Capitolo 13

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Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I’m thinking out loud
Maybe we found love right where we are

[Baciami nella luce di milioni di stelle,
appoggia il tuo capo sul mio cuore
Sto pensando ad alta voce
Forse abbiamo trovato l'amore dove siamo ora]

Lauren POV

Osservo i colori del cielo che danno una luce diversa ai palazzi e al mare che posso vedere in lontananza. Apro la finestra per un secondo per godere dell’aria dell’Australia, che domani lascerò. Accenno un sorriso, rilassata. Viaggiare mi fa sempre sentire bene: conoscere nuove culture, vedere differenti persone, sentire diversi accenti. È come vivere in un altro mondo per giorni, ed è dei sentimenti più profonde che uno possa provare. Sentirsi parte di un mondo che non è tuo per forse pochi giorni, ma abbastanza da sentirne la differenza.

Chiudo la finestra e mi sdraio sul letto, felice anche se esausta. Ormai mi sono abituata ai ritmi che abbiamo, ma ci sono momenti in cui il mio corpo richiede un attimo, richiede riposo. E la mia mente ricerca delle pause. Chiudersi in stanza tutto il giorno a dormire, guardare televisione, senza trucco o vestiti non confortevoli. Una tuta e del cibo sul comodino.

Stiro le braccia e fisso il soffitto. Chiudo gli occhi delicatamente: non voglio addormentarmi, ma rilassarmi, prendermi del tempo per me.

Dopo pochi secondi sento il mio cellulare vibrare.

C: “Dormi?”

Le mie labbra formano un sorriso quando vedono il nome di Camila spuntare sullo schermo.

L - “Ehi, no sono sveglia”

Sono sola in stanza, Dinah che passerà l’ultima notte dai parenti.

C: “Ok allora vestiti. Sono lì tra 10 minuti”

Sorpresa dal messaggio di Camila, rispondo subito, vogliosa soltanto di stare sdraiata sul letto.

L: “Camz, non prendertela, ma non ho molta voglia di uscire”

La risposta mi arriva in fretta.

C: “Non te ne pentirai, fidati”

L: “Camz…”

C: “Lauren…”

Alzo gli occhi al cielo e capisco che non ho altra scelta. Non che non abbia voglia di stare con Camila, anzi, è decisamente il contrario, ma la luce soffusa della stanza e la quiete mi pregano di rimanere dove sono, di restare in pantaloncini e maglietta, nient’altro.

Riluttante, mi alzo e comincio a vestirmi. Dopo pochi minuti, come promesso, sento qualcuno bussare.

Vado ad aprire, non ancora del tutto pronta, dovendomi ancora sistemare i capelli. Quando la figura di Camila entra nel mio campo visivo, non posso fare a meno di sentirmi meglio. La riluttanza di poco prima è svanita e sono contenta di aver accettato la sua proposta segreta.

Non mi lascia chiudere la porta e non entra in stanza. Mi aspetta mentre saltella sul posto, impaziente.

“Dove stiamo andando?”

Ma lei mi fa un sorriso a trentadue denti e scuote la testa.

“Ti conviene smetterla ora di fare domande perché non te lo dico”

Alzo un sopracciglio, ancora più sorpresa, e il fatto di non sapere dove stiamo per andare mi fa sentire eccitata. In fretta lego i capelli in una comoda coda, aggiungo un po’ di matita ai miei occhi e poi chiudo la porta dietro di noi.

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