Era una giornata di sole, era un venerdì pomeriggio quando il cellulare squillò
- Pronto? - fece Jessica avvicinandosi il telefono all'orecchio.
- Sei sicura? Guarda che non si torna indietro- fece Jack dall'altra parte del telefono
- Mai stata più sicura. Ora ti lascio il mio bersaglio è ad ore 14 - poi prese il suo iPhone 5s e chiuse la chiamata.
Jessica si sistemo i suoi capelli color castano, erano ricci, ma lei li faceva sempre ondulati. Si tirò su i suoi occhiali da sole Rai Ban scuri, in tinta con gli occhi color anche loro castani. Era in un bar all'aperto e stava aspettando un "bersaglio" li chiamavano loro, erano dei capi di mafia e vari organizzazioni illegali in America.
- buon pomeriggio, signorina Forest- un accento russo si sentì da dietro e Jessica si alzò
- Buon pomeriggio, signor Jucovich- gli disse baciandogli la mano.
Il signor Jucovich era uno dei maggiori capi della mafia russa, lui si considerava un zar anche se non lo era nobilmente, era il tipico russo, alto, corporatura robusta, occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli biondi. Aveva al polso un orologio d'oro con le varie ore scritte con i diamanti più puri che Jessica avesse mai visto.
-Sedetevi vi prego- disse Jessica al signor Jucovich
-Grazie mille- rispose cortese.
Ordinarono da bere e intanto per aspettare che arrivassero le bibite cominciarono a parlare su un'argomento molto delicato...
-Allora signor Jucovich parlando d'affari... Ho sentito che lei ha scoperto altre zone petrolifere in Russia, è tutto vero o solo una parte-
- Tutto vero signorina, tutto vero. È stato un colpo di fortuna per la mia azienda... I miei superiori vorrebbero incontrarvi questa sera all'albergo più esclusivo di questa città. - gli occhi di quell'uomo ti mettevano paura, anche solo a guardarti.
- a Beh... Los Angeles penso che ne abbia tanti di alberghi esclusivi. Ditemi il nome e l'ora e io ci sarò- disse convinta Jessica
- ecxelsior Savoia palace deluxe ore 19... Siate puntuali-
- lo sarò - disse
- signorina- aspettò un attimo e poi ricominciò
- la aspetto -
- non si preoccupi signor Jucovich - disse Jessica.
Arrivarono le bibite e la cameriera era sotto copertura. Era un agente della stessa agenzia in cui lavorava Jessica, suo fratello anche se non poteva esserci era come se ci fosse. Il signor Jucovich mise la mano destra sulla mano sinistra di Jessica, il respiro di Jessica accelererò. Nessuno l'aveva mai toccata così delicatamente e dolcemente, mentre lei beveva la sua coca-cola e lo guardava, lui beveva un po' di vino bianco con ghiaccio.
-sa signorina. Se lei non fosse così giovane l'avrei già come moglie- Jessica arrossì a quelle parole e non sapeva cosa rispondere
- oh grazie. Non... Non so come ringraziarla -
Dopo un paio di minuti, il signor Jucovich chiese il conto e pagò lui. Si alzarono e cominciarono a camminare in un parco lì vicino, camminarono ma senza dire niente poi però Jessica disse
-scusatemi ma io dovrei andare a casa... Ho del lavoro da fare a casa ed anche sul lavoro- lei aveva per tutti 23 anni ma non era la sua vera età...
- va bene signorina. A stasera- poi Jessica se ne andò e si nascose in un angolo.------------------------------------------
Nella foto Jessica normale.
Sono una new entry in questo settore e spero che vi piaccia.
Cercherò di pubblicare più capitoli possibili tutti in una volta. Ma non sempre ci riuscirò. Causa il mio sport e le cose da studiare.
M@®tℹ️😘😘
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Spie. Un gioco sporco
AcciónSe vuoi diventare quello che vuoi, basta avere il coraggio di diventarlo. Undici anni fa la vita di Jessica cambiò radicalmente. E non è facile vivere una vita doppia. Si esatto. Doppia. Lei non è come le altre ragazze. Lei è una spia. ...