe vendicato.

5 anni dopo...

Jeon Jungkook, 23 anni e CEO di una delle più importanti aziende coreane.

Scese dalla sua amata Audi e con le mani nelle tasche della giacca si incamminò verso l'interno dell'edificio nel quale tra qualche minuto avrebbe dovuto tenere un discorso di benvenuto. Aveva appena comprato quell'azienda per unirla alla sua e ampliare così il suo mercato.

O almeno quella era la motivazione ufficiale.

Praticamente non gli serviva ampliare un bel niente, ma come poteva privarsi di vedere Kim Taehyung sottomettersi a lui, lo sfigato che gli si era dichiarato ed era stato rifiutato 5 anni prima?

Aveva giurato che gliela avrebbe fatta pagare e così sarebbe stato. Non si riteneva una persona vendicativa ma lui lo aveva proprio fatto incazzare.

Nel corso di quei 5 anni era cambiato parecchio. Ora era alto e muscoloso, insomma un tipo non poco affascinante. Faceva colpo su tutti, donne o uomini che fossero, e questo non poteva che renderlo fiero, il suo piano avrebbe funzionato senza problemi.

Voleva sedurre Taehyung così da farlo innamorare di lui. Successivamente lo avrebbe lasciato spezzandogli il cuore, come anche lui aveva fatto anni prima.

Le porte dell'ascensore si aprirono, segno che era arrivato al piano dove si sarebbe svolto il buffet. Entrò nel grande salone guardandosi intorno. Una semplice sala da cerimonia, con due grandi tavoli ai lati pieni di prelibatezze e al centro un insieme di persone intente a conversare tra loro.

Per Jungkook fu semplice notarlo, aveva sempre adocchiato lui tra tutti quelli che lo circondavano. Lo aveva seguito su Instagram per vedere come se la passasse in quegli anni, quindi sapeva già quanto affascinante fosse. Ma doveva ammettere che dal vivo era cento volte meglio.

Capelli ondulati che gli ricadevano dolcemente fino alle spalle, occhi contornati da un lieve strato di matita e un foulard di seta che Jungkook aveva notato mettesse sempre.

Fece per camminare verso il suo obbiettivo principale quando una voce lo fermò.

"Signor Jeon?" chiese una ragazza alle sue spalle, che Jungkook riconobbe come la segretaria dell'ormai ex CEO di quell'azienda. "Beatrice, buonasera" la salutò cortesemente.

"È un piacere averla qui a festeggiare con noi. Quando è arrivato? Ho sentito che terrà un discorso" le sorrise. "Non da molto e sì, dirò giusto qualche parola, niente di che" disse prendendo al volo un bicchiere di
Champagne.

"Ha già deciso qualche cambiamento per l'azienda?" domandò ancora. "Mh sì, pensavo di dividere il lavoro a due vicepresidenti e uno vorrei che fosse lei Beatrice, conosce l'azienda molto bene da quanto ho potuto notare". "Oddio, ne sarei onorata signor Jeon!" esclamò. "Perfetto, allora appena avrò sistemato le carte inizieremo le ristrutturazioni necessarie". "Mi scusi, ma chi sarà la sua segretaria allora?".

Jungkook sorrise beffardo. "Ho sentito che il vicepresidente è il figlio dell'ex CEO, chi meglio di lui potrebbe stare al mio fianco? Così il signor Kim sarà al corrente di aver lasciato l'impresa in buone mani" rispose osservando da distante la figura di Taehyung intento a parlare.

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